Lettera aperta al governo degli Stati Uniti di venti intelletuali americani
Lettera aperta al governo degli Stati Uniti, firmata anche dal famoso sociologo Chomsky, per fermare immediatamente l’installazione delle antenne radar a Niscemi.
Intanto continuano le azioni degli attivisti alla vigilia della manifestazione nazionale di protesta prevista per oggi.
Altri due attivisti questa notte si sono arrampicati in cima alle antenne satellitari di contrada Ulmo a Niscemi, all’interno della base militare statunitense. I due si sono aggiunti agli altri otto, che ieri sera avevano eluso la sorveglianza ed erano saliti in cima a quattro delle 46 antenne esistenti all’interno della base. La zona è attualmente circondata da polizia e carabinieri.
Attorno alla base, anche molti manifestanti che sostengono la protesta dei dieci attivisti. “Una manifestazione eclatante – hanno detto – per richiamare l’attenzione delle istituzioniâ€.
“Salire in alto per raggiungere i sogni più belli. Una terra piena di alberi, frutti e piante curative, fiori. Recuperare i luoghi profanati dalla guerra e dall’avidità . Il Muos, le antenne spariscono dalla nostra vista, dalla nostra terra. Dipende da noi. Questo noi che è fatto di tenerezza, condivisione, creatività , piccoli gesti di amore – scrivono in una nota gli attivisti –  La coscienza che smette di essere complice dell’impero, del capitalismo spietato. Più tempo per vivere, cambiare la nostra vita radicalmente. Anche questo è il movimento No Muos. Oggi abbiamo l’occasione di iniziare a realizzare il sogno di un pianeta che ama la pace e combatte concretamente la guerra. Osare il passo in più, rompere le paure. Questa terra è nostra, è nostra, vogliamo liberarla dalle armi, dalla guerra e dalla devastazione ambientale. Pace, salute, terra, libertà . Per la Sicilia e per tutti i popoli della guerraâ€.
La protesta dei dieci attivisti arriva proprio nel giorno in cui Niscemi marcerà contro il Muos. Un corteo è previsto per oggi pomeriggio. Il concentramento è in programma per le 16,30 in contrada Vituso.
E proprio ieri venti intellettuali americani, con in testa il sociologo Noam Chomsky, hanno chiesto al governo degli Stati Uniti di fermare immediatamente l’installazione della stazione Muos a Niscemi. “Il progetto Muos e la militarizzazione della Sicilia – affermano – non sono nell’interesse dei cittadini e delle cittadine americani. Condanniamo fermamente le violenze contro i manifestanti e chiediamo che il loro diritto di parola e di protesta venga rispettato. Esprimiamo la nostra piena solidarietà con la società civile siciliana in protesta contro il Muosâ€.
La lettera è stata firmata da: Linda Alcoff (Cuny) Stanley Aronowitz (Cuny,) Richard Bernstein (New School for Social Research), Jay Bernstein (New School for Social Reasearch), Johanna Brenner (Portland State University), Robert Brenner (Ucla), Noam Chomsky (MIT), Mike Davis (UC Riverside), Kevin Floyd (Kent University), Nancy Fraser (New School for Social Research), David Graeber (London School of Economics), Michael Hardt (Duke University), Chris Hedges (The Nation Institute), Nancy Holmstrom (Rutgers University), Paul Kottman (New School for Social Research), Charles Post (Cuny), Dick Walker (UC Berkeley) e Cornel West (Union Theological Seminary).
di SALVATORE ANGEMI
Tensione a Niscemi, 10 attivisti NO MUOS sulle antenne. Alle 16,30 Corteo Nazionale
Altri due attivisti, dopo l’irruzione di ieri sera, si sono arrampicati in cima alle antenne satellitari dell’impianto Muos di contrada Ulmo a Niscemi, all’interno della base militare statunitense.
Il nuovo “assalto†è avvenuto nel corso della notte appena trascorsa. I due si sono, così, aggiunti agli altri otto, che ieri sera avevano eluso la sorveglianza ed erano saliti in cima a quattro delle 46 antenne esistenti all’interno della base.
Guidati da Turi Vaccaro che si auto definisce pacifista ed attivista e che è già stato fermato due volte per resistenza a pubblico ufficiale nel corso delle varie manifestazioni degli ultimi mesi, hanno subito rivendicato l’azione precisando che si tratta di una iniziativa “pacifica e non violenta messa in atto solo a scopo dimostrativoâ€. Vaccaro era finito in manette, fra l’altro, a Gela, nel giorno delle celebrazioni dello sbarco alleato in Sicilia, con  l’accusa di avere aver aggredito alcuni agenti delle forze dell’ordine.
Sulla pagina facebook del movimento si legge che “la dimostrazione è stata  messa in scena nel trentesimo anniversario degli scontri fra manifestanti e polizia a Comiso ed alla vigilia della grande manifestazione regionale contro l’impianto radar che si tiene oggi a Niscemi.
La zona è attualmente circondata da polizia e carabinieri. Attorno alla base, ci sono già molti manifestanti che sostengono la protesta dei dieci attivisti. â€Una manifestazione eclatante – hanno detto – per richiamare l’attenzione delle istituzioniâ€.
Sale, dunque, la tensione proprio nel giorno in cui Niscemi marcia contro il Muos. Un corteo è previsto per oggi pomeriggio. Il concentramento è in programma per le 16,30 in contrada â€Vitusoâ€.
Fonte: Blog Sicilia
Stop alla coltivazione di mais geneticamente modificato MON810
Roma, 12 lug. (Adnkronos) – I tre ministri dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo, della Salute Beatrice Lorenzin e dell’Ambiente Andrea Orlando hanno firmato il decreto interministeriale che vieta in modo esclusivo la coltivazione di mais geneticamente modificato appartenente alla varietà MON810 sul territorio italiano. A dare la notizia è il ministro De Girolamo.
Il divieto è così in vigore fino all’adozione delle misure previste dal regolamento comunitario 178 del 2002 e comunque per un periodo di massimo diciotto mesi. Il provvedimento sarà immediatamente notificato alla Commissione europea e agli altri 27 Stati membri dell’Unione europea.”Con i ministri Lorenzin e Orlando avevamo preso un impegno preciso sugli Ogm, considerate anche le posizioni unitarie del Parlamento e delle Regioni. Con il decreto che abbiamo firmato oggi vietiamo la sola coltivazione del mais Mon810 in Italia, colmando un vuoto normativo dovuto alle recenti sentenze della Corte di Giustizia europea” spiega De Girolamo in un comunicato. “E’ un provvedimento che tutela la nostra specificità , che salvaguarda l’Italia dall’omologazione – sostiene il ministro -la nostra agricoltura si basa sulla biodiversità , sulla qualità e su queste dobbiamo continuare a puntare, senza avventure che anche dal punto di vista economico non ci vedrebbero competitivi. Il decreto di oggi è solo il primo elemento, quello più urgente, di una serie di ulteriori iniziative, con le quali definiremo un nuovo assetto nella materia della coltivazione di Ogm nel nostro Paese”.
Il divieto di coltivazione del Mais MON810 è motivato dalla preoccupazione sollevata da uno studio del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura, consolidata da un recentissimo approfondimento tecnico scientifico dell’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che ne evidenzia l’impatto negativo sulla biodiversità , non escludendo rischi su organismi acquatici, peraltro già evidenziati da un parere dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare reso nel dicembre 2011. Il decreto giunge a conclusione della procedura di emergenza attivata dal nostro Governo nell’aprile 2013, – si legge nel comunicato del Mipaaf – ed è giuridicamente sostenuto anche dal precedente provvedimento di divieto di coltivazione di Organismi geneticamente modificati, fondato su analoghe motivazioni, adottato il 16 marzo 2012 dal Governo francese e tuttora in vigore.
Le sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione europea, cui l’Italia si conforma, ribadiscono la legittimità di misure di coesistenza che salvaguardino le colture tradizionali e biologiche, e che dovranno essere adottate dalle Regioni conformemente alla sentenza n. 116 del 2006 della Corte costituzionale, nel quadro di una organica e condivisa disciplina statale che definirà principi comuni al fine di garantire il rispetto della libera concorrenza e della libertà di iniziativa economica, a parità di condizioni sull’intero territorio nazionale. “E’ un provvedimento importante perché offre una prima copertura giuridica a difesa della nostra agrobiodiversità “. Così il ministro all’Ambiente, Andrea Orlando. Il ministro sottolinea però come la decisione presa oggi in Consiglio dei ministri rappresenti “solo la prima parte di un percorso nel quale il sistema Italia nel suo complesso deve offrire una convinta prova di unità e compattezza”.
Le Regioni “devono innanzitutto dare il loro immediato contributo per la costruzione di un quadro di misure idonee a garantire la salvaguardia delle nostre coltivazioni tradizionali e biologiche”, aggiunge il ministro all’Ambiente, mentre a livello comunitario, “parallelamente, c’è bisogno che il nostro Paese si renda protagonista in Europa di una seria discussione sul tema dell’autonomia dei singoli Stati sull’ammissibilità degli Ogm”. “Tutelare le nostre specificità non è una battaglia di retroguardia, tutt’altro”, sottolinea Andrea Orlando in conclusione. “La biodiversità è la grande infrastruttura economica del nostro Paese ed è anche lavorando su questo terreno che l’Italia potrà uscire dalla difficile situazione in cui si trova”.
Abusivismi USA per il MUOS di Niscemi

Affari di mafia sullo Stretto
Pesticidi e Api – Bruxelles prolunga l’Attentato verde e l’Italia si schiera con le Lobby. Cittadini nei guai!
Fonte: http://www.quieuropa.it/ogm-putin-dichiara-guerra-ad-obama-apocalisse-ogm-e-pesticidi-seconda-parte/
La produzione del 35% dei nostri alimenti dipende dalle Api. Ma qualcuno non le ama e non ama il Creato e le Creature.
di C.Alessandro Mauceri e Sergio Basile
Pesticidi e Bomba Ecologica – Putin Minaccia Obama
Bruxelles, Roma – Più di una persona ha pensato che lo scopo di soggetti come ilBilderberg, la Commissione Trilaterale e molti altri simili,  servissero in realtà a garantire una sorta di equilibrio mondiale. Una situazione di calma apparente utile a moltemultinazionali per fare…. utili. In realtà questo sistema è estremamente fragile. È bastato uno sciame d’api malaticce per far crollare questa calma apparente come un castello di carte. Nell’ultimo articolo a proposito degli effetti causati da alcuni prodotti chimici sulla salute delle api e su tutto l’ecosistema di cui sono alla base, è emerso come la messa al bando di queste sostanze fosse arrivata solo dopo accese discussioni sia negli Stati Uniti d’America che in Europa. Pare, però, che il problema potrebbe avere una dimensione ben maggiore e soprattutto a causa di due aspetti.
La minaccia di Putin – Si rischia una nuova Guerra Mondiale
Innanzitutto, per quanto contenuto nei verbali (per certi versi clamorosi) dell’incontro tra il Presidente Putin e il Segretario di Stato USA, John Kerry. I verbali parlano di “estrema indignazione†dei dirigenti russi per il regime di protezione continuadei giganti mondiali della biogenetica, Syngenta e Monsanto, da parte del presidenteObama. Protezione che, secondo il Cremlino, “con assoluta sicurezza†potrebbe condurre addirittura verso una guerra mondiale. Una guerra mondiale per l’uso o il divieto di impiegare un insetticida? In realtà lo scontro pare vada avanti già da diversi mesi. Al centro della disputa tra Russia e USA ci sarebbe l’“indiscutibile evidenza†che un tipo di insetticidi neuro-attivi conosciuti con il nome di neonicotinoidi, stanno distruggendo la popolazione di api del nostro pianeta, e che, se questo non sarà controllato, potrebbe distruggere la nostra capacità mondiale di coltivare alimenti sufficienti per alimentare la popolazione.
Orrore Neonicotinoidi – Chi sono i Responsabili del disastro mondiale?
Secondo il Ministero delle Risorse Naturali e Ambiente della Federazione Russa (MNRE), la situazione sarebbe così grave a causa di due neonicotinoidi come l’Actara e il Cruiser, fabbricati dal gigante svizzero delle sementi e dei pesticidi biotecnologici, Syngenta AG. In base al rapporto del MNRE, Syngenta, insieme ad altri giganti della biotecnologia comeMonsanto, Bayer, Down e DuPont, controllerebbe attualmente il 100% del mercato mondiale dei pesticidi, piante e semi geneticamente modificati. In realtà , come riportato nel rapporto, Syngenta già nel 2012 è stata accusata penalmente in Germania per aver nascosto il fatto che il suo mais geneticamente modificato aveva ucciso degli animali da allevamento. Anche negli USA sarebbe stata presentata una denuncia collettiva, e la richiesta di risarcimento per 105 milioni di dollari, dopo la scoperta che il suo erbicida, Atracina, aveva causato la contaminazione degli approvvigionamenti d’acqua di circa 52 milioni di americani in oltre 2000 distretti con, che può provocare. Contaminazione che aveva causato addirittura ilcambiamento di genere degli animali. Secondo gli ultimi studi, i livelli di contaminazione da neonicotinoidi, sia nelle acque superficiali che in quelle sotterranee, negli USA e nel mondo, sarebbe ben oltre la soglia conosciuta di letalità per gli invertebrati acquatici.
Neonicotinoidi – Vergogna Obama
Eppure, sorprendentemente la decisione presa da Obama è stata esattamente all’opposto: “L’Unione europea ha votato questa settimana per una squalifica di due anni su una classe di pesticidi, noto come neonicotinoidi, che è stato associato con il crollo delle api (vedi allegato). Il rapporto del governo degli Stati Uniti, al contrario, ha trovato molteplici cause per il crollo delle api “. Obama ha quindi confermato il Farmer Assurance Provision – Section 735.
Pazzesco – Norma USA per vietare ai tribunali di bloccare OGM
Una  norma  che prevede il divieto, per i tribunali americani, di bloccare la vendita dei prodotti derivanti da organismi geneticamente modificati per almeno sei mesi. E che quindi, di fatto, concede enormi privilegi alle multinazionali degli OGM. Indipendentemente dai rischi per la salute dei consumatori. Non a caso, questa norma sarebbe stata scritta dal senatore Roy Blunt, e dalla multinazionale californiana, Monsanto. è per questo che gli oppositori l’hanno ribattezzata “Monsanto Protection Act“. Secondo Kelly J. Clauss, una portavoce della Monsanto, l’intento della legge sarebbe quello di creare un giusto equilibrio che permetta agli agricoltori di continuare a coltivare mentre il Dipartimento dell’Agricoltura conduce le necessarie verifiche ambientali (?).
MonsatObama
A dire il vero il comportamento di Obama non dovrebbe sorprendere. Dopo la sua vittoria alle elezioni del 2008, Obama si era dimostrato particolarmente grato nei confronti della Monsanto. E aveva posizionato molti dei suoi uomini di punta in posti chiave come le agenzie federali che esercitano un’enorme forza in questioni alimentari, l’USDA e la FDA,Food and Drug Admistration, ad esempio. Il direttore dell’Istituto Nazionale di Alimentazione e l’Agricoltura, Roger Beachy, è un ex direttore della Monsanto Danforth Center. L’incarico di vicecommissario della potentissima FDA è stato affidato a Michael Taylor, ex vice-presidente per la politica pubblica della Monsanto.  E ancora, nuovo capo dell’USAID (Agenzia statunitense per lo Sviluppo Internazionale), è stato nominato Rajiv Shah, che ha ricoperto posizioni chiave per la Fondazione Bill and Melinda Gates, uno dei principali finanziatori della ricerca sull’agricoltura geneticamente modificata (OGM). Nel frattempo gli introiti della Monsanto sono cresciuti del 22%, pare proprio grazie all’incremento delle vendite permesse dal nuovo provvedimento e allavendita di sementi geneticamente modificate nonostante i potenziali rischi per la salute ad essi correlati. Oggi Monsanto domina il mercato delle sementi bio-tech e negli ultimi anni ha esteso il proprio giro d’affari verso i Paesi emergenti, con particolare riferimento all’Argentina, al Brasile ed all’America Latina e Russia. Successo raggiunto anche grazie all’utilizzo di certi prodotti. I biologi, come ha detto Rex Weyler di “Greenpeaceâ€, hanno trovato tracce di 150 diversi pesticidi chimici nel polline delle api. Aziende come Bayer, Syngenta, Basf, Dow, DuPont e Monsanto hanno scrollato le spalle e “non hanno messo in atto alcun cambiamento in merito alle politiche sui pesticidi: dopotutto, la vendita di veleni ai coltivatori in tutto il mondo è vantaggiosa“.
L’impollinazione delle api e la ricaduta sull’economia mondiale
Vantaggiosa? Quanto? Nel mondo si stima che il valore dell’impollinazione connessa alla produzione di cibo per l’uomo, da parte delle api, superi i 265 miliardi di Euro. E in Europa?  Tonio Borg, commissario europeo per la salute e le politiche dei consumatori, ha calcolato che le api “contribuiscono all’agricoltura europea per una cifra pari a 22 miliardi di Euro. L’estinzione delle api è una sfida come il riscaldamento globale, l’acidificazione degli oceani e la guerra nucleare“. (anche se sulla questione del riscaldamento globale, abbiamo dimostrato come sia una balla strategica del sistema per conservare se stesso – vedi allegato). Una sfida che non ha ancora detto chi sarà il vincitore. Infatti, pochi, pochissimi giornali hanno dedicato l’attenzione che merita al processo per il divieto dell’uso di questi pesticidi.
L’Ue non ha vietato i pesticidi, ha solo strategicamente rinviato
Spesso si sente dire che l’Unione Europea ha bloccato i pesticidi che uccidono le api. Ma non è così. La questione se consentire o meno l’utilizzo dei pesticidi si è protratta a lungo in Parlamento. Tanto che, dopo diverse votazioni inutili a causa del mancato raggiungimento di una maggioranza qualificata (13 Stati membri hanno sostenuto la restrizione, 9 Stati membri hanno votato contro e cinque Stati membri si sono astenuti – da cui la nostra considerazione nell’articolo precedente….) è stata passata la palla alla Commissione Europea, come confermato dal documento ufficiale datato 29 Aprile u.s.. In questo documento viene detto che, visto che i singoli Paesi non erano riusciti a fare il loro dovere (prendere una decisione), il divieto sarebbe stato limitato alla possibilità di trattare le colture ape-attraenti in serre, in campo a cielo aperto e solo dopo la fioritura; che le restrizioni si applicano a partire dal 1° dicembre 2013;  e, cosa più importante, che, al più tardi entro 2 anni, la Commissione Europea dovrà riesaminare le condizioni di approvazione dei 3 neonicotinoidi per tener conto degli sviluppi scientifici e tecnici. Quindi in realtà non si tratterebbe di un divieto, ma di un rinvio. In altre parole, come negli Stati Uniti d’America, anche in Europa forse non la guerra, ma la battaglia l’hanno vinta lemultinazionali.
Il Business dei pestidici – La denuncia del Guardian
Del resto le dimensioni degli interessi economici legati al business dei pesticidi sono enormi. Il quotidiano britannico Guardian di recente ha smascherato un’azione di lobby dei big dell’agrochimica sull’UE per cercare di impedire il bando dei neonicotinoidi: Syngenta avrebbe perfino minacciato di trascinare in tribunale i funzionari dell’EFSA (l’agenzia dell’UE per la sicurezza alimentare) che (nel suo comunicato stampa del 13 gennaio u.s.) avrebbe osato dichiarare che sono certi i “rischi da neonicotinoidi per le apiâ€.
Memoria corta – La “coerenza†dell’Italia
Come al solito, in Italia, spicca il comportamento coerente dei nostri rappresentati. Dopo che la proposta del commissario Borg non era riuscita a riunire, nelle scorse settimane, né una maggioranza di Stati membri a favore, né una contraria, la Commissione Europeaha deciso autonomamente una moratoria (è bene sottolinearlo ancora non è un divieto definitivo, ma solo una moratoria per dare il tempo alle multinazionali di fare qualcosa). L’Italia che si era pronunciata contro la decisione di Bruxelles di introdurre ulteriori restrizioni sui pesticidi non ha perso occasione per mostrarsi ferma e coerente. Così il presidente della Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci, ha affermato. “Un passo avanti positivo“, che non rappresenta la soluzione definitiva, ma “va nella direzione giusta“. “Ora è importante che l’Italia si attivi per rendere definitivo il divieto dell’uso, visti i rischi che essi rappresentano per la salute delle api, così come evidenziato nei numerosi atti di sindacato ispettivo da me presentati nella passata Legislatura“. Dimenticando – tuttavia – che se l’Unione Europea non è riuscita a deliberare il divieto definitivo di tali sostanze la colpa è anche del voto contrario dell’Italia.
Putin “sospende†Monsanto, Apicoltori USA denunciamo Obama
Intanto la Russia, a seguito di uno studio dello scorso anno che dimostrerebbe il legame tra le sostanze in questione e il cancro al seno, ha sospeso l’importazione e l’uso del mais geneticamente modificato prodotto dalla multinazionale statunitense Monsanto. E un folto gruppo di apicoltori statunitensi e ambientalisti ha denunciato il regime di Obama per l’uso continuato di questi neonicotinoidi dichiarando: “Porteremo la EPA (Environmental Protection Agency-Agenzia per la Protezione Ambientale) in tribunale per il suo fallimento nella protezione delle api dai pesticidi. Nonostante il nostro grande sforzo per sensibilizzare l’agenzia sui problemi che pongono i neonicotinoidi, la EPA ha continuato a ignorare i chiari segnali di allarme di un sistema agricolo in difficoltà â€. La guerra è cominciata.
Che fanno l’Italia e gli Italiani? Come Ribellarsi?
Sarebbe il caso di ribellarsi, e farlo subito. Farlo per salvaguardare la salute nostra e dei nostri figli. Sarebbe il caso di farlo “legalmenteâ€, magari seguendo le indicazioni della stessa Costituzione. Peccato che il diritto alla ribellione (Art. 50, c. 2 – attuale art. 54) scomparve dalla Carta Costituzionale italiana (della colonia-Usa, chiamata Italia) addirittura nel 1947. L’Art. in questione recitava così: “Quando i poteri pubblici violino le libertà fondamentali ed i diritti garantiti dalla Costituzione, la resistenza all’oppressione è diritto e dovere del cittadino“. Beh! Vista la situazione non ci resta che agire ugualmente e non solo con pressioni e proteste presso i nostri rappresentanti, ma anche boicottando sistematicamente le aziende che vendono questa “morte in bustinaâ€. Prima di passare ad altri metodi…
Boicottiamo le Multinazionali e le aziende italiane al loro servizio
Parliamone – prendendo un impegno fisso con le nostre coscienze e con i nostri figli – con iconsorzi agrari e i rivenditori della nostra zona e regione. Con tutti i coltivatori che nell’ignoranza stanno avvelenando loro, i loro stessi figli e devastando tutto il Creato. Devastando la nostra meravigliosa italia. Se non decideranno di optare per la vendita si sostanze, mangimi, sementi e fertilizzanti assolutamente e completamente biologici,boicottiamoli senza pietà !
Creiamo reti NO OGM di aziende biologiche e facciamo informazione
Al contrario creiamo “reti di consorsi e rivenditori amici“ convertiti al biologico, da pubblicizzare e mandare avanti in tutti i modi. La situazione è critica. L’Osservatorio Qui Europa lo ha potuto constatare negli ultimi giorni di persona, analizzando le fornitore di mangimi e sementi di circa 40 consorzi agrari e rivenditori, in Calabria: regione ad ex-vocazione agricola, ricchissima sulla carta, ma distrutta ed annichilita nei fatti. Sul campione analizzato, ad esempio, nessuno aveva disponibile sul momento mangimi biologici (perché considerati anti-economici visti i prezzi maggiori rispetto a quelli creati in laboratorio) e – cosa ancor più grave – nessuno dei consorzianti intervistato era a conoscenza degli effetti sull’uomo (tumori, leucemie, sterilità e alterazioni del DNA). Ma – ci chiediamo – cosa controllano gli ispettori regionali e nazionali nelle loro periodiche ispezioni? Cosa, se non guardano alla cosa essenziale? La verità è che ormai da tempo essi stessi si sono trasformati in meri esattori. Diciamo basta! Abbiamo il diritto ed il dovere di ribellarci verso uno stato che per il dio denaro (e non solo) viola sistematicamente i diritti dei cittadini, fino – evidentemente – alla morte degli stessi cittadini. Svegliamoci! (aderisci alla campagna per la creazione di una rete NO OGM – se sei un operatore di settore scrivi una mail a: infounicz.europa@gmail.com)
C.Alessandro Mauceri, Sergio Basile  (Copyright © 2013 Qui Europa)
Gli esperti del Tar siciliano dicono no al Muos
PALERMO, 1 LUGLIO 2013 – Il Muos “non s’ha da fare†o, ancora meglio, i suoi lavori non dovevano nemmeno prendere inizio. È questo il risultato finale della relazione che il prof. Marcello D’Amore, docente dell’Università “La Sapienza†di Roma, ha depositato al Tar di Palermo in merito alla pericolosità o meno del sistema satellitare militare americano in costruzione a Niscemi.
Di recente, difatti, lo stesso tribunale amministrativo regionale siciliano ha richiesto agli esperti dell’università romana di effettuare un dettagliato studio sulle reali ripercussioni nocive che il Muos può avere sulla salute dei cittadini.
Ebbene, da quanto è possibile leggere nelle 31 pagine stilate dal prof. D’Amore, si evince che «l’indagine di conformità con finalità di approvazione per gli effetti ambientali elettromagnetici dell’installazione del sistema Muos, descritta nel rapporto finale del Nwsc (Space and Naval Warfare System Center) è priva di rigore e completezza necessari a garantire la validità dei risultati, indispensabile requisito di uno studio che riguarda un sistema complesso nel Sito di interesse comunitario Sughereta di Niscemi, in vicinanza del comune di Niscemi, classificato in zona sismica a elevata pericolosità , e di tre aeroporti» (nella fattispecie qui aeroporti in questione sono quello civile di Comiso, l’aeroporto civile di Catania, e quello militare statunitense di Sigonella).
In questo modo, peraltro, lo studio dimostra come nel 2011 la Regione Sicilia (allora governata dal presidente Lombaro) non era affatto nelle condizioni di concedere le autorizzazioni per l’esecuzione dei lavori del sistema Muos. Autorizzazioni che, dopo la revoca effettuata lo scorso marzo dall’attuale presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, sono adesso al centro della vicenda giudiziaria tra la stessa regione e il ministero della Difesa e che il Tar è chiamato per l’appunto a risolvere.
«I risultati dell’indagine – si continua a leggere nella relazione – non consentono di verificare il rispetto dei limiti di campo elettromagnetico previsti dalla legge, né forniscono indicazioni quantitative sulle possibili interferenze in apparecchiature elettromagnetiche, in strutture aeroportuali e in aeromobili».
Proprio per tali ragioni, «la verifica di conformità dell’impianto Muos – si legge ancora nel dettagliato studio – si rende necessario lo sviluppo di una nuova rigorosa procedura di simulazione del campo elettromagnetico irradiato, corredata da una piena e documentata informazione sul codice di simulazione che viene utilizzato, sull’algoritmo alla base di tale codice. In modo analogo si dovrebbero procedere nella valutazione dei possibili effetti elettromagnetici negli aeroporti interessati, in particolare quello di Comiso, e in aeromobili che attraversino il fascio elettromagnetico irradiato dai riflettori parabolici».
In conclusione, il prof. D’Amore rileva come «la non accettazione degli attuali limiti di legge per l’esposizione delle persone ai campi elettromagnetici a radifrequenza, prospettata dai periti del Comune di Niscemi e dal perito di Legambiente in quanto ritenuti non più attendibili perché obsoleti, determinerebbe un vuoto normativo e farebbe venir meno gli oggettivi riferimenti per la verifica di conformità ».
Dunque, si tratta di una verifica tecnica dai contenuti di certo importanti soprattutto per il proseguo della lotta che i vari Comitati “No Muosâ€, l’intera cittadinanza di Niscemi, lo stesso comune nisseno, la Regione Sicilia e Legambiente Sicilia portano avanti da parecchi mesi.
E proprio il responsabile regionale Conservazione Natura di Legambiente Sicilia, Angelo Dimarca, ha dichiarato: «Le conclusioni della verifica tecnica del TAR costituiscono un risultato importantissimo che conferma le ragioni tecniche e scientifiche di quanti si sono opposti e si oppongono alla realizzazione del MUOS per riaffermare la prevalenza di diritti collettivi e costituzionalmente garantiti, dalla protezione della salute dei cittadini alla tutela della riserva naturale della Sughereta di Niscemi. E non ultimo – continua Dimarca – si riafferma il rispetto delle leggi, palesemente disattese da chi nel 2011 ha autorizzato quest’opera in maniera superficiale e senza rispettare norme tecniche e procedure. Abbiamo fatto bene ed avuto ragione a costituirci al TAR nel febbraio 2013 a sostegno del Comune di Niscemi per chiedere l’annullamento delle autorizzazioni rilasciate in precedenza dal Governo Lombardo».
Diventa a questo punto sempre più decisiva l’udienza prevista per il 9 luglio presso il Tar di Palermo, giorno in cui il tribunale amministrativo regionale, dopo diversi rinvii, dovrebbe pronunciarsi sulla sospensione della revoca dei lavori del Muos richiesta dal ministero della Difesa nel ricorso presentato contro la Regione Sicilia.
Giovanni Maria Elia
IL RESPONSO DELLA COMMISSIONE REGIONALE SUL MUOS: LE AUTORIZZAZIONI NON DOVEVANO ESSERE CONCESSE – Considerati gli studi effettuati dall’ARPA, l’istruttoria, la relazione dei Professori Coraddu e Zucchetti, le relazioni integrative e altre documentazioni riguardo all’impatto ambientale del sistema MUOS e prese in esame anche le perizie di parte richieste dal Comune di Niscemi, Legambiente e la consulenza del precedente governo siciliano, gli esperti incaricati dal Tar siciliano a condurre uno studio sull’impatto del MUOS di Niscemi hanno delineato come non fosse possibile rilasciare le autorizzazioni.
L’indagine rileva anche come non siano state prese in considerazione le leggi italiane che regolano l’insediamento di nuovi impianti di comunicazione a radio frequenza nel territorio.
ZUCCHETTI: “LO ABBIAMO SEMPRE SOSTENUTO†– Così il Professore Massimo Zucchetti commenta: Ho letto la relazione. E’ molto positiva perché praticamente in linea con quanto abbiamo sempre sostenuto. Smentisce totalmente la correttezza della procedura che ha portato all’autorizzazione del 2011, che è quindi stata giustamente revocata. Fa rilevare la presenza di elevati valori dei campi elettromagnetici dovuti alle antenne NRTF e propone per il MUOS una procedura di valutazione basata sulla normativa italiana e usando la potenza di progetto, ovvero tutto il contrario da quanto fatto dall’Istituto Superiore della Sanità nella prima bozza della sua relazione, che dovrà quindi essere totalmente rivista e che non doveva essere diffusa anzitempo come invece è avvenuto inopinatamente.
AUTORIZZAZIONI FACILI – Autorizzazioni concesse con troppa facilità presentando atti incompleti e insufficienti, sulla base di relazioni semplicistiche a volte carenti di riscontri tecnici a supporto delle proprie affermazioni. Intanto è atteso un nuovo incontro e confronto per il primo luglio tra gli esperti dell’ISS, a causa delle differenti posizioni assunte in merito agli effetti dell’elettromagnetismo che ricadrebbero attorno all’area imputata.
Giuliana Buzzone
Il progetto Charmex nel Mediterraneo
ROMA, 20 GIU – E’ partita la campagna di misure per valutare lo stato presente e futuro dell’atmosfera nel bacino del Mediterraneo, particolarmente sensibile ai cambiamenti climatici. La campagan e’ stata lanciata nell’ambito del progetto internazionale presentato oggi a Lampedusa dall’Osservatorio Climatico dell’Enea, in un evento organizzato in collaborazione con l’Assessorato del Territorio e Ambiente della Regione Sicilia, Chiamato ChArMEx (Chemistry and Aerosol Mediterranean Experiment), l’Osservatorio Climatico dell’Enea, presente sull’isola di Lampedusa dal 1997, costituisce un “super sito” per la sua collocazione strategica in uno dei siti più meridionali d’Europa. Nato da un’iniziativa francese, il progetto coinvolge gruppi di ricerca di tutta Europa. A Lampedusa collaborano infatti con l’Enea numerosi istituti di Francia, Spagna, Germania e Svizzera. Per l’Italia collaborano le università Roma, Firenze, Genova e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).
Chiamato Charmex (Chemistry and Aerosol Mediterranean Experiment), l’Osservatorio dell’Enea, presente sull’isola di Lampedusa dal 1997, ha una collocazione strategica in uno dei punti più meridionali d’Europa. Nato da un’iniziativa francese, il progetto coinvolge gruppi di ricerca di tutta Europa. A Lampedusa collaborano infatti con l’Enea numerosi istituti di Francia, Spagna, Germania e Svizzera. Per l’Italia collaborano le università Roma, Firenze, Genova e l’Istituto nazionale di fisica nucleare.
Tra gli obiettivi c’è lo studio del trasporto di inquinanti di origine antropica, gas e particolato, e vista la vicinanza con l’Africa, delle polveri del deserto. Una particolare attenzione è rivolta all’inquinamento prodotto dal traffico navale, molto intenso nel Canale di Sicilia. A questo primo step seguiranno fasi di osservazione lunghe due anni portate avanti con l’obiettivo di studiare la variabilità giornaliera e stagionale, e a raccogliere misure di lungo periodo per valutare le variazioni climatiche in atto nel Mediterraneo.
Alcide Giorgio di Sarra, ENEA
“I dati sono riferiti a scale di riferimento internazionali, quindi sono confrontabili comparabili con misure fatte in molti altri siti e confluiscono in reti internazionali che utilizzano questi dati per delle analisi su scala globale per lo studio del clima. Accanto alle misure sul lungo periodo poi effettuiamo una serie di campagne di misura specifiche con degli esperimenti che sono finalizzati a studiare dei processi specifici che influenzano il clima ma sui quali esistono delle ampie incertezze, ad esempio in questi mesi a giugno e a luglio del 2013 sta avendo luogo un grande esperimento internazionale su tutto il Mediterraneo che si chiama ChArMEx, Chemistry and Aerosol Mediterranean Experiment che è finalizzato a studiare l’influenza delle variazioni nella composizione chimica e del particolato sul clima del Mediterraneoâ€.
Vincenzo Artale, ENEA
“Il Laboratorio climatologico di Lampedusa in questo momento sta vivendo un periodo di grande creatività scientifica grazie alla progettualità sia nazionale che internazionale, in particolare i progettti ChArMEx e Ritmare, la sua potenzialità osservativa sta aumentando è in progetto di allargare i parametri osservati anche a tutta la colonna d’acqua sviluppando delle boe di altura, di alto mare che possono contribuire a fare il monitoraggio anche dell’intera colonna d’acqua. Quindi nei prossimi anni avremo un laboratorio che potrà dare a tutta la comunità nazionale e internazionale una visione continua dal fondo dell’oceano del canale di Sicilia fino alla stratosfera”.
Esercitazioni di guerra nell’Isola dei droni
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Provincia Regionale di Ragusa contro la Edison sulla “Vega B”: “Non la vogliamo”
La Provincia regionale di Ragusa boccia la Vega B, la piattaforma che dovrebbe essere installata a largo di Pozzallo e che è ancora in attesa della Via, la valutazione d´impatto ambientale fornita dal ministero dell´Ambiente. Nella documentazione di 18 pagine inviata al Ministero dell´Ambiente il 5 aprile scorso e pubblicata sul sito ufficiale da qualche giorno, la Provincia di Ragusa (nelle persone dei funzionari delegati e dei dirigenti del Settore Geologia e Tutela Ambientale) mette in evidenza il cosiddetto Decreto Prestigiacomo, il decreto 128/2010, il quale vieta attività di prospezioni, ricerca e coltivazione di idrocarburi ad una distanza inferiore di dodici miglia dal perimetro delle aree marine a qualsiasi titolo considerate protette. Con l’emanazione del Decreto Legge numero 83 del 2012 (decreto Passera) convertito nella Legge 134-2012, tale limite, per i nuovi progetti è stato confermato, mentre non viene considerato per i vecchi progetti già approvati. La Vega B, considerato come «nuovo progetto» e ubicata a 11,25 chilometri dalla costa, non rientra nel novero delle piattaforme da realizzare proprio per i motivi sopracitati.
Non la pensa, però, allo stesso modo la Edison, il gestore della piattaforma «Vega A». Secondo la società , considerando la realizzazione della nuova piattaforma Vega B facente parte di un procedimento concessorio antecedente al decreto Prestigiacomo, la stessa rientrerebbe di fatto all´interno dei procedimenti autorizzativi.
Altro discorso è il rischio geologico. L´ubicazione della Vega B sarà a 6 km a nord-est da Vega A. Fra le due piattaforme, vi è la presenza di più faglie e non è detto, da quanto trapela dal documento, che le caratteristiche di pressione del giacimento si mantengano simili a causa della presenza di queste faglie.
Altro discorso è ancora il «piano di emergenza per l´anti-inquinamento marino». La «Vega B», come più volte ribadito, non sarà presidiata, a differenza della piattaforma gemella e della Leonis. Pertanto, eventuali sversamenti in acqua potrebbero essere non visti.
Il ministero dell´Ambiente non si è ancora pronunciato per la Via, sebbene siano trascorsi più di 10 mesi dalla richiesta avanzata dal colosso petrolifero.
I semi di varietà antiche diventeranno fuori legge
Traduzione dal francese a cura di Nicoletta Forcheri di un articolo tratto da http://www.blogapares.com/la-commission-europeenne-va-criminaliser-presque-toutes-les-semences-et-plantes-non-enregistrees-aupres-des-gouvernements/ 10 maggio 2013
La Commissione europea sta per criminalizzare quasi tutte le sementi e le piante non registrate….
Le magagne di alcuni venditori di sementi antiche, che sono messe in ginocchio dalle lobby delle sementi, assumono tutto il significato alla luce delle elucubrazioni dei tecnocrati non eletti a Bruxelles. Il peggio ci era stato promesso dalle proposte di brevettare la materia viva di Monsanto and Co… e il peggio sta per essere accettato a nostra insaputa…Vogliono fare dei popoli, per quanto degenerati, le loro chimere transgeniche… Resistenza!!! Piantiamo!!! Non lasciamoci “piantareâ€â€¦
Una nuova legge proposta dalla  Commissione europea, renderebbe illegale “coltivare, riprodurre e commercializzare†qualsiasi seme di verdura che non sia stato “testato, approvato o accettato†dal nuovo ente burocratico europeo dal nome “Agenzia per l’UE sulla diversità delle pianteâ€.
La chiamano anche Legge sui materiali riproduttivi delle piante e lo scopo è quello di rendere virtualmente responsabile il governo di tutte le piante e di tutti i semi. I giardinieri amatoriali che coltivano le loro piante con semi non registrati sarebbero considerati dei criminali in virtù di questa legge.
Il testo di bozza della legge, già emendato varie volte per via dell’enorme reazione negativa da parte dei giardinieri, è visibile qua (non l’ho trovato in francese, e mi sono venuti i nervi per un po’ quando ho visto che non figura neanche sul sito della Gazzetta Ufficiale della Commissione europea, non essendo ancora stata votata forse esiste solo in inglese, la lingua mondiale)
«Questa legge arresterà immediatamente lo sviluppo professionale delle varietà di legumi da parte dei giardinieri amatoriali, dei produttori biologici e dei piccoli produttori», ha detto Ben Gabel, che coltiva legumi ed è il direttore del catalogo delle sementi naturali. “I giardinieri amatoriali hanno bisogni realmente diversi, ad esempio fanno giardinaggio manuale, non hanno macchinari e non possono o non vogliono utilizzare polveri chimiche.
Non è possibile registrare le varietà che convengono agli usi domestici, poiché non rispettano i severi criteri dell’Agenzia per la diversità delle piante, che si occupa unicamente di approvare quel genere di sementi impiegate dagli agricoltori industriali.â€
Virtualmente tutte le piante, tutti i legumi, i semi e i giardinieri saranno alla fine registrati dal governo.
Tutti i governi naturalmente si sono innamorati dell’idea di registrare chiunque e qualsiasi cosa, ai sensi del comma IV della legge proposta dall’UE :
Comma IV : registrazione delle varietà nei registri nazionali e dell’Unione
Al fine di renderle disponibili sul mercato attraverso l’Unione, le varietà saranno incluse in un registro nazionale o dell’Unione tramite una procedura di applicazione diretta dal CVPO (Community Plant Variety Office = Ufficio della Comunità per la diversità delle piante).
I giardinieri devono anche pagare un canone alla burocrazia dell’UE per registrare i loro semi. Stando al testo di legge proposta:
Le autorità competenti e il CVPO preleveranno un canone per l’elaborazione delle domande, l’esame formale e tecnico comprendente audit, la denominazione delle varietà e il mantenimento delle varietà per ogni anno durante tutta la durata della registrazione.
Sebbene la legge possa limitarsi inizialmente ai giardinieri professionisti, costituisce un precedente per proseguire prima o poi con i giardinieri amatoriali ed esigere che rispettino questi stessi stupidi regolamenti.
La burocrazia governativa diventa folle
“E’ un esempio della deriva burocratica†afferma Ben Gabel. “Questa nuova legge non fa altro che creare una miriadi di funzionari civili in UE pagati per spostare montagne di carta per tutta la giornata, sopprimendo il rifornimento di semi ai giardinieri amatoriali e interferendo con i diritti degli agricoltori di coltivare quello che vogliono. Ed è altrettanto molto fastidioso che si siano arrogati il potere di normare e di rilasciare autorizzazioni, nel futuro, per tutte le varietà di piante, non solo per le varietà agricole ma anche per qualsiasi tipo di erba, di torba, di fiori, per tutte quante, senza doverlo riferire al Consiglio per votazioneâ€
Il gergo impiegato da una burocrazia malata che costringerà i coltivatori e i giardinieri a piegarsi a questa legge UE è un linguaggio orwelliano che non significa che una sola cosa: tutti i giardinieri dovrebbero preparasi a sottomettersi alla follia governativa relativa ai semi, ai legumi e ai giardini privati.
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Come volevasi dimostrare, questa idea è la “soluzione finale†di Monsanto, DuPont e altre multinazionali sementiere che da tempo hanno ammesso che
il loro scopo è quello di controllare integralmente tutte le sementi e le colture del pianeta. Criminalizzando la coltivazione privata di verdura, trasformando in tal modo i giardinieri in criminali, i burocrati dell’UE possono finalmente cedere il controllo totale del rifornimento alimentare alle potenti multinazionali come la Monsanto.
La maggior parte delle sementi di varietà antiche diventeranno fuori legge
Quasi tutte le varietà antiche di semi di legumi saranno criminalizzati ai sensi di questa legge dell’UE. Ciò significa che il fatto di salvaguardare semi i di una generazione per riseminarli l’anno successivo (,,,) diventerà un atto criminale.
Inoltre, come spiega Gabel, questa legge “,,, ucciderà efficacemente l’impiego di sementi nei giardini privati dell’UEâ€.
E’ l’auspicio supremo di tutti i governi, naturalmente: criminalizzare qualsiasi azione volta all’autonomia e rendere la popolazione del tutto dipendente dai monopoli delle multinazionali per la sua sopravvivenza. E’ vero sia negli USA che nell’UE. Ed è quello che fanno i governi: prendono il controllo, settore per settore, anno dopo anno, fino a quando vivremo come schiavi nel regime dittatoriale mondiale.
Fonte: http://www.stampalibera.com/?p=62935
Il superbatterio E. Coli è stato ingegnerizzato per provocare decessi. Le prove.
Affiora la prova forense che il superbatterio E. Coli in Europa è stato ingegnerizzato per provocare decessi
articolo di Mike Adams su NaturalnewsÂ
Anche se la gara per dare la colpa ai vegetali è attualmente in corso in tutta l’UE, dove un ceppo di E. Coli super resistente sta facendo ammalare pazienti e riempendo gli ospedali in Germania, praticamente nessuno sta parlando di come l’E.coli è magicamente diventato resistente a otto diverse classi di farmaci antibiotici e poi, improvvisamente, è apparso nella catena alimentare.
Questa particolare variante dell’E.coli è un membro del ceppo O104, e i ceppi O104 non sono quasi mai (normalmente) resistenti agli antibiotici. Per acquisire tale resistenza, devono essere ripetutamente esposti agli antibiotici al fine di fornire la “pressione di mutazione†che li spinga verso l’immunità completa al farmaco.
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Quindi, se siete curiosi di conoscere le origini di tale ceppo, potete in sostanza analizzare in dettaglio il codice genetico dell’E. Coli e determinare con sufficiente precisione a quali antibiotici è stato esposto durante il suo sviluppo. Questo passo è stato fatto (vedi sotto), e quando si guarda la decodificazione genetica di questo ceppo O104 che ora minaccia i consumatori di prodotti alimentari in tutta l’UE, emerge un quadro affascinante di come è stato generato.
Il codice genetico rivela la storia
Quando gli scienziati del Robert Koch Institute in Germania hanno decodificato la struttura genetica del ceppo O104, hanno trovato che è resistente a tutte le classi e le combinazioni di antibiotici:
• penicilline
• tetraciclina
• acido nalidixico
• trimetoprim-sulfamethoxazol
• cefalosporine
• amoxicillina / acido clavulanico
• piperacillina-sulbactam
• piperacillina-tazobactam
Inoltre, questo ceppo O104 posseiede una capacità di produrre particolari enzimi che gli conferiscono quella che potrebbe essere chiamata “superpotenza batterica†nota tecnicamente come ESBL:
“I Beta-Lattamasi a Spettro Esteso (ESBL) sono enzimi che possono essere prodotti dai batteri e li rendono resistenti alle cefalosporine, ad esempio, cefuroxima, cefotaxime e ceftazidime – che sono gli antibiotici più utilizzati in molti ospedaliâ€, spiega la Health Protection Agency del Regno Unito .
Per di più, questo ceppo O104 possiede due geni – TEM-1 e CTX-M-15 – che “hanno fatto rabbrividire i medici dal 1990″, scrive The Guardian. E perché fanno rabbrividire i medici? Perché sono così mortali che molte persone infette da tali batteri sperimentano l’insufficienza critica di un organo e semplicemente muoiono.
Creare biologicamente un superbatterio mortale
Come, esattamente, nasce un ceppo batterico che è resistente a più di un dozzina di antibiotici in otto classi di farmaci differenti ed è caratterizzato da due mutazioni genetiche mortali, nonché dalla capacità di produrre enzimi ESBL?
In effetti c’è un solo modo in cui questo accade …
… (e uno solo) – si deve esporre questo ceppo di E. coli a tutte le otto classi di farmaci antibiotici. Di solito questo non avviene contemporaneamente, naturalmente: prima si espone alla penicillina e si trovano le colonie superstiti che sono resistenti alla penicillina. Poi si prendono le colonie sopravvissute e si espongono alla tetraciclina. Le colonie superstiti sono diventate resistenti sia alla penicillina che alla tetraciclina. Poi si espongono a un sulfamidico e si raccolgono le colonie sopravvissute, e così via. Si tratta di un processo di selezione genetica effettuata in un laboratorio con un risultato desiderato. Si tratta essenzialmente di come alcune armi biologiche sono costruite dall’esercito degli Stati Uniti nella sua struttura di laboratorio a Ft. Detrick, nel Maryland.
Anche se il processo reale è più complicato di questo, il risultato è che la creazione di un ceppo di E. coli resistente a otto classi di antibiotici richiede ripetute, prolungate esporsizioni a tali antibiotici. E’ praticamente impossibile immaginare come questo possa accadere del tutto spontaneamente nel mondo naturale. Ad esempio, se questo batterio è nato nel cibo (come ci è stato detto), allora da dove ha acquisito tutta questa resistenza agli antibiotici in considerazione del fatto che gli antibiotici non sono utilizzati nelle verdure?
Quando si considera la prova genetica che ora è di fronte a noi, è difficile immaginare come questo possa accadere “in naturaâ€. Mentre la resistenza a un antibiotico singolo è comune, la creazione di un ceppo di E. coli che è resistente a otto diverse classi di antibiotici – in combinazione – sfida semplicemente le leggi della permutazione genetica e combinazione in natura. In poche parole, questo ceppo di superbatteri e.coli non avrebbe potuto essere creato in natura. E questo lascia solo una spiegazione per cui in realtà proveniva da: il laboratorio.
Progettato e poi rimesso in libertÃ
Le prove ora puntano verso il fatto che questo ceppo mortale di E.coli è stato progettato e poi rilasciato nella catena alimentare o in qualche modo è usciito da un laboratorio finendo nelle scorte alimentari inavvertitamente. Se non siete d’accordo con tale conclusione – e siete sicuramente benvenuti – allora siete costretti a concludere che questo superbatterio octobiotico (immune a otto classi di antibiotici) si è sviluppato in modo casuale per suo conto … e questa conclusione è molto più spaventosa della spiegazione della “bioingegneriaâ€, perché significa che superbatteri octobiotici possono semplicemente apparire ovunque e in qualsiasi momento senza motivo. Questa sarebbe una teoria davvero molto esotica.
La mia conclusione ha effettivamente più senso: questo ceppo di E. coli è stato quasi certamente costruito e poi immesso in forniture alimentari per un fine specifico. Quale potrebbe essere tale fine? E ‘ovvio, spero.
E’ in funzione il solito metodo problema, reazione, soluzione. Prima si causa un problema (un ceppo mortale di Escherichia coli nel rifornimento alimentare). Poi si aspetta la reazione del pubblico (enorme clamore in quanto la popolazione è terrorizzata dall’E. Coli). In risposta a questo, si mette in atto la soluzione desiderata (il controllo totale della fornitura globale di cibo e la messa fuori legge di germogli crudi, latte crudo e verdure crude).
E’ tutto quì, ovviamente. La FDA ha invocato lo stesso fenomeno negli Stati Uniti quando ha fatto pressione per la sua recente “Legge di Modernizzazione per la sicurezza alimentare†che in sostanza, mette fuori legge le piccole aziende organiche familiari a meno che non lecchino le scarpe alle autorità di regolamentazione della FDA. La FDA è stata in grado di schiacciare la libertà agricola in America aggiungendo il timore diffuso che ha seguito la diffusione di focolai di E.coli nella catena alimentare statunitense. Quando le persone hanno paura, ricordate, non è difficile far loro accettare qualsiasi livello di regolamentazione tirannica. E rendere la gente spaventata dal loro cibo è una cosa semplice … pochi comunicati stampa del governo inviati via e-mail ai media mainstream affiliati, è tutto quello che serve.
Prima il divieto della medicina naturale, quindi l’attacco alle scorte alimentari
Ora, ricordate: tutto questo sta accadendo sulla scia del divieto europeo per piante medicinali e integratori alimentari – un divieto che palesemente mette fuorilegge terapie nutrizionali che aiutano a mantenere le persone sane e libere da malattie. Ora che tutte queste erbe e supplementi sono fuorilegge, il passo successivo è quello di rendere la gente anche spaventata dagli alimenti freschi. Questo perché gli ortaggi freschi sono medicinali, e fintanto che il pubblico ha il diritto di acquistare ortaggi e legumi freschi, puo sempre prevenire le malattie.
Ma se si rende la gente SPAVENTATA dalle verdure fresche – o se si mettono fuorilegge del tutto – allora è possibile forzare l’intera popolazione ad una dieta di cibi morti e prodotti alimentari trasformati che favoriscono le malattie degenerative e sostengono i profitti delle potenti aziende farmaceutiche.
Fa tutto parte dello stesso programma, evidentemente: Rendere le persone malate, negare loro l’accesso ad erbe medicinali e integratori, poi approfittare delle loro sofferenze per mano dei cartelli dei farmaci a livello mondiale.
Gli OGM svolgono un ruolo simile in tutto questo, naturalmente: Sono progettati per contaminare le scorte alimentari con un codice genetico che causa infertilità diffusa tra gli esseri umani. E coloro che sono in qualche modo in grado di riprodursi dopo l’esposizione agli OGM soffrono anche di malattie degenerative che arricchiscono le case farmaceutiche attraverso le “cureâ€.
Ricordate quale paese è stato preso di mira in questo recente allarme e.coli? La Spagna. Perché la Spagna? Ricordiamo che le rivelazioni trapelate da Wikileaks hanno messo in luce che la Spagna ha resistito all’introduzione degli OGM nel suo sistema agricolo, anche se il governo degli Stati Uniti, di nascosto, ha minacciato ritorsioni politiche per la sua resistenza. Questa falsa accusa alla Spagna per i morti da E.coli è probabilmente una rappresagliaper la mancata volontà della Spagna di saltare sul carro OGM.
Questa è la vera storia dietro la devastazione economica dei coltivatori di vegetali spagnoli. E ‘una delle sottotrame perseguite attraverso questo intrigo del superbug e.coli.
Il cibo come arma di guerra – creato da Big Pharma?
A questo proposito, la spiegazione più probabile per cui questo ceppo di E. coli è stato ingegnerizzato è che i giganti farmaceutici hanno potuto farlo nei propri laboratori. Chi altro ha accesso a tutti gli antibiotici e alle attrezzature necessarie per gestire le mutazioni mirate di probabili migliaia di colonie di e.coli? Le aziende farmaceutiche sono in una posizione unica per attuare questa trama e trarne profitto. In altre parole, essi hanno i mezzi e il movente per impegnarsi proprio in tali azioni.
Oltre alle case farmaceutiche, forse solo le autorità di regolamentazione delle malattie infettive hanno questo tipo di capacità di laboratorio. Il CDC, per esempio, probabilmente avrebbe potuto attuare questo, se avesse voluto davvero.
La prova che qualcuno ha manipolato biologicamente questo ceppo di Escherichia coli è scritta proprio nel DNA dei batteri. Queste sono prove giudiziarie, e quello che rivelano non può essere negato. Questo ceppo ha subìto ripetute e prolungate esposizioni a otto diverse classi di antibiotici, e quindi in qualche modo è riuscito ad apparire nella catena alimentare. Come si arriva a questo se non attraverso un programma ben pianificato condotto da scienziati canaglia? Non esiste una cosa come la “mutazione spontanea†in un ceppo che è resistente alle principali otto classi di farmaci antibiotici di marca, venduti oggi da Big Pharma. Tali mutazioni devono essere deliberate.
Ancora una volta, se non siete d’accordo con questa valutazione, allora state dicendo che NO, non è stato fatto volutamente … è accaduto accidentalmente! E di nuovo, dico che è ancora più spaventoso! Perché significa che la contaminazione da antibiotici del nostro mondo è adesso a un tale livello estremo di annientamento che un ceppo di E. coli in natura puo essere saturato con otto diverse classi di antibiotici, fino al punto da trasformarsi naturalmente nel suo stesso superbatterio mortale. Se è questo che la gente crede, allora è una teoria quasi più spaventosa della spiegazione bioingegneristica!
Una nuova era è cominciata: armi biologiche nel vostro cibo
Ma in entrambi i casi – non importa cosa credete – la semplice verità è che il mondo affronta oggi una nuova era a livello mondiale di ceppi di superbatteri di batteri che non possono essere trattati con farmaci conosciuti. Tutti possono, ovviamente, essere facilmente uccisi con l’argento colloidale, che è esattamente il motivo per cui la FDA e le autorità di regolamentazione mondiale della sanità hanno violentemente attaccato le aziende di argento colloidale in tutti questi anni: essi non possono permettere che il pubblico metta le mani su antibiotici naturali che funzionano veramente, evidentemente. Verrebbe vanificato l’obiettivo di rendere tutti malati, in primo luogo.
In effetti, questi ceppi di superbatteri E.coli possono essere abbastanza facilmente trattati con una combinazione di antibiotici naturali a spettro completo ricavati da piante come l’aglio, lo zenzero, la cipolla e le erbe medicinali. Primi tra tutti, i probiotici possono aiutare l’equilibrio della flora del tubo digerente ed “eliminare†il mortale e.coli. Un sistema immunitario sano e un tratto digerente ben funzionante possono combattere un’infezione da superbatterio E.coli, ma questo è ancora un altro fatto che la comunità medica non vuole farvi sapere. Essi preferiscono di gran lunga che voi rimaniate una vittima inerme che giace in ospedale, in attesa di morire, senza opzioni a vostra disposizione. Questa è la “medicina moderna†per voi. E’ causa dei problemi che essi pretendono di trattare, e che poi non saranno nemmeno trattati con tutto ciò che essenzialmente funziona.
Quasi tutti i decessi attribuibili a questo focolaio di Escherichia coli sono facilmente e prontamente evitabili. Queste sono morti per ignoranza. Ma ancor più, esse possono anche essere morti causate da una nuova era di armi biologiche su base alimentare, scatenata o da un gruppo di scienziati pazzi o dall’agenda portata avanti da un’istituzione che ha dichiarato guerra contro la popolazione umana.
Fonte: Naturalnews ( Forensic evidence emerges that European e.coli superbug was bioengineered to produce human fatalities)
Learn more: http://www.naturalnews.com/032622_ecoli_bioengineering.html#ixzz1PoiHDH6h
Articolo di Ezio Alessio Gensini
Fonte: http://www.stampalibera.com/?p=62863#more-62863
Il MUOS di Niscemi, un’arma ambientale
A Niscemi (Sicilia), all’interno di una riserva naturale (area SIC), sono in corso i lavori di realizzazione di uno dei quattro terminali terrestri del MUOS (Mobile User Objective System), il nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari della Marina militare degli Stati Uniti d’America.
Il MUOS dovrà assicurare il collegamento della rete militare Usa (centri di comando, controllo e logistici, le migliaia di utenti mobili come cacciabombardieri, unità navali, sommergibili, reparti operativi, missili Cruise, aerei senza pilota, ecc.), decuplicando la velocità e la quantità delle informazioni trasmesse nell’unità di tempo e rendendo sempre più automatizzati e disumanizzati i conflitti del XXI secolo. Con la conseguenza di accrescere sempre più il rischio di guerra (convenzionale, batteriologica, chimica e/o nucleare) anche per un mero errore di elaborazione da parte dei computer.
Il terminale MUOS di Niscemi sarà costituito da tre grandi antenne paraboliche del diametro di 18,4 metri per le trasmissioni verso i satelliti geostazionari con frequenze che raggiungeranno i 31 GHz e da due trasmettitori di 149 metri d’altezza per il posizionamento geografico con frequenze tra i 240 e i 315 MHz. Un mixer di onde elettromagnetiche che penetreranno la ionosfera con potenziali effetti devastanti per l’ambiente e la salute dell’uomo.Originariamente il progetto era stato previsto per Sigonella, la principale stazione aeronavale della Marina militare Usa nel Mediterraneo alle porte di Catania. Poi fu deciso di dirottare l’impianto una settantina di chilometri più a sud, nella stazione utilizzata dal oltre vent’anni dal Pentagono per le comunicazioni con i sottomarini atomici in navigazione negli oceani. A determinare il cambio di destinazione le risultanze di uno studio sull’impatto delle onde elettromagnetiche generate dal MUOS che accertò l’alto rischio che le emissioni potessero avviare la detonazione degli ordigni ospitati a Sigonella. Ovviamente senza tenere assolutamente in considerazione gli effetti del sistema sulla salute e la sicurezza delle popolazioni che abitano nei pressi della base di Niscemi.
A denunciare l’insostenibilità ambientale del MUOS e le “gravi carenze†degli studi effettuati dagli statunitensi ci ha pensato nel novembre 2011 il Politecnico di Torino, attraverso un report dei professori Massimo Zucchetti e Massimo Coraddu. “Con la realizzazione delle nuove antenne si verificherà un incremento medio dell’intensità del campo in prossimità delle abitazioni più vicine pari a qualche volt per metro rispetto al livello esistenteâ€, scrivono i due ricercatori. “C’è poi il rischio di effetti acuti legati all’esposizione diretta al fascio emesso dalle parabole MUOS in seguito a malfunzionamento o a un errore di puntamento. I danni alle persone accidentalmente esposte a distanze inferiori ai 20 Km saranno gravi e permanenti, con conseguente necrosi dei tessutiâ€.
Le onde elettromagnetiche avranno pesantissimi effetti pure sul traffico aereo nei cieli siciliani e in particolare sull’aeroporto di Comiso, prossimo all’apertura. “Il fascio di microonde del MUOS è senz’altro in grado di provocare gravi interferenze nella strumentazione di bordo di un aeromobile che dovesse essere investito accidentalmenteâ€, spiegano Zucchetti e Coraddu. “Gli incidenti provocati dall’irraggiamento di aeromobili distanti anche decine di Km. sono eventualità tutt’altro che remote e trascurabili ed è incomprensibile come non siano state prese in considerazione dagli studi progettuali. I rischi d’interferenza investono potenzialmente tutto il traffico aereo della zona circostante il MUOS. Nel raggio di 70 Km si trovano ben tre scali aerei: Comiso, a poco più di 19 Km dalla stazione di Niscemi, e gli aeroporti militare di Sigonella e civile di Fontanarossa (Catania), che si trovano rispettivamente a 52 Km e a 67 Kmâ€. Sigonella, tra l’altro, è oggetto delle spericolate operazioni di atterraggio e decollo dei droni a disposizione delle forze armate Usa e Nato.
Nonostante i rilievi del Politecnico e in aperta violazione delle norme di attuazione del Piano territoriale paesistico della riserva naturale “Sughereta†di Niscemi entro cui ricade la base statunitense, l’1 giugno 2011 la Regione siciliana ha autorizzato l’avvio dei lavori del MUOS. I cantieri hanno generato sbancamenti di colline e sradicamenti della macchia mediterranea, sfregiando irrimediabilmente un’ampia area classificata come zona A cioè inedificabile.“L’entità delle trasformazioni in atto denotano una gravissima manomissione dell’ambiente con l’aggravante di esplicarsi a danno di un’area protetta di interesse internazionaleâ€, commenta amaramente il responsabile del Centro di educazione e formazione ambientale di Niscemi, Salvatore Zafarana. “Ad essere definitivamente compromessi sono alcuni lotti boscati di limitate estensioni ma di indiscusso pregio naturalistico e paesaggisticoâ€.
Sui crimini ambientali commessi ai danni della riserva, la Procura di Caltagirone ha aperto un’inchiesta e, il 6 ottobre 2012, ha pure ordinato il sequestro dei cantieri del MUOS. Dopo il ricorso dell’avvocatura dello Stato, il Tribunale di Catania ha però annullato il provvedimento ordinando il dissequestro degli impianti. D’allora diverse centinaia di cittadini di Niscemi e di tutta la Sicilia hanno intrapreso una campagna di azioni non violente finalizzate a bloccare il transito dei mezzi che operano all’interno della base, in particolar modo i camion gru chiamati ad innalzare le tre maxi-antenne satellitari. In più occasioni le risposte delle autorità di pubblica sicurezza sono state durissime: i manifestanti sono stati caricati, manganellati, spintonati, strattonati e denunciati per svariati reati.
Il MUOS, l’HAARP e le guerre climatiche
Nel Movimento No MUOS si avverte il timore che il nuovo sistema di telecomunicazione satellitare delle forze armate Usa possa essere in qualche modo legato all’HAARP (High Frequency Active Auroral Research Program), il Programma di Ricerca Attiva Aurorale con Alta Frequenza che dal 1994 la US Air Force e la US Navy portano avanti dalla base di Gakona, in Alaska. L’HAARP vede operative centinaia di antenne che trasmettano nella banda bassa, da 2,8 a 7 MegaHerz, e nella banda alta, da 7 fino 10 MegaHerz, capaci di trasmettere onde elettromagnetiche fino a quote di 350Km. Si tratta di un range delle frequenze di poco inferiore a quelle previste per il MUOS e corrispondente a quello delle 46 antenne della NRTF (Naval Radio Transmitter Facility) della stazione Usa di Niscemi che da più di vent’anni assicurano le comunicazioni con le unità navali e i sottomarini a capacità e propulsione nucleare in immersione negli oceani.
Ufficialmente Washington affermava che l’HAARP ha la funzione di studiare la ionosfera ed evitare gravi fenomeni atmosferici, ma più di uno studioso ipotizza che i test e le attività della megastazione dell’Alaska servano invece a creare enormi perturbazioni ambientali e climatiche. Il fisico indipendente Corrado Penna, tra i sostenitori dell’ipotesi di utilizzo delle antenne MUOS per fini non dichiarati di modificazione ambientale in sinergia con il sistema HAARP, ha più volte denunciato come queste tecnologie possono servire “a causare terremoti o altri fenomeni come siccità , uragani, inondazioni, ecc., sia indirizzando le emissioni sul nucleo della terra (influendo così sul magnetismo terrestre), sia indirizzandole sulla ionosferaâ€.
Il 5 febbraio 1998, la Commissione per gli affari esteri, la sicurezza e la politica di difesa del Parlamento europeo sentì il dovere di convocare un’audizione pubblica sull’HAARP a cui NATO e forze armate USA scelsero di non partecipare. I parlamentari Ue riuscirono a sapere che i programmi di ricerca sulle radiazioni ad alta frequenza sono condotti congiuntamente dai militari degli Stati Uniti d’America e dall’Istituto di geofisica dell’Università dell’Alaska di Fairbanks. Progetti analoghi sarebbero condotti pure in Norvegia, probabilmente in Antartide, e nell’ex Unione Sovietica. Attraverso impianti basati a terra e una serie di antenne, ciascuna alimentata da un proprio trasmettitore, si riscaldano con potenti onde radio parti della ionosfera dove si trovano enormi campi magnetici protettivi denominati “fasce di Van Allenâ€, i quali intercettano protoni, elettroni e particelle alfa. L’energia così generata riscalda talune parti della ionosfera provocando buchi e lenti artificiali.
“L’HAARP può essere impiegato per molti scopiâ€, scrive l’on. Maj Britt Theorin, relatrice della proposta di risoluzione (mai adottata) sull’uso potenziale delle risorse di carattere militare per le strategie ambientali della commissione sulla sicurezza del Parlamento europeo (14 gennaio 1999). “Manipolando le proprietà elettriche dell’atmosfera si è in grado di porre sotto controllo forze immani. Facendovi ricorso quale arma militare, le conseguenze potrebbero essere devastanti per il nemico. Attraverso l’HAARP è possibile convogliare in una zona prestabilita energia milioni di volte più intensa di quella che sarebbe possibile inviare con qualsiasi altro trasmettitore tradizionale. L’energia può anche essere indirizzata verso un obiettivo mobile, per cui si potrebbe applicare anche contro i missili del nemico…â€. Forse per questo, Washington ha perfezionato la tecnologia HAARP nell’ambito dell’Iniziativa di Difesa Strategica (IDS), quella dello Scudo spaziale e delle Guerre stellari.
Il progetto USA consente anche di potenziare le comunicazioni con i sommergibili atomici e di manipolare la situazione meteorologica globale. “Ma è possibile anche il contrario, cioè disturbare le comunicazioniâ€, aggiunge l’europarlamentare. “Manipolando la ionosfera è possibile ostacolare le comunicazioni globali facendo però arrivare a destinazione le proprie. Un’altra applicazione del sistema è quella di scandagliare a raggi X la terra per vari chilometri di profondità , con un’apposita tomografia a effetto penetrante, per esplorare campi di petrolio e di gas, ma anche attrezzature militari sotterranee. Radar in grado di vedere oltre l’orizzonte e di definire gli oggetti a grande distanza sono un’altra delle applicazioni del sistema HAARPâ€.
È certo che a partire dagli anni ‘50 gli Stati Uniti hanno effettuato esplosioni di materiale nucleare nelle fasce di Van Allen per sondare gli effetti ad un’altezza così elevata sulle trasmissioni radio e le operazioni radar in virtù dell’intenso impulso elettromagnetico scatenato dalle deflagrazioni. Gli esperimenti hanno creato nuove fasce di radiazione magnetica comprendenti quasi tutta la terra. “Gli elettroni correvano lungo linee di campo magnetiche creando un’aurora boreale artificiale sopra il Polo Nordâ€, aggiunge Maj Britt Theorin. “Con questi test militari si rischia seriamente di danneggiare per molto tempo la fascia di Van Allen. Secondo gli scienziati americani ci vorranno probabilmente molte centinaia di anni prima che essa si stabilizzi nella sua posizione normale. L’HAARP può anche influenzare tutto l’ecosistema, soprattutto nella sensibile area antartica. Inoltre le potenti onde radio possono causare buchi ionosferici, pregiudicando il sistema che ci protegge dalle radiazioni provenienti dal cosmoâ€.
Proprio a causa dell’implementazione del sistema HAARP come arma per manipolare l’ambiente, la Commissione presieduta da Maj Britt Theorin ha chiesto inutilmente la sospensione di tutte le attività sperimentali e che le conseguenze giuridiche, ecologiche ed etiche fossero analizzate da un organismo internazionale indipendente. “Tutta una serie di atti normativi internazionali (Convenzione sul divieto dell’utilizzo a scopi militari o ad altri scopi ostili delle tecniche di modificazione dell’ambiente, The Antarctic Treaty, Trattato recante principî per il comportamento degli Stati nell’esplorazione dello spazio esterno e laConvenzione dell’ONU sulle leggi del mare) fanno risultare l’HAARP assai dubbio non soltanto dal punto di vista umano e politico, ma anche da quello giuridicoâ€, concludeva l’europarlamentare.
In un suo recente saggio sulle guerre climatiche (“Owning the weatherâ€, Limes, ), il generale Fabio Mini, già comandante delle forze NATO in Kosovo, rileva come da ormai diversi anni la ricerca militare si sia rivolta sia alle bassissime frequenze (ELF) sia a quelle alte. “In entrambi i casi lo scopo è quello d’interferire con la ionosfera in modo da aumentare o diminuire fino alla soppressione le capacità di trasmissione di segnali radiomagneticiâ€, scrive il militare. “Le e missioni dei trasmettitori HAARP che avvengono quasi regolarmente in quattro periodi dell’anno sono in grado di inviare nella ionosfera raggi di potenza superiore al gigawatt. Gli scienziati che si occupano del programma negano che la loro attività abbia una qualsiasi valenza militare o che interferisca con l’ambiente naturale. Tuttavia, il termine auroral che fa parte del suo acronimo si riferisce al fenomeno delle aurore boreali che si determinano nella zona di confine tra ionosfera e atmosfera quando emissioni ad altissima energia provenienti dal sole vengono convogliate dal magnetismo terrestre verso i poli e vanno a collidere con le particelle più rarefatte dell’atmosfera. HAARP nega che le sue emissioni siano in grado di produrre artificialmente questo fenomeno, anche se le emissioni sono dirette esattamente verso la stessa zona e hanno caratteristiche molto simili a quelle ad alta energia provenienti dal soleâ€.
Il generale Mini ricorda poi come gli esperimenti militari per alterare la ionosfera risalgano perlomeno alla seconda metà degli anni ’50 del secolo scorso. Nel 1958 le forze armate Usa fecero esplodere tre ordigni atomici a a fissione nella parte inferiore della fascia di Van Allen e due ordigni a fusione nella parte alta dell’atmosfera, alterando l’equilibrio della ionosfera. tali esperimenti continuarono fino al 1962, quando le dirompenti poteste della comunità scientifica internazionale costrinsero Washington a sospenderli.
Nello stesso periodo iniziarono però le sperimentazioni nucleari sovietiche nella ionosfera e nelle fasce di Van Allen. “Oggi sono proprio i radar meteorologici ad individuare – spesso in corrispondenza di aree colpite da gravi fenomeni atmosferici – le segnature circolari tipiche delle onde elettromagnetiche ad alta frequenza come quelle generate dalle emittenti di onde longitudinali, onde scalari, silent sound e di quelle delle trasmittenti HAARPâ€, conclude Fabio Mini.
Per l’economista Michel Chossudovsky, l’HAARP è un vera e propria arma di distruzione di massa. Oltre ad interferire sulle comunicazioni radio ad alta frequenza, televisive e radar, le sue antenne possono influenzare i circuiti elettrodinamici delle aurore, consistenti in una corrente naturale di elettricità che varia da 100 mila ad 1 milione di megawatt. In questo modo è possibile utilizzare il vento solare per danneggiare i satelliti e le apparecchiature installate sui sistemi missilistici dei paesi nemici. Anche in questo caso il programma di ricerca sulle radiazioni ad alta frequenza s’incrocia con le attività dell’NRTF di Niscemi. Alcuni dei trasmettitori della stazione dell’US Navy di contrada Ulmo operano in VLF (Very Low Frequency), con bande di frequenze comprese tra i 3 kHz – 30 kHz, all’interno del sistema planetario di “Sorveglianza dell’attività solare†e per il monitoraggio delle cosiddette SID – Sudden Ionospheric Disturbances, i disturbi delle comunicazioni radio originati nella ionosfera dalle attività eruttive del sole. Nella lista dei trasmettitori in VLF utilizzabili per il monitoraggio SID, predisposta dalle forze armate statunitensi, oltre alla stazione di Niscemi, compare anche quella dell’isola di Tavolara in Sardegna.
Relazione presentata alla Conferenza Beyond Theories of Weather Modification – Civil Society versus Geoengineering, European Parliament, Bruxelles 9 aprile 2013.
di: Antonio Mazzeo
FONTE: http://www.olivierobeha.it