Ambiente Ibleo – Portale ambientalista del Sud-Est Siciliano


L’albero degli spaghetti

Posted in Letture by admin on 1 Aprile 2025

Il 1 aprile 1957 il telegiornale panoramico della BBC inglese ha trasmesso un segmento di tre minuti su un raccolto di spaghetti nella Svizzera meridionale. Il successo del raccolto è stato attribuito sia a un inverno insolitamente mite che alla “scomparsa virtuale degli spaghetti weevil”. Il pubblico ha ascoltato Richard Dimbleby, l’ancoraman molto rispettato dello show, discutendo i dettagli del raccolto di spaghetti mentre guardavano le riprese video di una famiglia svizzera che raccoglieva la pasta dagli alberi e la metteva nei cestini. Il segmento si è concluso con la certezza che, “Per coloro che amano questo piatto, non c’è niente come gli spaghetti reali e coltivati in casa”.

BBC: Spaghetti-Harvest in Ticino

La bufala svizzera di spaghetti Harvest ha generato una risposta enorme. Centinaia di persone hanno telefonato alla BBC che voleva sapere come far crescere il proprio albero di spaghetti. A questa domanda la BBC ha risposto diplomaticamente, “Mettete un rametto di spaghetti in una scatola di salsa di pomodoro e sperate per il meglio”.

La raccolta degli spaghetti

Fino ad oggi la trasmissione Panorama rimane una delle più famose e popolari sulle bufale del Primo d’Aprile di tutti i tempi. È classificato al primo posto nella lista di questo sito delle migliori bufale di pesce di tutti i tempi. Si ritiene anche che sia la prima volta che il mezzo televisivo è stato utilizzato per mettere in scena una bufala del Pesce d’Aprile.
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I grani antichi, quali sono?

Posted in Articoli,Letture by admin on 14 Marzo 2025

Per convenzione, si definiscono “grani antichi” qualunque varietà di frumento a taglia alta (non nanizzato) e che non sia stato modificato in termini di composizione del glutine.

Sono grani antichi sia le specie definite ANCESTRALI del frumento tenero e duro, sia le varietà di frumento tenero e duro selezionate prima degli anni 50’-60’ (PRE-RIVOLUZIONE VERDE).

Sono questi grani che fanno parte della vera dieta mediterranea. Dove un tempo, sulle tavole, vi erano legumi (come i fagioli), con cereali in chicco. E il grano veniva consumanto trasformato in pane lievitato con pasta madre.

Era la fine degli anni ’60 quando nacque il grano Creso, il padre dei grani moderni, registrato poi nel 1974. Si passò quindi da una taglia di 140 e 160 cm (prima del Creso) ad una taglia più bassa (70-80 cm). Questa tecnica di miglioramento genetico aveva l’obiettivo di offrire una maggiore resistenza all’allettamento e conteporaneamente facilitare la raccolta con mezzi meccanici che stava sempre più diffondendosi in Italia dalla fine della seconda guerra mondiale.

Tra i grani antichi troviamo Verna, Inallettabile, Gentil Rosso, Frassineto (frumenti teneri). (Senatore) Cappelli, Tumminia, Russello, Perciasacchi, tra i frumenti duri. Ce ne sono comunque tantissimi altri.

Poiché c’è sempre tanta disinformazione (a fronte di ignoranza purtroppo) una precisazione sul Cappelli. È precedente al Creso e non è stato irradiato. Quindi non è nanizzato, come potete osservare dall’immagine e se visitaste un campo di coltivazione di agricoltori custodi.

Come molti altri grani antichi, il (Senatore) Cappelli è stato ottenuto a mezzo selezione (1915): deriva dalla varietà nordafricana Jean Retifah, a mezzo SELEZIONE e non a mezzo ibridazione (come si trova erroneamente in alcuni siti non attendibili).

Anche se più giovane della bisnonna di qualcuno, questa varietà di grano è pur sempre una vecchia varietà di grano. Ed in letteratura scientifica ci sono molti studi sui benefici per la salute. Come del resto per i vari grani antichi.

Una differenza nutrizionale tra antichi e moderni è il tipo di glutine, ovvero l’indice di glutine. Che, attenzione, non è la quantità di glutine.

Le vecchie varietà di grano hanno un indice di glutine (che poi si traduce nella forza di una farina, W) più basso rispetto alle moderne. Si va ad esempio da un W pari a 73 nel grano Verna, fino ad arrivare a una forza intorno ai 300-400 per la Manitoba.

L’indice di glutine, o forza di una farina (W), è capacità di una farina di resistere alla lavorazione. Questo è un di valore di panificabilità. Farine con W inferiore a 90 sono ritenute non idonee alla panificazione. Maggiore è la forza di una farina, più grandi saranno gli alveoli che si formeranno in panificazione. Con una farina di grani antichi non potrete dunque ottenere grandi alveoli, proprio a causa della bassa capacità di resistere alla lavorazione. Oltretutto, se lavorati troppo si rischia di rompere la maglia glutinica.

Il basso indice di glutine dipende in particolare dalla composizione delle proteine di riserva (che daranno origine al glutine). Tant’è vero che i grani antichi possono essere consumati anche in caso di sensibilità al glutine non celiaca.

Le vecchie varietà di grano sono generalmente coltivate in modo biologico (anche senza certificazione) e richiedono meno risorse (a partire da quelle idriche) e meno (o nulla) prodotti di sintesi. Senza considerare la maggiore biodiversità.

Da un punto di vista sia nutrizionale sia di impatto ambientale, sarebbe più vantaggioso occuparsi di grani antichi.

Attenzione dunque alle menzogne diffuse sul cibo. Non vi fate manipolare. Oggigiorno c’è troppa improvvisazione ed approssimazione. Senza escludere anche gli interessi economici.

Silvia Petruzzelli

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RIPOPOLARE IL MICROBIOTA DEI BAMBINI STANDO A CONTATTO CON GLI ANIMALI

Posted in Articoli by admin on 6 Ottobre 2024

Per secoli  prima dei vax i nostri antenati hannno ottenuto così  – con la coabitazione di fatti con  vacche, pecore, cavalli –  il loro sistema immunitario potente e sanissimo,  al punto da infettare i popoli d’oltre oceano senza volere, che non avevano immunità dalle malattie  che noi superavamo nell’iinfanzia

L’industrializzazione e la cosiddetta modernità stanno depauperando il microbiota intestinale umano (GM).
Stiamo parlando dell’organismo vivente più complesso e articolato che esista: oltre 2 kg di microrganismi tra cui funghi, micobatteri, batteri e molto altro…
Il GM svolge un ruolo strategico nello sviluppo, nel funzionamento e nella regolazione del sistema immunitario e di quello metabolico.
In letteratura è oramai assodato come il microbiota venga modellato dall’ambiente piuttosto che dalla dieta o dalla genetica. In particolare l’ambiente rurale e il contatto con gli animali sono stati fortemente associati a profili geneticamente sani.
Questo recentissimo studio (pubblicato a settembre 2024) ne è l’ennesima conferma.
I ricercatori si sono chiesti se si possa modellare il GM intestinale attraverso lo scambio probiotico con gli ecosistemi naturali!
Per cui hanno studiato l’impatto dell’interazione quotidiana con i cavalli (per 15 giorni) sulla flora e fauna intestinale di 10 bambini italiani abitanti in città.
I ragazzini sono stati a stretto contatto con gli animali in una fattoria didattica passando quasi dieci ore al giorno con loro!
Il GM è stato valutato prima e dopo l’interazione, mediante un’analisi complessa, e i risultati sono stati eccezionali.
Stare a contatto con i cavalli ha aumentato la diversità intestinale, un aumento dei probiotici che promuovono la salute, tra questi i produttori di butirrato* Facecalibacterium prausnitzii e F. duncaniae e una specie appartenente all’ordine Christensenellales. Hanno riscontrato inoltre un aumento delle proporzioni di Eggerthella lenta, Gordonibacter pamelae e G. urolithinfaciens, noti per svolgere un ruolo nella bioconversione dei polifenoli vegetali nella dieta in metaboliti benefici.
Questa ricerca sottolinea l’importanza delle interazioni equilibrate tra esseri umani, animali e ambiente per la salute nostra e del pianeta!
Per cui smettetela di portare alla domenica i vostri figli nello sterilizzante centro commerciale. Portateli in campagna, in montagna a diretto contatto con la Terra, gli animali e la Natura. Farà bene non solo a loro ma anche a voi!

* Butirrato o Acido Butirrico rappresenta una fonte energetica importantissima per le cellule della mucosa intestinale, promuovendone la replicazione ed è necessario per la salute metabolica della mucosa del colon e più in generale dell’intero organismo.

Vuoi ripopolare il microbiota? Allora unisciti a Disinformazione.it

Marcello  Pamio

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Earth Day 2023, la Giornata della Terra

Posted in Pubblica Evidenza by admin on 22 Aprile 2023
Illustrazione di Angelo Ruta dedicata
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Modica nel 1960

Posted in Documenti fotografici,Video by admin on 20 Aprile 2023

Un rarissimo filmato d’epoca!


Modica, Sicily (Sicilia, Italia) back in 1960
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Sicilia Araba nell’anno 1000

Posted in Appunti,Risorse by admin on 1 Aprile 2023
Sicilia Araba nell’anno 1000
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Mort Garson – Mother Earth’s Plantasia

Posted in Letture,Varie,Video by admin on 26 Marzo 2023

Mort Garson – Mother Earth’s Plantasia

All’inizio degli anni 2000, Caleb Braaten lavorava in un negozio di dischi di seconda mano a Denver, in Colorado, quando si imbatté in un album che sembrava intrigante. La copertina di Mother Earth’s Plantasia presentava un cartone animato di due persone che coccolavano una pianta d’appartamento e veniva fornito con un opuscolo orticolo gratuito. Soprattutto, affermava che il suo pubblico previsto non era umano: dovevi suonare la sua “musica calda della Terra” alle piante “per aiutarle a crescere”.

“Così l’ho ascoltato e, amico, me ne sono subito innamorato”, dice Braaten, che ora gestisce la Sacred Bones Records. “C’è qualcosa che è immediatamente nostalgico. Ti porta in questo luogo caldo nel passato. Sta solleticando quegli stessi sensi di qualcosa della tua infanzia. Penso che anche le persone che non sono nemmeno cresciute con quella roba provino la stessa calda sensazione di… non lo so. È molto interessante.”

Più Braaten imparava sull’album, più strana sembrava la sua storia. È stato il lavoro del defunto Mort Garson, un musicista e cantautore di facile ascolto che ha co-scritto Our Day Will Come, il singolo di Ruby and the Romantics del 1963 in seguito interpretato da tutti, da James Brown a Amy Winehouse, e un arrangiatore responsabile del il luccichio degli archi in By the Time I Get to Phoenix di Glen Campbell. Era anche un compositore di film e TV la cui musica ha fatto da colonna sonora alla trasmissione statunitense dello sbarco sulla luna dell’Apollo 11, e un pioniere dei sintetizzatori che probabilmente dovrebbe essere menzionato nello stesso respiro dei primi eroi dell’elettronica Wendy Carlos, Beaver e Krause, e Malcolm Cecil e Robert Margouleff. Eppure raramente lo è, forse a causa di un’avversione a mettere il proprio nome sui suoi album: The Zodiac del 1967 uscì con il nome Cosmic Sounds, Black Mass del 1971 fu attribuito a Lucifer.

Per ragioni che si perdono nella notte dei tempi, Plantasia non è stato ampiamente rilasciato. È stato venduto nella Mother Earth Plant Boutique di Los Angeles ed è stato ideato congiuntamente dai proprietari del negozio, Joel e Lynn Rapp, che hanno scritto il libretto di accompagnamento. Oltre a ciò, dice Braaten, era disponibile solo con l’acquisto di un materasso Simmons da Sears.

Durante gli anni 2000, tuttavia, intorno all’album è nato un culto, alimentato prima dai collezionisti di quella che Braaten chiama “quella cultura che scava nel profondo di DJ Shadow”, poi da Internet. I video di YouTube dell’album hanno attirato milioni di visualizzazioni, i commentatori l’hanno salutato come qualsiasi cosa, da un precursore della musica ambient di Brian Eno a un avvertimento profetico sul riscaldamento globale, le persone hanno realizzato false pubblicità televisive di Plantasia e cover delle sue tracce. Cominciarono ad apparire versioni bootleg: il valore di una copia originale salì a $ 600. “È diventata una di quelle sensazioni algoritmiche di YouTube”, afferma Braaten. “È apparso nelle liste consigliate da guardare ed è finito nelle playlist rilassanti”.

A parte la seducente bellezza dei suoi caldi toni di synth e melodie, parte del fascino di Plantasia risiede nel modo in cui evoca un’era post-hippy perduta, un momento della metà degli anni ’70 in cui il tipo di idee lontane che in precedenza sarebbero state discussi in stanze piene di fumo di droga a San Francisco o Notting Hill divenne mainstream. Era un’era in cui Erich von Däniken vendeva milioni di tascabili con le sue postulazioni di Dio-astronauta sul mondo antico e il libro pseudoscientifico The Secret Life of Plants – che suggeriva che le piante avessero emozioni, e quindi potessero rispondere alla musica – ha colpito le liste dei bestseller.

Forse, come suggerisce Braaten, le persone rispondono a Plantasia perché c’è una netta correlazione tra allora e adesso: c’è sicuramente un sacco di woo-woo pseudoscientifici fustigati sotto la bandiera del “benessere”. Ad ogni modo, nessuno è stato più sorpreso dall’ascesa dell’album al culto della figlia di Garson, Day Darmet. “Dopo la morte di mio padre, ho preso tutte le sue cose e le ho messe via ordinatamente, tutta la musica extra”, dice. “Poi gli amici hanno iniziato a dirmi che c’era un intero gruppo di Plantasia su YouTube. Ho pensato, mi stai prendendo in giro. L’ho guardato io stesso e ho pensato, è un gruppo di pazzi.

Il suo sconcerto era aggravato dal fatto che non le importava particolarmente dell’album. “Ci sono pezzi che mio padre ha fatto che sono così straordinariamente belli e sentiti, ma questo non ha funzionato per me.” Né sua madre, il cui interesse per il giardinaggio, piuttosto che per La vita segreta delle piante, ha ispirato Plantasia. “Pensava che fosse andato fuori di testa.”

Ha respinto una serie di domande sulla ripubblicazione dell’album fino a quando Braaten non si è messa in contatto, offrendo di pubblicarlo su Sacred Bones – meglio noto come casa delle cantautrici Zola Jesus e Marissa Nadler – come parte di una più ampia retrospettiva del lavoro di Garson. Nonostante le sue riserve sull’album, Day Garson è commossa. “Non mi commuove, ma ha commosso mio padre. Quindi qualunque cosa lo abbia commosso, deve commuovere altre persone. Sul suo epitaffio mi fece scrivere: “’La musica continua’. Aveva ragione. La musica continua.

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L’approdo di Pisciotto?

Posted in Articoli by admin on 23 Febbraio 2023

Un recente e interessante articolo, pubblicato su “Il Domani Ibleo” a firma di Cinzia Vernuccio, porta alla pubblica attenzione una ipotesi alquanto fondata sulla localizzazione del “famoso” approdo in zona Pisciotto-Baia Samuele. Causa il recente passaggio del tifone “Medicane” che, sferzando il mare con forza lungo il litorale ibleo oltre agli innumerevoli danni, ha riservato qualche sorpresa. Come nel caso della spiaggia del Pisciotto e del relativo “pantano” di Baia Samuele.

Baia Samuele. Foto Salvo Mugnieco (feb. 2023)

In realtà il fenomeno non è nuovo, sebbene serva una certa intensità nell’evento atmosferico, già nel lontano (oramai) febbraio del 1996, un evento simile portò alla luce quanto oggi finalmente attenzionato.

Baia Samuele febbraio 1996

All’epoca ci sembrò interessante l’affiorare dell’opera di contenimento della sponda in pietra, che sembrerebbe appunto un opera di regimentazione idraulica di un possibile canale di ingresso al laghetto retrostante. Idrogeologicamente parlando Baia Samuele è una linea di impluvio che convoglia tutte le acque meteoriche al mare, quindi nel corso del tempo è anche soggetta a sedimentazione del materiale apportato con le acque di scorrimento. Quindi non è del tutto peregrina l’ipotesi che una volta vi fosse un canale di accesso ad un pantano molto più grande e che la costa sabbiosa fosse ancora a divenire così com’è attualmente.

Punta Pisciotto feb. 1996
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ISPICA Furti nelle campagne

Posted in Articoli,Video by admin on 3 Settembre 2022

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Fermiamo il saccheggio della sabbia a Ispica (RG )

Posted in Articoli,Video by admin on 31 Agosto 2022

Il Maccone Bianco di Santa Maria del Focallo – Ispica (RG ) – Fermiamo il saccheggio della sabbia.

Il Circolo “SIKELION LEGAMBIENTE di ISPICA” il 29 agosto 2022, alle ore 17,00, ha svolto un FLASH MOB presso l’ingresso dell’area forestale del “Maccone Bianco”, adiacente alla S.P. Pozzallo-Marza, per sensibilizzare opinione pubblica ed enti preposti alla tutela sui reiterati e devastanti prelievi di sabbia dal “Maccone”, area boschiva protetta sita a ridosso della litoranea di S. Maria del Focallo. Nonostante le reiterate denunce di questo circolo, già a partire dal 2018, l’attività estrattiva abusiva non si è arrestata, ed anzi continua in assenza di qualsiasi controllo ed attività repressiva.

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Abbattuti carrubi e ulivi di oltre 200 anni tra Modica e Pozzallo

Posted in Articoli by admin on 24 Agosto 2022

Decine di carrubi e ulivi secolari cono stati tagliati con la motosega e abbattuti con la pala meccanica in contrada Zimmardo Bellamagna, nelle campagne tra Modica e Pozzallo. In questa zona peraltro da anni si verificano situazioni poco chiare, con l’avvelenamento di alberi, che, secondo alcuni residenti, hanno portato al deprezzamento dei fondi e alla disperazione degli agricoltori, sfiduciati dopo le tante denunce rimaste senza esito. Sono stati parecchi, nel tempo, gli alberi secolari lasciati morire con l’utilizzo di sostanze nocive. Ora decine di carrubi, ulivi ed olivastri secolari sono stati abbattuti con mezzi meccanici, alcuni invece direttamente sradicati, lasciando sul terreno i buchi ricoperti alla buona….. continua su CorierediRagusa

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Contrada Graffetta, criminali mettono paura ai residenti

Posted in Articoli,Video by admin on 20 Agosto 2022

Rubano auto, furgoni e persino animali. E’ la banda di ladri che ha preso di mira contrada Graffetta, tra Ispica e Modica, incutendo paura tra i residenti, al punto che i chi abita la contrada si è organizzato con ronde notturne. Il servizio di Video Regione con le interviste ai residenti. 

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