Il “Terzo Occhio” sulle elezioni a Modica
Una mediocrità che viene da lontano
Dall’ultimo Conte di Modica all’ultimo Sindaco di Modica: Peppi Cuoppula
Le prossime elezioni amministrative saranno decisive per la storia di Modica.
I Modicani dovranno decidere quale futuro vogliono costruire per la loro città .
Allora è bene che i nostri concittadini  sappiano che non è possibile riconsegnare Modica alla logica del nepotismo, del   sottogoverno e del clientelismo.
Se non avvertiranno dentro di loro il desiderio del riscatto e l’improrogabile necessità di voltare pagina; se non matureranno la convinzione che liberare Modica da una classe politica inetta e mediocre è divenuto un imperativo categorico al quale non ci si può più sottrarre, i Modicani sappiano che dovranno rassegnarsi a portare il peso di una colpa incancellabile: quella di aver tolto alla città il suo futuro.
Occorre liberare Modica dal male, un male che ha origini lontane. La nebbia del tempo ha reso meno nitidi i contorni di questo male, e ciò gli consente di non manife-starsi nella sua vera iniqua consistenza, ogni volta che esso riemerga dalle ombre dell’oblio, per riprendere la sua azione  devastante, e cioè quella di ammorbare la città col suo letale veleno.
E’ necessario smascherare quest’autentico impostore, trarlo fuori dall’anonimato e chiamarlo per nome, per poterlo individuare ed annientare.
La mediocrità della classe politica modicana è il flagello di questa città : una mediocrità figlia dell’era democristiana, quando cominciò l’ascesa economica di alcune famiglie, grazie al perverso connubio fra politica e quattrini, quando i turpi compromessi non lasciavano spazio al rigore nei comportamenti ed alla trasparenza del-l’azione politica, quando la spartizione di appalti e poltrone veniva ipocritamente chiamata “mediazioneâ€.
La mediocrità della classe politica modicana è un male che viene da lontano, come il rampantismo socialista e proletario che issava il vessillo della diversità e dell’antagonismo, mentre i suoi rappresentanti, cresciuti fra champagne e rivoluzione  proletaria, all’ombra di bandiere e sciarpe rosse, stringevano le mani di ipocriti clericali, per stendere sulla città una coltre di fumo, che nascondesse truffaldine alleanze ed infausti accordi di potere.
Fu questo il tempo in cui, alla faccia del socialismo, si consolidarono le fortune oscuramente accumulate da pochi.
E fu il tempo della vergogna, perché iniziò inesorabile il declino della cultura, monopolizzata da mediocri personaggi di partito e, per essere stata posta al servizio del-l’ideologia, venne defraudata della sua autonomia senza la quale si estingue.
E venne infine l’era Torchi. Quella dei politici di plastica, che si sentirebbero persi e smarriti se non avessero una cravatta e un cellulare a convincerli d’essere diventati importanti. E’ l’era dei consiglieri comunali telecomandati; quella del cioccolato, delle fave cottoie, di antichi sapori, degli odori di storia, della salsiccia e del culatello.
E della Cultura? Non se ne ha più notizia! Forse si è smarrita nelle stanze del Palazzo della cultura di Palazzo, e intanto, mentre la città si trasforma sempre più in un immenso cantiere, in un luogo di appalti e di cemento, continua a lievitare il fatturato di ben note aziende e di ben precise famiglie.
Il profumo dei “piccioli†invade ogni più remoto angolo della città e, in preda ad un’esaltata euforia, faccendieri d’ogni sorta tentano il grande salto, per entrare anche loro nel grande circo, ove periodicamente si celebra il rito di spartizione della torta.
E intanto la città affonda! Da decenni senza un Piano Regolatore Generale, giacché i signori dalle camice bianche e rosse, non potevano certo preoccuparsene, intenti com’erano a programmare le loro carriere, ad arricchirsi e fare arricchire amici e compari. Con un bilancio devastato da una politica economica che ha guardato alla propaganda, fregandosene degli interessi della città , con fratelli, zii, nipoti e affini che si alternano sulla giostra delle false promesse, delle clientele e dei ricatti elettorali.
Una città che conosce l’onta del peculato, del falso ideologico e degli avvisi di garanzia.
Chissà se,recandosi alle urne, i Modicani sapranno recuperare il loro orgoglio e la loro dignità , punendo tutti coloro che hanno ridotto in questo stato la loro città !
Segnando sulla scheda elettorale l’unico nome possibile loro rimasto: Peppi Cuoppula, solo allora essi potranno   finalmente assaporare il fresco profumo della  libertà .
Ma perché votare un poveraccio? Per avere almeno la certezza di aver dato il voto al migliore fra i peggiori!
Numero unico di informazione politica e culturale del Movimento Culturale “Terzo Occhioâ€. Stampato in proprio nel mese di maggio 2008. (19) Responsabile: Angelo Zappia, portavoce del Movimento, Via Addolorata—Mola, 12/14 - 97015 Modica Alta (RG).[angelozappia@interfree.it]Â
A proposito di lampioni….
Cari concittadini, sono stanco dell’indifferenza che persiste in città . Siamo ormai a pochi giorni dalla elezioni amministrative, ma molti di voi ignorano quello che sta avvenendo a Palazzo San Domenico, o almeno, molti si limitano a sentire le voci riportate da tizio e caio.
Premetto che la mia non vuole essere una sorta di campagna elettorale a favore di un determinato schieramento, ma solo una lettera indirizzata a tutti voi modicani che, per fortuna, non state subendo nessun disagio dal dissesto finanziario del comune di Modica.
L’amministrazione che negli ultimi 6 anni ha governato ha lasciato molte famiglie sul lastrico, compresa la mia. Come dicevo prima, molti non sono stati colpiti da questa crisi e, quindi, la ignorano quasi totalmente. Per questo vi scrivo. Non per cercare commiserazione, ma per invitarvi ad aprire gli occhi e guardare quello che realmente ci sta accadendo e non restare fermi con le mani in mano.
Molti dei miei familiari e dei miei amici, delusi da quanto sta accadendo, si sono lasciati scappare un “Quest’anno non voto per nessunoâ€. Vi prego, non fate lo stesso sbaglio che stanno per fare loro. Il voto è il momento durante il quale decidiamo la nostra sorte. L’anno scorso, per il rinnovo delle amministrative, il 63% dei modicani diedero nuovamente fiducia al sindaco Torchi e tutta la sua equipe, segnano inesorabilmente la fine delle speranze di cambiamento positive. . Ancora oggi, durante una crisi colossale che la nostra storica contea non aveva mai conosciuto, c’è gente che sostiene l’ormai “ex giuntaâ€, negando spudoratamente l’evidenza di un operato fallimentare.
Non entro nel merito della questione, perché la domanda che ci facciamo tutti è “dove sono finiti tutti questi soldi? Perché abbiamo un buco di settanta milioni di euro?â€. Sdrammatizzando, Fiorello con il suo personaggio tragicomico, “l’avvocato Messina†direbbe: “Non lo sappiamo. E non lo sapremo maiâ€. Sperando però che la Magistratura agisca nel senso giusto… Quello che mi preme di più è invitarvi ad un voto consapevole, abbandonando logiche clientelari che sono alla base della nostra fase di stallo. Dati alla mano, abbiamo una amministrazione che ha portato tante famiglie ad una crisi, oltre che finanziaria, di nervi. Io sono figlio di una assistente domiciliare che svolge servizio per i disabili. Un lavoro umile, sottopagato e … raramente pagato! Vi sembra normale avere fino a 9 mesi di “stipendio†arretrati? Per me non lo è. E in questa situazione, vi sono altre 300 persone. che mi riportano alla mente i 300 spartani delle termopili.
E’ sicuramente con lo stesso spirito combattivo che scenderanno in piazza a breve per far sentire la loro voce, per rivendicare i loro diritti e soprattutto la loro dignità di persone. E qui mi tornano in mente le parole di una recente canzone che dice: “[…]sono un eroe, perché lotto tutte le ore. Sono un eroe perché combatto per la pensione Sono un eroe perché proteggo i miei cari dalle mani dei sicari dei cravattari Sono un eroe perché sopravvivo al mestiere. Sono un eroe straordinario tutte le sere[…]â€
A Palazzo San Domenico hanno dimenticato, o forse non lo hanno mai saputo, cosa vuol dire lavorare per sopravvivere. La gente è incazzata perché lavora e non viene pagata. E questo stato d’animo, ad oggi, accomuna dipendenti comunali, netturbini, dipendenti delle cooperative, fornitori mai pagati…. insomma, tutti quelli che hanno avuto a che fare con una amministrazione disastrosa. Ma se la piaga degli stipendi colpisce solo una parte di Modica, perché non parlare delle condizioni generali della città ? La vivibilità della nostra città è andata a farsi benedire: buche ovunque, erbacce, viabilità da mettersi le mani ai capelli e zone come Modica Alta completamente senz’acqua sono i risultati di una amministrazione che ha letteralmente SEDOTTO E ABBANDONATO i cittadini modicani. Con quale coraggio si può rinnovare loro la fiducia?
Una soluzione ce la suggerisce Dario Fo, con una sua citazione che sarebbe un sunto del mio invito al voto consapevole il prossimo giugno: “Dato che esistono oratori balbuzienti, umoristi tristi, parrucchieri calvi, potrebbero anche esistere politici onestiâ€. Sperando che le parti politiche pensino più al bene della città che ai loro interessi economici… buon voto a tutti!
Per gli “amici” questo e “altro”…
Fino a poco più di un anno fa gli automezzi che, uscendo dalla SP 23 avessero deciso di immettersi sulla SP 28 (altrimenti conosciuta come provinciale Modica – Noto), dovevano essere molto prudenti nella manovra, soprattutto la notte. Un incrocio pericoloso che, una volta tanto, necessitava realmente di un impianto d’illuminazione pubblica. Ma non sia mai che le cose a Modica vengano fatte in favore esclusivo della collettività ! Ci siamo disabituati a questo e se si può fare un favore ad un amico… Non dovremmo insinuare alcunché, ma sarebbe interessante conoscere l’ingegnere che ha firmato il progetto dell’illuminazione per quel tratto. Di persona, magari davanti ad un caffè, per spiegarci quale motivo logistico lo ha convinto a far virare violentemente l’illuminazione sulla SP 23 in favore di una stradina poco più che privata.
Ecco le prove fotografiche:
Dall’incrocio sulla Modica Noto…
cammina cammina…
cammina cammina…
Questo è il punto in cui l’illuminazione pubblica si sposta dalla SP alla stradina in questione
La stradina illuminata con i lampioni pagati da tutti i contribuenti
Visto che la strada congiunge la provinciale Modica – Noto a Frigintini logica vorrebbe che l’intera SP fosse illuminata: e invece no! Come testimonia anche la foto presa da Google Earth l’illuminazione della strada principale (in giallo) si sposta curiosamente su una stradina di modestissime dimensioni (in rosso).
Quali personaggi abitano questa stradina? Di chi sono amici? Inutile dire che questa sembra essere l’ennesima manifestazione visibile della politica del favore… Disinteressato? Non credo proprio.
Riceviamo e pubblichiamo:
Da buon frigintinese.. vi dico ke in quella zona abita una signora, la signora Minioto, nonchè consigliere comunale in carica fino alle dimissioni del signor Torchi..questa storia dei lampioni è ben nota a tutti gli abitanti di frigintini da mesi..solo adesso se ne occupano i mass media..peccato ke poi la via gianforma, la via principale della frazione, non ha banchine ne marciapiedi, non i canali di reflusso delle acque e da anni tutti prometto che è allo studio un progetto di rifacimento della via gianforma…xò intanto la signora minioto per farsi bella con i suoi vicini di casa per esaltare il suo potere politico all’interno del consiglio si è sbattuta per far mettere i lampioni nella stradina che avete citato, così quando nelle splendide sere d’estate va a prendersi “u frisku†dalla sua vicina di casa, non avrà + paura del buio !La causa di ciò non è da ricercare nel clienteralismo o nella politica, ma in questo caso nell’estrazione sociale, culturare di provenienza della nostra cara signora…
Fronte di Opposizione Modicano
Appello per andare alle elezioni comunali di giugno
Con decalogo indirizzato alle forze sane della cittÃ
Ai responsabili modicani del
Partito Democratico
Partito della Rifondazione comunista
La destra
Comunisti Italiani
Forza Nuova
Ogni disordine tende a moltiplicarsi ed a diventare maggiore, sino a trasformarsi in generale. La tolleranza del male minore tende a rimuovere il principio di certezza della pena e favorisce la sensazione di impunità per chi delinque. La tolleranza zero può prevenire l’espansione degli atti delittuosi e ridurre la delinquenza sin dall’atto della sua nascita. In tal modo è possibile impedire l’instaurazione di un clima di illegalità diffusa nel quale i potenti e i prepotenti prosperano e del quale tutti gli altri risultano vittime indifese.
La “teoria delle finestre rotte” costituisce la radice del successo della prassi della “tolleranza zero” applicata dall’ex-sindaco di New York, Rudolph Giuliani, per combattere la criminalità .
Questa “Teoria” sostiene che la criminalità è l’inevitabile risultato del disordine.Â
Se una casa ha una finestra rotta che non viene riparata, chi vi passa davanti concluderà che nessuno se ne preoccupa e nessuno ha la responsabilità di provvedere al suo decoro. Ben presto verranno rotte molte altre finestre, e la sensazione di  anarchia si diffonderà da quell’edificio agli altri che si affacciano sulla via. (more…)
Una eredità solare
L’eredità che lasciano i Verdi al governo – e soprattutto al Ministero dell’ambiente – è decisamente solare.
Infatti uno dei più significativi risultati in tema di energia rinnovabile, è lo stanziamento di 40milioni di euro voluto dai Verdi nella finanziaria, per incentivare l’utilizzo di fonti rinnovabili nella produzione di energia elettrica.
Il partito del sole che ride ha puntato diritto verso un’organica revisione del sistema di incentivazione delle fonti energetiche rinnovabili. Grazie al nostro impegno sono state introdotte misure per facilitarne la diffusione e la connessione. Si è rafforzato il coordinamento fra lo Stato e le Regioni e si è reso più incisivo l’impegno degli enti locali e delle imprese per lo sviluppo delle energie.
Quattro i bandi attivati dal Ministero dell’ambiente che permetteranno di evitare l’immissione nell’atmosfera di una quantità di CO2 pari a circa 15.000 ton/anno. Come se una cittadina di circa 30.000 abitanti fosse alimentata interamente da energia rinnovabile, evitando, così, di bruciare circa 40.000 barili di petrolio all’anno.
Basta questo chiarissimo ma efficace esempio per fornire l’idea del grande passo in avanti compiuto con l’approvazione di tali provvedimenti.
Le escursioni di Kalura
Cari camminatori,
come avrete potuto notare dal programma KaluraBoscagliaSicilia 2008, ci vedremo piu spesso in questi ultimi mesi (pre – vacanze estive)… approfittando delle belle giornate vi proporremo più scarpinate…
Domenica 11 Maggio, con gli amici di Aquanuvena , andremo per un antico e lungo percorso attraverso sentieri oramai dimenticati… ” Regia trazzera della montagna” (da Villa Vela A Canicattini SR).
La partenza è da Ragusa – P.zza Libertà ore 8.30 ( Si raccomanda la puntualità ), per le prenotazioni chiamate la segreteria 3939506186 o mandate una e-mail a info@kalura.org.
L’equipaggiamento è il solito (scarpe da trekking, zainetto, mantellina per la pioggia, acqua e pranzo a sacco).
Non dimenticate che sono aperte le iscrizioni per l’escursione del 17e18 maggio sui “Monti Sicani” a S. Angelo Muxaro (AG). Troverete il programma sul nostro sito www.kalura.org. Prenotate presto!!!
N.B.: Vi preghiamo di avvisare in tempo, se dopo aver prenotato, non si avesse la possibilità di venire all’escursione. Così facendo qualcun’altro potrà partecipare al vs posto. Grazie
Â
Vi ricordiamo che tutti i mercoledì pre-escursione alle ore 19,00 presso la nostra sede: Via Torrenuova, 154 – Ragusa Ibla – dopo la riunione… Kalura si Rassegna: “mercoledìnitaliamunfilm”. Siete tutti invitati!! Sarebbe gradito un sms o una mail per confermare la partecipazione.
LA PREFETTURA AVVISA: RISCHI DI INCENDI. LA PROTEZIONE CIVILE E’ PRONTA
Il bel tempo non porta solamente belle giornate, ma anche allarmi e rischi. Infatti, come tristemente noto, nel meridione ed in Sicilia, il caldo è foriero di devastanti incendi. L’anno scorso, nel mese di giugno, per l’esattezza il 26, tutta la fascia verde che va da Catania a Ragusa, è stata divorata in meno di 4 ore, dal fuoco. Sugli iblei, nella parte ricadente nel comprensorio comisano, protezione civile, guardia forestale e vigili del fuoco, hanno lavorato dalle 14 all’ una di notte, nel tentativo di salvare il salvabile.
Così, scatta quest’anno il meccanismo della prevenzione. La Prefettura, appena arrivato il bel tempo e le temperature si sono alzate, ha invitato tutti i dodici comuni iblei ad attivarsi ed allertarsi, in modo da potere intervenire in ogni momento, senza che questo crei panico e confusione. A tal proposito, già dall’ottobre 2007, gli uffici di protezione civile, soprattutto quello di Comiso, hanno creato un CATASTO DEI TERRENI , i cui suoli sono stati percorsi dal fuoco. Una sorta di mappatura dove si sono verificati ciclicamente incendi di grosse proporzioni e che, sono particolarmente vocati all’attraversamento igneo. I fattori di rischio di questi terreni, sono molteplici, l’incuria in cui i proprietari li lasciano per anni interi, la grande esposizione al sole ed al caldo, e spesso, la superficialità di qualcuno che butta la solita cicca di sigaretta. Esiste anche un altro punto di debolezza nella mappatura dei terreni a rischio. Gli incendi di “ SOVESCIO†. Cosa sono? Sono incendi appiccati in maniera dolosa per due motivi: rendere fertili i terreni e consentire una più rapida crescita dell’erba. Questa pratica purtroppo, viene utilizzata dagli allevatori di ovini. Il secondo, per eliminare la crescita della macchia mediterranea per cambiare così la destinazione d’uso dei terreni al fine di renderli edificabili.
Il catasto dei terreni realizzato a Comiso dalla Protezione Civile, prevede il vincolo alla modifica della destinazione d’uso dei terreni incendiati per 10 anni. Questo serve ad inibire eventuali azioni incendiarie dolose.
Laura IncremonaÂ
Nessuna ombra
Pecoraro Scanio conferma la sua fiducia nella magistratura. “Ho sempre lavorato con massimo rigore e nel rispetto delle leggi. Ad oggi non ho visto nemmeno una carta. La verità emerga in pochi giorni”
“Rinuncerò all’immunità parlamentare perché non voglio nessuna ombra”: lo ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, nel corso di una conferenza stampa che ha tenuto oggi dopo le accuse emerse sui giornali nei suoi confronti. “In oltre vent’anni di attività politica, compresa quella al ministero, non ho mai avuto alcun problema con la giustizia, in cui ho sempre creduto. Sono però scioccato e allibito dal punto di vista umano e politico – ha aggiunto Pecoraro – per aver appreso solo dai giornali di un’indagine che risalirebbe addirittura al 2005. Non ho notizie da dare – ha precisato – perché non ho ricevuto neppure una carta”.
Il ministro, che non ha ancora ricevuto nessun avviso di garanzia e che intende costituirsi come parte offesa “qualora dovessero emergere attività contro la mia persona per trascinarmi in questa situazione”, ha preso atto con stupore che “l’indagine è diventata di dominio pubblico a una settimana dal voto, arrecando un danno gravissimo alla mia persona e alla forza politica che rappresento. Ho sempre operato – sottolinea Pecoraro – con il massimo rigore e nel rispetto delle leggi: questo è stato il mio stile, e ho sempre avuto fiducia nella magistratura, non cambio idea ora. Chiedo però di conoscere gli addebiti precisi, e che la verità emerga in pochi giorni”.
Leggere sui giornali che avrebbe favorito un’agenzia di viaggi lo indigna: “Quell’agenzia opera fin dal 2003 per il ministero dell’Ambiente. Io non ho mai fatto nessun tipo di favori a nessun tipo di azienda. Viene tirata in ballo anche una testata giornalistica ambientalista, che non ha ricevuto neppure un euro dal ministero”. In conclusione “non ho notizie specifiche: spero di averne”.
“Non abbiamo niente: carte alla mano diremo la nostra” ha dichiarato ai giornalisti il suo avvocato Paola Balducci, che ha definito la situazione assurda: “Non possiamo difenderci, se a oggi non sappiamo da cosa difenderci. Certo saremmo più sereni, se non fossimo a ridosso delle elezioni. E’ strano – ha aggiunto – far uscire oggi queste notizie. Come avvocato e come cittadino penso che una persona debba conoscere le accuse che lo riguardano prima che siano divulgate alla stampa. Personalmente – ha affermato l’avvocato – ho consigliato al ministro di continuare a fare la sua campagna elettorale, perché non si accettano pseudo intimidazioni”.
In giornata sono giunte molte dichiarazioni di solidarietà al ministro, tra cui quella del leader e candidato premier di Sinistra Arcobaleno Bertinotti, ma anche da esponenti del centrodestra, come Fini ad esempio. E soprattutto dai Verdi: “Siamo sconcertati – ha detto la senatrice Loredana De Petris – che ad una settimana dal voto, sui giornali appaiano accuse così pesanti nei confronti di Pecoraro Scanio. Non vorremmo che tutto questo faccia parte di un ulteriore salto di qualità della campagna diffamatoria contro Pecoraro che va avanti da tempo”, ha commentato aggiungendo che “comunque siamo certi che la magistratura, verso cui il Ministro ha sempre riposto fiducia, chiarirà in tempi brevi la sua totale estraneità a queste vicende”.
“Siamo allibiti di fronte al fatto – ha aggiunto il capogruppo alla Camera del Sole che ride, Angelo Bonelli – che accuse simili appaiano su tutti i giornali a pochi giorni dal voto. Conosciamo Pecoraro Scanio ed il suo rigoroso rispetto della legge e per questo siamo sereni come sempre e abbiamo massima fiducia nella magistratura. Pecoraro Scanio ha fatto della lotta alla corruzione e delle battaglie per la legalita’ una bandiera: sara’ il primo a favorire l’accertamento della verita”.
Rubbia: “Né petrolio né carbone soltanto il sole può darci energia”
Sì al nucleare innovativo con piccole centrali senza uranio
Ma non esiste un nucleare sicuro o a bassa produzione di scorie
GINEVRA – Petrolio alle stelle? Voglia di nucleare? Ritorno al carbone? Fonti rinnovabili? Andiamo a lezione di Energia da un docente d’eccezione come Carlo Rubbia, premio Nobel per la Fisica: a Ginevra, dove ha sede il Cern, l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare. Qui, a cavallo della frontiera franco-svizzera, nel più grande laboratorio del mondo, il professore s’è ritirato a studiare e lavorare, dopo l’indegna estromissione dalla presidenza dell’Enea, il nostro ente nazionale per l’energia avviluppato dalle pastoie della burocrazia e della politica romana.
Da qualche mese, Rubbia è stato nominato presidente di una task-force per la promozione e la diffusione delle nuove fonti rinnovabili, “con particolare riferimento – come si legge nel decreto del ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio – al solare termodinamico a concentrazione”. Un progetto affascinante, a cui il premio Nobel si è dedicato intensamente in questi ultimi anni, che si richiama agli specchi ustori di Archimede per catturare l’energia infinita del sole, come lo specchio concavo usato tuttora per accendere la fiaccola olimpica. E proprio mentre parliamo, arriva da Roma la notizia che il governo uscente, su iniziativa dello stesso ministro dell’Ambiente e d’intesa con quello dello Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani, ha approvato in extremis un piano nazionale per avviare anche in Italia questa rivoluzione energetica.
Prima di rispondere alle domande dell’intervistatore, da buon maestro Rubbia inizia la sua lezione con un prologo introduttivo. E mette subito le carte in tavola, con tanto di dati, grafici e tabelle.
Il primo documento che il professore squaderna preoccupato sul tavolo è un rapporto dell’Energy Watch Group, istituito da un gruppo di parlamentari tedeschi con la partecipazione di scienziati ed economisti, come osservatori indipendenti. Contiene un confronto impietoso con le previsioni elaborate finora dagli esperti della IEA, l’Agenzia internazionale per l’energia. Un “outlook”, come si dice in gergo, sull’andamento del prezzo del petrolio e sulla produzione di energia a livello mondiale. Balzano agli occhi i clamorosi scostamenti tra ciò che era stato previsto e la realtà .
Dalla fine degli anni Novanta a oggi, la forbice tra l’outlook della IEA e l’effettiva dinamica del prezzo del petrolio è andata sempre più allargandosi, nonostante tutte le correzioni apportate dall’Agenzia nel corso del tempo. In pratica, dal 2000 in poi, l’oro nero s’è impennato fino a sfondare la quota di cento dollari al barile, mentre sulla carta le previsioni al 2030 continuavano imperterrite a salire progressivamente di circa dieci dollari di anno in anno. “Il messaggio dell’Agenzia – si legge a pagina 71 del rapporto tedesco – lancia un falso segnale agli uomini politici, all’industria e ai consumatori, senza dimenticare i mass media”.
Analogo discorso per la produzione mondiale di petrolio. Mentre la IEA prevede che questa possa continuare a crescere da qui al 2025, lo scenario dell’Energy Watch Group annuncia invece un calo in tutte le aree del pianeta: in totale, 40 milioni di barili contro i 120 pronosticati dall’Agenzia. E anche qui, “i risultati per lo scenario peggiore – scrivono i tedeschi – sono molto vicini ai risultati dell’EWG: al momento, guardando allo sviluppo attuale, sembra che questi siano i più realistici”. C’è stata, insomma, una ingannevole sottovalutazione dell’andamento del prezzo e c’è una sopravvalutazione altrettanto insidiosa della capacità produttiva.
Passiamo all’uranio, il combustibile per l’energia nucleare. In un altro studio specifico elaborato dall’Energy Watch Group, si documenta che fino all’epoca della “guerra fredda” la domanda e la produzione sono salite in parallelo, per effetto delle riserve accumulate a scopi militari. Dal ’90 in poi, invece, la domanda ha continuato a crescere mentre ora la produzione tende a calare per mancanza di materia prima. Anche in questo caso, come dimostra un grafico riassuntivo, le previsioni della IEA sulla produzione di energia nucleare si sono fortemente discostate dalla realtà .
Che cosa significa tutto questo, professor Rubbia? Qual è, dunque, la sua visione sul futuro dell’energia?
“Significa che non solo il petrolio e gli altri combustibili fossili sono in via di esaurimento, ma anche l’uranio è destinato a scarseggiare entro 35-40 anni, come del resto anche l’oro, il platino o il rame. Non possiamo continuare perciò a elaborare piani energetici sulla base di previsioni sbagliate che rischiano di portarci fuori strada. Dobbiamo sviluppare la più importante fonte energetica che la natura mette da sempre a nostra disposizione, senza limiti, a costo zero: e cioè il sole che ogni giorno illumina e riscalda la terra”. (more…)
EMERGENZA RIFIUTI A MODICA.
GIURDANELLA: “Per quanto tempo si dovrà scaricare a Vittoria?”
L’emergenza rifiuti. L’urgenza di individuare un sito per realizzarvi una discarica. Problemi caduti nel dimenticatoio. A rilevarlo è il capogruppo consiliare di Sinistra Democratico, Giovanni Giurdanella, il quale ricorda che: “poco meno di un mese è trascorso da quando, con la scadenza dei termini per l’utilizzo della seconda vasca della discarica di San Biagio a Scicli, sembravamo alle porte di una vera e propria emergenza ambientale che ora, come troppo spesso accade, è precipitata nel dimenticatoio dei problemi che ci si limita a risolvere con soluzioni palliative.
Quando, il 29 Febbraio scorso, San Biagio chiuse i battenti esclusivamente ai rifiuti modicani, costringendoci a dirottarli nella discarica di Pozzo Bollente a Vittoria, ci aspettavamo che l’amministrazione comunale e l’Ato Ambiente avessero il buon senso di continuare a discutere del problema così da trovare al più presto una soluzione efficace e definitiva, tanto più che la disponibilità al comune di Vittoria inizialmente era stata chiesta solo fino al 20 marzo.
Non dimentichiamo peraltro – aggiunge l’esponente di centrosinistra – che il conferimento dei rifiuti modicani a Vittoria ha comportato un aggravio di spesa di ben 200 mila euro in più al mese rispetto ai costi del vecchio conferimento a Scicli, oneri che alla fine si ripercuoteranno sempre e comunque sulle tasche dei cittadini. Qualche mese fa il consiglio comunale, diede la propria disponibilità all’Ato Ambiente affinché provvedesse ad individuare al più presto un sito idoneo per la realizzazione della nuova discarica comprensoriale. Oggi ci chiediamo a che cosa sia servito quello sforzo di sintesi, se, ai tempi tecnici che saranno necessari per la realizzazione della nuova discarica, si stanno anteponendo tempi così lunghi anche solo per la sua individuazione”. Giovanni Guirdanella, nell’interpellanza, chiede di conoscere per quanto tempo il comune è autorizzato a conferire i propri rifiuti nella discarica di Pozzo Bollente a Vittoria; chi si sta facendo carico dei maggiori costi di conferimento dei rifiuti a Vittoria; lo stato dell’ iter per l’individuazione della nuova discarica comprensoriale, così come indicato dal consiglio comunale; i risultati del questionario ricognitivo proposto dall’amministrazione comunale alle attività commerciali e agli esercizi pubblici sulla qualità e la quantità di differenziato prodotto e i tempi di attuazione del progetto di raccolta differenziata.
Fonte: RTM
Â
Forse sarebbe stato meglio in questo mondo di ladri?
Continuano le polemiche sull´utilizzo improprio di un brano del cantautore romano per la campagna elettorale del deputato. Quando musica e politica si scontrano: Venditti ha diffidato Drago
Duccio Gennaro
La vicenda della diffida che il cantautore romano Antonello Venditti ha intimato al deputato ibleo Giuseppe Drago sull´utilizzo illegittimo di un suo brano per la campagna elettorale assume i toni della satira. Giunta agli onori delle cronache nazionali, le radio non parlavano d´altro: da Deejay a Capital le battute si sono sprecate. Questa la migliore: Trattandosi del connubio tra musica e politica – ha affermato con ironia lo speaker di Radio Capital – forse sarebbe stato più appropriato utilizzare il brano In questo mondo di ladri, sempre di Venditti. Invece Giuseppe Drago aveva scelto Che fantastica storia è la vita, senza chiedere il consenso al cantautore, che si è tutelato tramite l´avvocato Luca Pardi, e senza versare la somma dovuta alla Siae. Da tutto questo ne salterà fuori una vicenda legale tra Venditti e il candidato Udc per la Sicilia orientale alla camera. Il legale di Venditti ha recapitato la diffida a Drago, nella quale si legge che l’utilizzo del brano è illegittimo visto che Venditti non ha mai dato il relativo e necessario consenso.
Antonello Venditti va anche oltre perchè non intende essere associato con una propria opera alla campagna politica di Drago e del partito di riferimento del parlamentare. “Venditti è solo un un comunista dichiara Peppe Drago - ed i comunisti non cambiano mai; dove per comunista intendo intolleranza e faziosità .
Ma intanto si cambia musica. Niente più Venditti ma la classica. Difficile che uno dei famosi compositori salti fuori dalla tomba per rivendicare il consenso!
VENDITTI A DRAGO. “TI DIFFIDO DALL’UTILIZZARE UNA MIA CANZONE COME COLONNA SONORA DELLA CAMPAGNA ELETTORALE”
“Chi vi ha autorizzato ad utilizzare la mia canzone come colonna sonora della vostra campagna elettorale? Adesso è troppo”. E’ stato il cantautore romano Antonello Venditti a diffidare per il tramite il suo legale, l´avvocato Luca Pardo, il deputato dell´Udc Peppe Drago, dall’utilizzare nei propri spot elettorali il brano ´Che fantastica storia è la vita”.
Nella diffida si sottolinea che “l´utilizzo del brano è palesemente illegittimo” dal momento che Venditti non ha mai dato “il relativo e necessario consenso”. Il cantautore, inoltre, “intende fermamente dissociarsi dall´abbinamento della propria opera e della propria immagine con la sua campagna elettorale e/o con il programma politico da lei sostenuto”.
“Non è nel mio carattere, ma mi sono spinto a farlo – spiega Venditti, i cui versi sono stati usati varie volte, come nel caso di film come Notte prima degli esami e Questa notte è ancora nostra – E´ successo tante volte, ma ora è troppo”. Ma se la sua canzone fosse stata usata da un candidato del Pd? “Fortunatamente c´é Jovanotti, e prima c´era Fossati.
Prima di arrivare a me…”, risponde ironico. Ma aggiunge: “Io un bel pezzo per il Partito Democratico ce l´ho, ed è La mia religione, è il cammino del Pd”, conclude riferendosi a un brano contenuto nel suo ultimo album, Dalla pelle al cuore. Per la cronaca, lo staff dell’on. Drago aveva preparato due versioni dello spot, una con la canzone di Venditti, l’altra con un brano classico. Resterà in onda nelle tv locali solo il brano di musica classica.
Fonte: RTM