Rubbia: “Né petrolio né carbone soltanto il sole può darci energia”
Sì al nucleare innovativo con piccole centrali senza uranio
Ma non esiste un nucleare sicuro o a bassa produzione di scorie
GINEVRA – Petrolio alle stelle? Voglia di nucleare? Ritorno al carbone? Fonti rinnovabili? Andiamo a lezione di Energia da un docente d’eccezione come Carlo Rubbia, premio Nobel per la Fisica: a Ginevra, dove ha sede il Cern, l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare. Qui, a cavallo della frontiera franco-svizzera, nel più grande laboratorio del mondo, il professore s’è ritirato a studiare e lavorare, dopo l’indegna estromissione dalla presidenza dell’Enea, il nostro ente nazionale per l’energia avviluppato dalle pastoie della burocrazia e della politica romana.
Da qualche mese, Rubbia è stato nominato presidente di una task-force per la promozione e la diffusione delle nuove fonti rinnovabili, “con particolare riferimento – come si legge nel decreto del ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio – al solare termodinamico a concentrazione”. Un progetto affascinante, a cui il premio Nobel si è dedicato intensamente in questi ultimi anni, che si richiama agli specchi ustori di Archimede per catturare l’energia infinita del sole, come lo specchio concavo usato tuttora per accendere la fiaccola olimpica. E proprio mentre parliamo, arriva da Roma la notizia che il governo uscente, su iniziativa dello stesso ministro dell’Ambiente e d’intesa con quello dello Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani, ha approvato in extremis un piano nazionale per avviare anche in Italia questa rivoluzione energetica.
Prima di rispondere alle domande dell’intervistatore, da buon maestro Rubbia inizia la sua lezione con un prologo introduttivo. E mette subito le carte in tavola, con tanto di dati, grafici e tabelle.
Il primo documento che il professore squaderna preoccupato sul tavolo è un rapporto dell’Energy Watch Group, istituito da un gruppo di parlamentari tedeschi con la partecipazione di scienziati ed economisti, come osservatori indipendenti. Contiene un confronto impietoso con le previsioni elaborate finora dagli esperti della IEA, l’Agenzia internazionale per l’energia. Un “outlook”, come si dice in gergo, sull’andamento del prezzo del petrolio e sulla produzione di energia a livello mondiale. Balzano agli occhi i clamorosi scostamenti tra ciò che era stato previsto e la realtà .
Dalla fine degli anni Novanta a oggi, la forbice tra l’outlook della IEA e l’effettiva dinamica del prezzo del petrolio è andata sempre più allargandosi, nonostante tutte le correzioni apportate dall’Agenzia nel corso del tempo. In pratica, dal 2000 in poi, l’oro nero s’è impennato fino a sfondare la quota di cento dollari al barile, mentre sulla carta le previsioni al 2030 continuavano imperterrite a salire progressivamente di circa dieci dollari di anno in anno. “Il messaggio dell’Agenzia – si legge a pagina 71 del rapporto tedesco – lancia un falso segnale agli uomini politici, all’industria e ai consumatori, senza dimenticare i mass media”.
Analogo discorso per la produzione mondiale di petrolio. Mentre la IEA prevede che questa possa continuare a crescere da qui al 2025, lo scenario dell’Energy Watch Group annuncia invece un calo in tutte le aree del pianeta: in totale, 40 milioni di barili contro i 120 pronosticati dall’Agenzia. E anche qui, “i risultati per lo scenario peggiore – scrivono i tedeschi – sono molto vicini ai risultati dell’EWG: al momento, guardando allo sviluppo attuale, sembra che questi siano i più realistici”. C’è stata, insomma, una ingannevole sottovalutazione dell’andamento del prezzo e c’è una sopravvalutazione altrettanto insidiosa della capacità produttiva.
Passiamo all’uranio, il combustibile per l’energia nucleare. In un altro studio specifico elaborato dall’Energy Watch Group, si documenta che fino all’epoca della “guerra fredda” la domanda e la produzione sono salite in parallelo, per effetto delle riserve accumulate a scopi militari. Dal ’90 in poi, invece, la domanda ha continuato a crescere mentre ora la produzione tende a calare per mancanza di materia prima. Anche in questo caso, come dimostra un grafico riassuntivo, le previsioni della IEA sulla produzione di energia nucleare si sono fortemente discostate dalla realtà .
Che cosa significa tutto questo, professor Rubbia? Qual è, dunque, la sua visione sul futuro dell’energia?
“Significa che non solo il petrolio e gli altri combustibili fossili sono in via di esaurimento, ma anche l’uranio è destinato a scarseggiare entro 35-40 anni, come del resto anche l’oro, il platino o il rame. Non possiamo continuare perciò a elaborare piani energetici sulla base di previsioni sbagliate che rischiano di portarci fuori strada. Dobbiamo sviluppare la più importante fonte energetica che la natura mette da sempre a nostra disposizione, senza limiti, a costo zero: e cioè il sole che ogni giorno illumina e riscalda la terra”. (more…)
EMERGENZA RIFIUTI A MODICA.
GIURDANELLA: “Per quanto tempo si dovrà scaricare a Vittoria?”
L’emergenza rifiuti. L’urgenza di individuare un sito per realizzarvi una discarica. Problemi caduti nel dimenticatoio. A rilevarlo è il capogruppo consiliare di Sinistra Democratico, Giovanni Giurdanella, il quale ricorda che: “poco meno di un mese è trascorso da quando, con la scadenza dei termini per l’utilizzo della seconda vasca della discarica di San Biagio a Scicli, sembravamo alle porte di una vera e propria emergenza ambientale che ora, come troppo spesso accade, è precipitata nel dimenticatoio dei problemi che ci si limita a risolvere con soluzioni palliative.
Quando, il 29 Febbraio scorso, San Biagio chiuse i battenti esclusivamente ai rifiuti modicani, costringendoci a dirottarli nella discarica di Pozzo Bollente a Vittoria, ci aspettavamo che l’amministrazione comunale e l’Ato Ambiente avessero il buon senso di continuare a discutere del problema così da trovare al più presto una soluzione efficace e definitiva, tanto più che la disponibilità al comune di Vittoria inizialmente era stata chiesta solo fino al 20 marzo.
Non dimentichiamo peraltro – aggiunge l’esponente di centrosinistra – che il conferimento dei rifiuti modicani a Vittoria ha comportato un aggravio di spesa di ben 200 mila euro in più al mese rispetto ai costi del vecchio conferimento a Scicli, oneri che alla fine si ripercuoteranno sempre e comunque sulle tasche dei cittadini. Qualche mese fa il consiglio comunale, diede la propria disponibilità all’Ato Ambiente affinché provvedesse ad individuare al più presto un sito idoneo per la realizzazione della nuova discarica comprensoriale. Oggi ci chiediamo a che cosa sia servito quello sforzo di sintesi, se, ai tempi tecnici che saranno necessari per la realizzazione della nuova discarica, si stanno anteponendo tempi così lunghi anche solo per la sua individuazione”. Giovanni Guirdanella, nell’interpellanza, chiede di conoscere per quanto tempo il comune è autorizzato a conferire i propri rifiuti nella discarica di Pozzo Bollente a Vittoria; chi si sta facendo carico dei maggiori costi di conferimento dei rifiuti a Vittoria; lo stato dell’ iter per l’individuazione della nuova discarica comprensoriale, così come indicato dal consiglio comunale; i risultati del questionario ricognitivo proposto dall’amministrazione comunale alle attività commerciali e agli esercizi pubblici sulla qualità e la quantità di differenziato prodotto e i tempi di attuazione del progetto di raccolta differenziata.
Fonte: RTM
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Forse sarebbe stato meglio in questo mondo di ladri?
Continuano le polemiche sull´utilizzo improprio di un brano del cantautore romano per la campagna elettorale del deputato. Quando musica e politica si scontrano: Venditti ha diffidato Drago
Duccio Gennaro
La vicenda della diffida che il cantautore romano Antonello Venditti ha intimato al deputato ibleo Giuseppe Drago sull´utilizzo illegittimo di un suo brano per la campagna elettorale assume i toni della satira. Giunta agli onori delle cronache nazionali, le radio non parlavano d´altro: da Deejay a Capital le battute si sono sprecate. Questa la migliore: Trattandosi del connubio tra musica e politica – ha affermato con ironia lo speaker di Radio Capital – forse sarebbe stato più appropriato utilizzare il brano In questo mondo di ladri, sempre di Venditti. Invece Giuseppe Drago aveva scelto Che fantastica storia è la vita, senza chiedere il consenso al cantautore, che si è tutelato tramite l´avvocato Luca Pardi, e senza versare la somma dovuta alla Siae. Da tutto questo ne salterà fuori una vicenda legale tra Venditti e il candidato Udc per la Sicilia orientale alla camera. Il legale di Venditti ha recapitato la diffida a Drago, nella quale si legge che l’utilizzo del brano è illegittimo visto che Venditti non ha mai dato il relativo e necessario consenso.
Antonello Venditti va anche oltre perchè non intende essere associato con una propria opera alla campagna politica di Drago e del partito di riferimento del parlamentare. “Venditti è solo un un comunista dichiara Peppe Drago - ed i comunisti non cambiano mai; dove per comunista intendo intolleranza e faziosità .
Ma intanto si cambia musica. Niente più Venditti ma la classica. Difficile che uno dei famosi compositori salti fuori dalla tomba per rivendicare il consenso!
VENDITTI A DRAGO. “TI DIFFIDO DALL’UTILIZZARE UNA MIA CANZONE COME COLONNA SONORA DELLA CAMPAGNA ELETTORALE”
“Chi vi ha autorizzato ad utilizzare la mia canzone come colonna sonora della vostra campagna elettorale? Adesso è troppo”. E’ stato il cantautore romano Antonello Venditti a diffidare per il tramite il suo legale, l´avvocato Luca Pardo, il deputato dell´Udc Peppe Drago, dall’utilizzare nei propri spot elettorali il brano ´Che fantastica storia è la vita”.
Nella diffida si sottolinea che “l´utilizzo del brano è palesemente illegittimo” dal momento che Venditti non ha mai dato “il relativo e necessario consenso”. Il cantautore, inoltre, “intende fermamente dissociarsi dall´abbinamento della propria opera e della propria immagine con la sua campagna elettorale e/o con il programma politico da lei sostenuto”.
“Non è nel mio carattere, ma mi sono spinto a farlo – spiega Venditti, i cui versi sono stati usati varie volte, come nel caso di film come Notte prima degli esami e Questa notte è ancora nostra – E´ successo tante volte, ma ora è troppo”. Ma se la sua canzone fosse stata usata da un candidato del Pd? “Fortunatamente c´é Jovanotti, e prima c´era Fossati.
Prima di arrivare a me…”, risponde ironico. Ma aggiunge: “Io un bel pezzo per il Partito Democratico ce l´ho, ed è La mia religione, è il cammino del Pd”, conclude riferendosi a un brano contenuto nel suo ultimo album, Dalla pelle al cuore. Per la cronaca, lo staff dell’on. Drago aveva preparato due versioni dello spot, una con la canzone di Venditti, l’altra con un brano classico. Resterà in onda nelle tv locali solo il brano di musica classica.
Fonte: RTM
2001: Odissea nel cemento
Anno 2000: i Comuni possono spendere i soldi delle licenze edilizie SOLO a fronte di investimenti.
Anno 2001, ottobre: i Comuni sono autorizzati a spendere i soldi delle licenze edilizie per fare quello che gli pare, grazie al nuovo Testo Unico sull’edilizia.
Arriva il boom edilizio.
Anno 2000: 159.000 abitazioni costruite.
Anno 2007: 298.000 abitazioni costruite e 38.000 ampliamenti di abitazioni.
Le licenze raddoppiano in 7 anni, il territorio italiano viene cementificato da palazzine, nano grattacieli, hangar, seconde, terze, quarte ville, parcheggi, garage. I Comuni raddoppiano gli incassi senza alcun obbligo di destinazione d’uso. Hanno la licenza di uccidere il territorio.
Il territorio comunale, lo dice la parola stessa, è patrimonio “comune†dei cittadini che lo abitano. Appartiene a loro. Il bosco, il prato, la vista panoramica, un posto per passeggiare o far giocare i propri figli, il parco, i giardini o, anche, un semplice spazio vuoto per vedere l’orizzonte. Chiarito che il territorio è dei cittadini e non del sindaco fasciato a festa e dei suoi assessori che sono SOLO dipendenti comunali facciamoci qualche domanda.
Dove sono finiti i soldi delle licenze edilizie concesse senza più l’obbligo di investimento? Nuovi servizi, asili, piste ciclabili, trasporti pubblici non si sono visti. Farei un’indagine, Comune per Comune.
Quanto ancora si può cementificare il paesaggio italiano? Si può solo tornare indietro, decementificare. Il turismo sta morendo di cemento.
Quali sono le maggiori imprese edili che hanno ottenuto le licenze? I costruttori comandano ormai più del sindaco Moratti e del sindaco Topo Gigio, devono uscire dai consigli comunali. Sono lì, anche se non sono stati eletti.
Il processo infernale messo in moto dal Testo Unico del 2001 va fermato. Bisogna riportare le lancette al 2000. Meno cemento, meno soldi per i partiti, i veri padroni dei Comuni. I cittadini devono presentarsi in consiglio comunale per chiedere i motivi dello scempio edilizio e documentare l’incontro con una telecamera.
Il Bel Paese è nostro, riprendiamocelo.
Beppe Grillo
Processo Kartodromo: 10 anni e 90mila euro di danni le richieste del PM
Otto condanne per quasi dieci anni di arresto e 90 mila euro di multa e cinque assoluzioni, tra le quali quelle dei funzionari della Sovrintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali di Ragusa. Sono i contenuti delle richieste avanzate ieri dal pubblico ministero, Maria Mocciaro, al termine di una requisitoria minuziosa protrattasi per circa un’ora davanti al Collegio Penale del Tribunale di Modica(Scibilia, presidente, Di Marco e Rubino, a latere)per il processo sulle concessioni per la costruzione di un kartodromo, in Contrada Bellamagna-Zimmardo, e di un impianto di biomassa, presso Cava Giarrusso, sulla Modica-Mare.
La pena più pesante, due anni di arresto, è stata chiesta per l’allora dirigente comunale che si occupava dello Sportello Unico, Giuseppe Castagnetta. Tra i funzionari del Comune di Modica, quella più lieve, un anno, è stata chiesta per Francesco Paolino. I due erano difesi dagli avvocati Franco e Michele D’Urso. Per Alessandro Modica, difeso dall’avvocato Giuseppe Rizza, la richiesta è stata di 18 mesi. Sei mesi di arresto e 16 mila euro di multa per Ignazio Agosta. Le altre richieste sono accentuate da pesanti multe. Per gli imprenditori Graziella Candiano ed Ignazio Morana, la pubblica accusa ha chiesto 18 mesi di arresto e 20 mila euro di multa ciascuno, per Giovanni Carpenzano, un anno di arresto e 16 mila euro di multa, per Antonino Di Rosa, otto mesi di arresto e 15 mila euro di multa. Assoluzione perché il fatto non sussiste per Beatrice Basile, Giuseppe Saggio e Calogero Rizzuto della Sovrintendenza per Corrado Borgh e per Francesco Ascanio. L’indagine scaturì dagli esposti presentati dai residenti delle due zone, dal Movimento Azzurro e da Legambiente.
Nel processo si sono costituiti parte civile il Ministero per l’Ambiente, gli assessorati regionali allo Sviluppo Economico, al Territorio ed Ambiente, all’Agricoltura e Foreste e ai Beni Culturali ed Ambientali, attraverso l’Avvocatura dello Stato, oltre al Movimento Azzurro, a Legambiente, e ad una ventina di proprietari di alcuni terreni confinanti con le aree sottoposte ai vincoli ambientali e paesaggistici, rappresentati dagli avvocati Antonio Borrometi, Tiziana Serra, Luca Licitra, Luigi Piccione e Giovanni Giurdanella, ma anche del Comune di Pozzallo, attraverso l’avvocato Giorgio Terranova. Dopo la lunga ed articolata requisitoria del Sostituto Procuratore della Repubblica, è stata avviata ieri pomeriggio quella dei legali di parte civile che, ovviamente, non hanno potuto “discutere†tutti per la corposità del procedimento.
L’Avvocatura dello Stato ha presentato una propria memoria con le richieste di risarcimento, mentre poi è toccato all’avvocato Serra che si è soffermata, specificatamente, sui danni ambientali causati dagli impianti. Il processo, con le ulteriori arringhe anche della difesa, è stato aggiornato alla prossima settimana.
Fonte: RTM
Corriere di Ragusa
Confronto sui modelli vincenti di raccolta differenziata
Le buone prassi di due comuni da prendere ad esempio per rendere più efficiente la gestione dei rifiuti solidi urbani in provincia di Ragusa, al centro del convegno promosso dall’assessorato provinciale al Territorio ed Ambiente e dal circolo “Il Carrubo†di Legambiente.
Il convegno ha voluto mettere a confronto le esperienze dei comuni di Villafranca d’Asti (Asti) e di Mercato San Severino (Salerno) per prendere atto che “la raccolta differenziata è la base di partenza per affrontare l’emergenza rifiutiâ€. Ad apertura dei lavori l’assessore Salvo Mallia ha posto l’accento sul ruolo della Provincia per “creare una nuova cultura di gestione dei rifiutiâ€. “Anche se non abbiamo una competenza diretta – ha detto Mallia – ci è sembrato opportuno, insieme alla Legambiente, favorire un confronto per sensibilizzare la popolazione della provincia di Ragusa alla raccolta differenziata dei rifiuti. Anche il presidente di Legambiente di Ragusa, Claudio Conti, si è soffermato sulla “questione culturale per favorire una più corretta gestione dei rifiuti in provinciaâ€.
Grande interesse invece hanno suscitato le testimonianze del sindaco di Villafranca d’Asti nonché presidente dell’Ato del Bacino Artigiano Rifiuti, Massimo Padovani, e del vice sindaco di Mercato San Severino (Salerno), Giovanni Romano, i quali hanno rappresentato la loro esperienza di comuni virtuosi in Italia in fatto di raccolta differenziata dei rifiuti. “Il segreto del buon risultato raggiunto col 65% di raccolta differenziata nel nostro comune – ha detto Padovani – è dipeso soprattutto da un cambio di mentalità : intanto non più una tassa ma una tariffa per i rifiuti e poi la certezza di creare un sistema virtuoso col cittadino responsabile di questo processoâ€.
Anche il vice sindaco Romano ha illustrato l’azione condotta dal suo comune che fa “da contraltare all’emergenza rifiuti che in questi mesi vive la Campaniaâ€. “Qualcuno si sorprenderà – ha detto Romano – di come siamo riusciti a raggiungere questi obiettivi in una regione che invece vive quotidianamente l’emergenza rifiuti. In realtà ci siamo mossi in anticipo rispettando tempestivamente il decreto Ronchi su cui magari altri amministratori hanno dormito. Il successo è stato dettato dalla volontà di rendere il cittadino protagonista della raccolta differenziata e di farlo anche risparmiare. La raccolta differenziata è un problema culturale che va affrontato a cominciare dalle scuole e dalle singole agenzie educative se vogliamo riuscire a far centroâ€.
Il dirigente dell’Ato Ambiente di Ragusa, Fabio Ferreri, invece, ha fatto il punto sulla situazione rifiuti in provincia e sullo stato dell’arte delle 3 discariche in provincia, nonché sulla nascita dei due centri di compostaggio che aiuterà a risolvere parzialmente i problemi. Ferreri sulla minacciata chiusura della discarica di Scicli per oggi ha annunciato che “in forza di una norma contenuta nell’ultima legge Finanziaria le discariche prossime alla chiusura sono state prorogate sino al 31 marzo 2008â€.
(gm)
Disastro ambientale a Pergusa
Muore il lago di Proserpina
L’invaso, in provincia di Enna, al centro di miti e leggende
Da giorni misteriosa strage di pesci, in particolare carpe
Chiusa la riserva naturale, in corso le analisi di esperti e biologi
ALESSANDRA ZINITI
PERGUSA (Enna) – I pesci hanno cominciato ad affiorare qualche giorno fa. Prima qualcuno, poi diverse decine. Ammassati nelle anse e sulle rive del lago. Morti, tutte insieme, senza nessun evidente motivo. Se ne sono accorti i contadini della zona e hanno dato subito l’allarme. I biologi della riserva e i tecnici dell’Ausl sono partiti provette alla mano, ma in attesa del responso al sindaco di Enna hanno dato subito un suggerimento: dichiarare off limits il lago di Pergusa, una delle più importanti riserve naturali della Sicilia, tappa obbligata per migliaia di uccelli migratori che proprio in questo periodo fanno la loro comparsa, un ecosistema floro-faunistico che solo da qualche anno sembrava aver ritrovato il suo equilibrio dopo un lungo periodo di degrado ambientale dai tempi dell’endemia malarica degli anni Sessanta.
Ieri il lago di Pergusa, il più alto di Sicilia con i suoi 600 metri d’altezza, pullulava di esperti e biologi, tutti a fare prelievi per capire il fenomeno e trovare la causa di questa improvvisa moria di pesci. In particolare carpe, una specie della quale il lago era stato ripopolato tre anni fa, dopo che il bacino rimasto a secco per diverso tempo svuotato d’acqua dalle sempre più numerose case di villeggiatura della zona e soprattutto dall’autodromo che lo cinge come un anello, è tornato a riempirsi. Preoccupato, ieri pomeriggio, subito dopo aver firmato l’ordinanza che vieta a tempo indeterminato qualsiasi accesso al lago, anche il sindaco di Enna Rino Agnello è andato a sincerarsi dell’entità del fenomeno. “Gli esperti stanno facendo i prelievi e il servizio veterinario dell’Ausl sta esaminando anche le carcasse dei pesci. Qualcuno ipotizza che possa essere un fenomeno ciclico, ma la verità è che in questo momento non c’è alcuna certezza scientifica. Per questo mi hanno suggerito di firmare un’ordinanza che vieta qualunque uso dell’acqua del lago: da quelle irrigue a quelle sportive e ricreative”.
Un’altra emergenza colpisce una delle più belle zone naturalistiche della Sicilia, da sempre oggetto di un braccio di ferro tra ambientalisti e istituzioni. Soprattutto per quell’autodromo che cinge il lago spezzando con una striscia d’asfalto il colpo d’occhio di quella distesa d’acqua azzurra e del canneto tutto attorno. Tranne in quei periodi dell’anno in cui le acque diventano color vinaccia per la comparsa di milioni di batteri porporei e il bacino diventa “il lago di sangue”. Un fenomeno emozionante con quell’aura mitologica legata al ratto di Proserpina che permea ancora la vita della gente del luogo. I più vecchi qui raccontano sempre ai nipotini che l’alternanza delle stagioni è dovuta proprio al ritorno in quei luoghi, solo per sei mesi, della bellissima fanciulla figlia della dea Demetra rapita da Ade mentre passeggiava lungo le rive del lago.
Ligabue per l’Ambiente
Il videoclip della canzone di Pierangelo Bertoli “Eppure il vento soffia ancora” interpretata, a titolo gratuito, da Luciano Ligabue per una campagna di sensibilizzazione ambientale del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
La scheda dello Spot, Titolo: “Eppure soffia. Campagna di sensibilizzazione per l’Ambiente”
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Ligabue canta “Eppure soffia” di Pierangelo Bertoli
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Regia: Regina Valletta
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Produzione: Icc Management srl – E-mail: iccmanagement@gmail.com
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Coordinatore del Progetto per il Ministero dell’Ambiente: Lello Savonardo
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Durata: 00:01:20.
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Il testo dello Spot.
Sulle immagini in bianco e nero e a colori del videoclip, mentre scorrono le note della canzone, compaiono le seguenti parole:
LIGABUE interpreta “Eppure soffia” di Pierangelo Bertoli
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Ognuno ha il DIRITTO a un mondo migliore.
Ognuno ha il DOVERE di agire nel presente pensando al futuro.
Ognuno ha il POTERE di proteggere la vita intorno a noi…ORA.
I Parchi e le Aree Marine Protette
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
http://www.minambiente.it
La Sinistra-L’Arcobaleno, la scelta giusta
I Verdi andrannno alle elezioni con La Sinistra-L’Arcobaleno. Una scelta forte, che serve a mettere al centro della campagna elettorale i temi dell’ambiente, dei diritti, della pace. I valori veri di un Italia che possa avere davvero una sinistra ambientalista, ecologista, pacifista, come esiste in altri Paesi europei.
E va in questa direzione la sfida che abbiamo lanciato al Partito Democratico dicendo “non lasciamo a Berlusconi la strada asfaltata per la vittoria”.
Noi sappiamo che La Sinstra-L’Arcobaleno prenderebbe molti piu’ voti andando senza la zavorra del Partito Democratico.
Un partito che ha detto di no alle coppie di fatto e che continua a proporci il carbone. Ed inoltre c’e’ il problema delle amministrative. Si vuole votare lo stesso giorno anche per i governi locali: sicuramente per Roma e la sua Provincia, quindi realta’ importanti. Ed in questo caso proprio il Partito Democratico che dice di voler andare da solo alle elezioni nazionali – dove si rischia di regalare il governo a Berlusconi – chiede poi l’alleanza nei sistemi locali, dove c’e’ il doppio turno e dove l’alleanza al primo turno serve per rinforzarci nei confronti della destra. E’ evidente che chiederemo condizioni programmatiche molto chiare.
Non e’ possibile che in molte citta’ si facciano scelte di cementificazione, continuando a fare regali ai palazzinari ed a parti arretrate dell’imprenditoria italiana, chiedendo poi l’alleanza con La Sinistra-L’Arcobaleno. Dovremo ragionare molto bene. Dovremo vedere citta`per citta`, provincia per provincia, senza sottrarci alla necessita’ di non lasciare queste amministrazioni alla destra. Ma dovremo spiegare anche l’irresponsabilita’ del Partito Democratico che lascia il governo del Paese a Berlusconi, al conflitto di interessi e alle leggi ad personam.
Le escursioni di Kalura
Carissimi amici di KaluraBoscagliaSicilia,
è arrivato il momento di festeggiare !!! Con gli amici della LAV Sicilia e l’Assoc. animalista VIVAGAIA vi riproponiamo, infatti, CACCIA la CACCIA 3^ edizione, giornata di festa per la chiusura della stagione di caccia 2007/08. La giornata comprende diverse ed interessanti attività : escursione lungo l’anello del villaggio rupestre a Cava D’ Ispica, liberazione degli animali selvatici, musica dal vivo, pranzo “equo e vegetariano“, mostra, infoshop (libri, doc., gadgets) e videoproiezioni. La quota di partecipazione è 8,00 euro e sarà devoluta alla Sig.ra Anna Di Salvo di Valderice che, da anni, gestisce in autonomia un canile/gattile nel giardino di casa sua. L’appuntamento è presso il parcheggio EURONICS – zona commerciale Modica alle ore 9,30 (Si raccomanda la puntualità ). E’ richiesta la prenotazione tramite segreteria al 3939506186 o tramite e -mail a info@kalura.org.
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A domenica!!! KaluraBoscagliaSicilia
VILLA CASCINO. LO SCEMPIO CONTINUA!
La Soprintendenza ha fermato, per la seconda volta, i lavori di scavo sotto la Villa Cascino, al quartiere modicano del Dente, per la costruzione di otto villette a schiera. Ma come vedete ormai lo scempio è fatto! Dopo una prima sospensione le ruspe, che stavano disintegrando la roccia, avevano ripreso il loro alacre lavoro. Si era tentato in tutti i modi di osteggiare questo massacro ambientale. Da una parte la stampa, dall’altra il consigliere comunale di Sinistra Democratica, Vito D’Antona con due interrogazioni. Dopo il sopralluogo della Soprintendenza del 12 dicembre, infatti, si erano convinti anche loro: i lavori possono continuare a patto che non si facciano ulteriori modifiche del fronte roccioso sottostante la recinzione della Villa Cascino.
Ma che modifiche volete che possano fare ormai. Più del danno che è stato fatto è impossibile fare!
Sì magari gli si può impedire di costruire una piattaforma per far atterrare elicotteri o jet privati, oppure li si possono scoraggiare dallo scavare ancora per costruire una bella piscina al centro di quel gioiello che è Villa Cascino. Ma più di questo ormai non si può. Il resto lo hanno già fatto. Quel fianco della collina non esiste più, e basta! Adesso appunto una nuova sospensione per verificare l’impatto paesaggistico dei questi lavori, ma in ogni caso è troppo tardi. I lavori erano cominciati poco dopo la concessione rilasciata ad inizio agosto 2007. Frastuono e polvere hanno dato il bentornato ai residenti di Via Nuova S. Antonio, di rientro dalla villeggiatura estiva. Pian piano i bestiali mostri gialli e arancioni hanno cominciato a scavare. Da una parte il convento dei frati cappuccini, dall’altra le meraviglie liberty di Villa Cascino, con il suo gazebo, i suoi vialetti, il suo verde… e al centro uno sbancamento immane. Una follia! Con tutto lo spazio che poteva esserci hanno deciso di congestionare ulteriormente proprio quella zona, che è già un vero e proprio budello, tra auto in sosta, auto in transito, condomini, esercizi commerciali ecc. A questo si aggiunge la pericolosità dell’intervento, visto che non è stata presa nessuna precauzione per i muri a secco che tuttora insistono direttamente sulla carreggiata e soprattutto si aggiunge l’aver ignorato la natura idrogeologica e archeologica del sito (oltre che storica e paesaggistica come già detto). Come si vede dalle nostre foto lo scavo ha portato alla luce alcune cavità presenti sotto la vecchia superficie. Probabilmente si trattava di cisterne per la raccolta d’acqua a scopi zootecnici o irrigui. Tutto è stato distrutto!
Distrutte le cisterne, estirpati gli alberi di carrubbo e di olivo, cancellato dall’esistenza il fianco di una collina, annullato un dolce e naturale declivio che per secoli è stato un piccolo e modesto orticello, deturpato un sito che si inseriva armoniosamente e con discrezione tra uno storico e prestigioso convento ed un elegante giardino, unico polmone verde del nostro centro storico. Ma ben presto, scavalcata questa ulteriore sospensione dei lavori, ci saranno delle belle casette coi loro parcheggi, i loro balconi, le loro antenne e le loro parabole. “La dove c’era l’erba ora ci sarà una città ! … là in centro si respirerà il cemento”. Metri cubi e metri cubi di cemento, e affogato in lui il buon senso, il rispetto, e la compassione per un Terra che subisce muta la barbarie di un uomo sordo e cieco.
Diego Mandolfo da Camelotweb.it
Borsellino: “Governo regionale si adoperi per incrementare la raccolta differenziata”
Palermo, 10 gennaio 2008. “Invece di paventare situazioni
allarmistiche per accelerare l’iter degli inceneritori, il
presidente della Regione farebbe bene a lavorare per incrementare la raccolta differenziata dei rifiuti”. Lo dice Rita Borsellino dopo le dichiarazioni di queste ore e l’allarme rifiuti in Campania.
“Fin dall’inizio della legislatura come opposizione all’Ars abbiamo denunciato l’assenza di programmazione sul fronte rifiuti da parte del governo regionale e le anomalie dei termovalorizzatori siciliani, la cui gara d’appalto è stata ritenuta illegittima da una sentenza della Corte di giustizia europea (che ha condannato l’Italia all’annullamento della gara, pena il pagamento di una multa salatissima) e, inoltre, così sovrastimati da diventare improduttivi se venisse avviata e realizzata la raccolta differenziata come impongono precise direttive comunitarie”.
“Non a caso – aggiunge Borsellino – la raccolta differenziata
sull’isola, secondo gli ultimi dati ufficiali pubblicati è ferma al
6,7 per cento nonostante per la normativa italiana entro il 2003 avrebbe già dovuto essere al 35”. Insomma, secondo Borsellino “invece di guardare alla Campania, Cuffaro dovrebbe guardare a regioni più avanzate come la Lombardia o il Veneto dove la raccolta differenziata funziona e i termovalorizzatori, di piccole dimensioni, servono solo a
bruciare la parte residuale dei rifiuti non riciclabili”.