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MODICA. PROCESSO ITIS-KARTODROMO. Perito in aula: “Le aree erano sottoposte a vincolo”

Posted in Articoli,Itis - Biomassa,Kartodromo by admin on 23 Novembre 2007

kartodromo.jpgOltre novanta minuti è durata la deposizione dell’ingegnere Paolo La Greca, docente universitario, consulente tecnico d’ufficio nominato dal pubblico ministero, Maria Mocciaro, per dire sulle circostanze riguardate l’articolato nel processo in corso davanti al Collegio Penale del Tribunale di Modica(Scibilia, presidente, Di Marco e Rubino, a latere) sulle concessioni per la costruzione del kartodromo, in Contrada Bellamagna-Zimmardo, e di un impianto di biomassa, presso Cava Giarrusso, sulla Modica-Mare.

In buona sostanza il perito ha confermato l’esistenza dei vincoli paesaggistici ed ambientali come del resto avevano detto gli altri due Ctu, Fabrizio Scicali ed Antonino Santonocito. La zona ricadeva, dunque, in area agricola (E 5), per cui, secondo i periti, per il rilascio delle concessioni sarebbe stato necessario, tra le altre cose, che ci fossero già altri impianti produttivi, addirittura, Cava Gisana, che doveva “ospitare” l’impianto di biomassa, nel 1977 fu riconosciuta di interesse ambientale considerevole. In precedenza Giovanni Di Stefano, dirigente della sezione Beni Archeologici della Sovrintendenza di Ragusa, aveva sottolineato che all’epoca delle indagini, a cavallo tra il 2004 ed il 2005, a Cava Gisana non c’erano vincoli di natura archeologica laddove era stata realizzata la struttura della società Itis Sas.

Nella passata udienza era stato escusso il rappresentante dei Verdi, Corrado Rizzone, il quale aveva parlato di incontri tra i residenti ed esponenti politici, durante i quali emerse il netto diniego dei primi per la costruzione dei due impianti. I residenti si rivolsero al Tar. “Nei fatti – aveva spiegato Rizzone – dopo la sospensione dei lavori da parte della società stessa, i camion ripresero a scaricare materiale perchè in realtà la sospensione era limitata solo ai capannoni, ma non al kartodromo vero e proprio. Un artifizio che risultò in ogni caso inutile visto che qualche giorno dopo il Tribunale Amministrativo Regionale bloccò tutto”. L’indagine scaturì da esposti presentati dai residenti delle due zone, dal Movimento Azzurro e da Legambiente. Nel processo di rilevante importanza è stata l’ammissione a costituirsi parte civile da parte del Ministero per l’Ambiente, e degli assessorati regionali allo Sviluppo Economico, al Territorio ed Ambiente, all’Agricoltura e Foreste e ai Beni Culturali ed Ambientali.

Saro Cannizzaro
Radio RTM

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Le concessioni facili: Il sindaco Torchi arrogante con i residenti. Drago e Minardo stemperarono i toni

Posted in Articoli,Kartodromo by admin on 15 Novembre 2007

La testimonianza di Corrado Rizzone dei Verdi nel processo
Anche la Provincia voleva realizzare un kartodromo a Zimmardo Bellamagna

Anche la Provincia regionale avrebbe avuto interesse alla costruzione di un kartodromo nell’area di Zimmardo Bellamagna. Furono sempre i residenti ad opporsi, proprio come fecero in seguito con la struttura analoga che invece doveva essere realizzata da una società privata, i cui titolari e legali rappresentanti fanno parte dei 13 imputati, tra funzionari dell’ufficio tecnico comunale e della Soprintendenza, nel processo sulle cosiddette “concessioni facili”.

corrado-rizzoneIl dato è emerso ieri pomeriggio dalla lunga testimonianza resa dall’esponente dei Verdi Corrado Rizzone (nella foto), secondo cui “la costruzione di almeno uno tra i due impianti venne ribadita dal sindaco Piero Torchi nell’ambito di una delle riunione sull’argomento”. Stando alla testimonianza resa da Rizzone, “il sindaco vistò tutti gli atti che, per conoscenza, giunsero sulla sua scrivania in merito alla realizzazione del kartodromo da parte dei privati, apponendo il timbro e il nullaosta per lo smistamento delle pratiche nei vari uffici, tra cui lo sportello unico, per il proseguimento dell’iter”.

Tutto questo nonostante le perplessità dei residenti “dinanzi ai quali– ha proseguito Rizzone – il sindaco rispose con una certa arroganza, precisando che in ogni caso uno dei due kartodromi sarebbe sorto nell’area a ridosso delle abitazioni e dei terreni dei residenti. Furono poi gli onorevoli Drago e Minardo – ha aggiunto l’esponente dei Verdi – a stemperare i toni, dichiarando che si sarebbero attivati per far spostare di qualche decina i metri il costruendo kartodromo”. Questa circostanza era stata ribadita nella scorsa udienza. Ma i residenti si rivolsero ugualmente al Tar, perchè non si sentivano tutelati in modo adeguato. “Ed in effetti – ha proseguito Rizzone – dopo un annuncio “civetta” sulla sospensione dei lavori annunciato dalla stessa società, i camion continuarono a scaricare materiale perchè in realtà la sospensione era limitata solo ai capannoni, ma non al kartodromo vero e proprio. Un artifizio comunque inutile – ha concluso Rizzone – dal momento che qualche giorno dopo il Tar bloccò tutto”. I residenti sporsero poi denuncia ai carabinieri per la scomparsa di cartelli indicanti il peso massimo consentito per i mezzi da lavoro. Poi saltò fuori che erano stati i vigili urbani a toglierli.

Antonio Di Raimondo
Corriere di Ragusa

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Drago, Minardo e Torchi si interessarono alla vicenda impianto biomassa

Posted in Articoli,Itis - Biomassa,Kartodromo by admin on 8 Novembre 2007

Udienza interessante del processo sulle concessioni facili
Un impegno che non persuase i residenti, che non fornirono l’assenso per la vendita dei terreni

drago.bmpIl leader ibleo dell’Udc Giuseppe Drago (nella foto), l’allora vice sindaco Riccardo Minardo e l’attuale primo cittadino Piero Torchi si interessarono fattivamente per favorire lo spostamento di qualche centinaio di metri del costruendo impianto di trattamento della biomassa e del kartodromo nelle contrade Cava Gisana–Liccio e Zimmardo Bellamagna. E’ questo il sunto della testimonianza resa ieri pomeriggio dal teste Giorgio Savarino nel processo che vede alla sbarra 13 imputati tra funzionari dell’ufficio tecnico e della Soprintendenza e i titolari delle due imprese.

Savarino,  noto medico residente nell’area interessata, venne nominato dagli altri abitanti loro portavoce e intermediario con le istituzioni. Savarino ha specificato che i tre politici non si impegnarono ad evitare che i due impianti venissero realizzati, ma solo ad interessarsi affinchè venissero costruiti in un’altra zona, comunque limitrofa a quella originaria. Un impegno che non persuase i residenti i quali, difatti, non fornirono l’assenso per la vendita dei terreni che, come ribadito da un’altra teste precedente, erano particolarmente ambiti da quanti avevano interesse alla realizzazione delle due strutture, al punto da essere disposti a pagare qualunque cifra. Tornando a Savarino, ha precisato che venne frainteso quando a suo tempo chiese al sindaco “un trattamento di favore per i residenti”. Savarino alludeva difatti ad una sorta di tutela dall’aria maleodorante che si sarebbe potuta sprigionare dall’impianto di compostaggio dei rifiuti. Invece qualcuno finì con l’intendere la promessa di posti di lavoro nella struttura, in cambio di una linea più “morbida” per la realizzazione della stessa.

E’ stato poi il turno dell’agronomo botanico Giuseppe Calabrese, che ricevette dai residenti l’incarico di redigere due studi tecnici sui costruendi impianti. In riferimento a quello per il trattamento della biomassa, Calabrese appurò che non erano stati previsti i servizi igienici per i lavoratori. Inoltre i mille 300 metri quadrati di terreno dove si sarebbe dovuto procedere allo stoccaggio esterno dei rifiuti vennero considerati eccessivi a fronte della quantità di materiale da trattare, per il quale sarebbero bastati due camion al giorno. Infine non venne previsto un adeguato impianto di ricircolo e depurazione dell’aria. Il processo prosegue mercoledì prossimo.

Antonio Di Raimondo
Corriere di Ragusa

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PROCESSO ITIS-KARTODROMO. PARLANO I PERITI DEL PIEMME

Posted in Articoli,Itis - Biomassa,Kartodromo by admin on 1 Novembre 2007

Lunga ma interessante l’udienza di ieri nel processo in corso davanti al Collegio Penale del Tribunale di Modica(Scibilia, presidente, Di Marco e Rubino, a latere)sulle concessioni per la costruzione del kartodromo, in Contrada Bellamagna-Zimmardo, e di un impianto di biomassa, presso Cava Giarrusso, sulla Modica-Mare, che è andato a avanti per l’intera giornata.

Interessante perché i magistrati hanno proceduto all’audizione dei consulenti del pubblico ministero, Fabrizio Scicali ed Antonino Santonocito, che dopo la lunga escussione del piemme, Maria Mocciaro, sono stati “voltati e rivoltati” dalla larga schiera di difensori. Di sostanziale i due tecnici hanno fatto rilevare che la zona oggetto della vicenda era luogo soggetto a vincolo della Sovrintendenza ed urbanisticamente ricadente in zona agricola(E 5). “Per il rilascio delle concessioni – ha detto Scicali – occorreva verificare alcune priorità e cioè se nell’area ci fosse altri impianti produttivi, se la stessa fosse satura e se fosse zona agricola. Priorità che mancavano.

Successivamente, abbiamo analizzato il Piano ed è risultato che esisteva un vincolo di inedificabilità assoluta”. Cava Gisana, dove era in progetto l’impianto di biomassa, nel 1977 fu riconosciuta di interesse ambientale considerevole. “L’impianto – ha sottolineato Santonocito – ricadeva solo nel 15 per cento in zona agricola. Possiamo anche dire che l’istruttoria della pratica era carente”. Il pubblico ministero ha chiesto ai due Ctu se la zona rientrasse in quella che è comunemente definita Macchia Mediterranea. “Abbiamo rinvenuto – hanno ribadito i due ingegneri – al Comune di Modica lo studio del dottor Maltese del 2003 nel quale viene attestato che nell’area esistono almeno sette specie di Macchia Mediterranea. Abbiamo, inoltre, rilevato che ci sono dei vizi di legittimità nelle concessioni anche in quella zona che ricade nella E 5”. In precedenza Giovanni Di Stefano, dirigente della sezione Beni Archeologici della Sovrintendenza di Ragusa, aveva sottolineato che all’epoca delle indagini, a cavallo tra il 2004 ed il 2005, a Cava Gisana non c’erano vincoli di natura archeologica laddove era stata realizzata la struttura della società Itis Sas.

L’indagine scaturì da esposti presentati dai residenti delle due zone, dal Movimento Azzurro e da Legambiente. Nel processo di rilevante importanza è stata l’ammissione a costituirsi parte civile da parte del Ministero per l’Ambiente, e degli assessorati regionali allo Sviluppo Economico, al Territorio ed Ambiente, all’Agricoltura e Foreste e ai Beni Culturali ed Ambientali, attraverso l’Avvocatura dello Stato rappresentata dall’avvocato Domenico Maimone, oltre al Movimento Azzurro, a Legambiente, e ad una ventina di proprietari di alcuni terreni confinanti con le aree sottoposte ai vincoli ambientali e paesaggistici, rappresentati dagli avvocati Antonio Borrometi, Tiziana Serra e Giovanni Giurdanella, ma anche del Comune di Pozzallo, attraverso l’avvocato Giorgio Terranova.

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Impianto di biomassa e kartodromo: sospetti sull’iter troppo veloce

Posted in Articoli,Itis - Biomassa,Kartodromo by admin on 11 Ottobre 2007

Kartodromo

Modica – Prosegue il processo sulle concessioni illegittime
In aula nove residenti che hanno confermato pressioni per la cessione dei terreni di Gisana Liccio e Zimmardo Bellamagna

La stupefacente velocità con cui sono state rilasciate le autorizzazioni per la costruzione dell’impianto di trattamento dei rifiuti e del kartodromo nelle contrade Gisana Liccio e Zimmardo Bellamagna è stata oggetto di più di una domanda da parte del pm Maria Mocciaro.

Nove i testi che hanno risposto, tutti residenti nella zona, dinanzi al collegio penale presieduto dal giudice Giovanna Scibilia, nell’ultima udienza del processo sul rilascio di concessioni illegittime da parte dell’ufficio tecnico comunale per la realizzazione dei due impianti. I 13 imputati, tra funzionari comunali, della Soprintendenza e rappresentanti delle due ditte interessate, devono rispondere, ciascuno per le proprie responsabilità, di abuso d’ufficio e della violazione del piano regolatore generale in materia di inedificabilità e del deturpamento della macchia mediterranea, passando per la violazione del vincolo paesaggistico e di quello idrogeologico.

Alla sospetta celerità che contraddistinse il rilascio della documentazione per l’impianto dei rifiuti e per il kartodromo, fece da contraltare l’autentico blocco delle procedure per la modifica di un’antica casa privata, ricadente nella zona, da adibire apiccolo agriturismo. Venne altresì stoppato un progetto per la realizzazione di un chiosco, a 200 metri da Cava Gisana, per la vendita di bibite e panini.

Questo è il sunto delle testimonianze rese, tra cui quella di Angelo Iabichino, presidente di un’associazione ambientalista. Altri teste hanno poi riferito che un sensale delle due ditte fece il porta a porta “per offrire qualsiasi cifra ai proprietari per la cessione dei loro terreni”. E’ stato infine riferito che Peppe Drago e Riccardo Minardo (allora vicesindaco) si fecero promotori di un vertice romano per dirimere la controversia e tranquillizzare i residenti, che non volevano che l’area venisse stravolta. Pare che entrambi conclusero poi che era meglio proseguire nell’iter, per non perdere i finanziamenti.

IL SUNTO DELLA PENULTIMA UDIENZA
Quando furono svolte le indagini dai Carabinieri, tra il 2002 e il 2005, nelle aree interessate non sussisteva alcun vincolo archeologico. E’ quanto dichiarato ieri mattina da Giovanni Di Stefano, direttore del servizio archeologico della Soprintendenza e docente di archeologia e storia dell’arte tardo antica dell’Università della Calabria. Un piccolo colpo di scena quello saltato fuori nel processo sul rilascio di concessioni illegittime da parte dell’ufficio tecnico comunale per la realizzazione dell’impianto e di un kartodromo nel territorio.

Di Stefano, dinanzi al collegio penale presieduto dal giudice Giovanna Scibilia, ha riferito che i vincoli archeologici interessavano aree distanti alcuni chilometri rispetto a Giarrusso Liccio (dove sarebbe dovuto sorgere l’impianto di trattamento della biomassa) e Zimmardo Bellamagna (la zona del kartodromo). Nell’udienza precedente, 2 funzionari regionali avevano invece confermato l’assenza dei requisiti propedeutici al rilascio dei nullaosta da parte della Regione che, difatti, non vennero neanche richiesti.

I 13 imputati devono rispondere, ciascuno per le proprie responsabilità, di abuso d’ufficio e della violazione del piano regolatore generale in materia di inedificabilità e del deturpamento della macchia mediterranea, passando per la violazione del vincolo paesaggistico e di quello idrogeologico. Alla sbarra funzionari comunali, della Soprintendenza e rappresentanti delle due ditte interessate alla costruzione delle due strutture.

Si tratta della già soprintendente Beatrice Basile, del suo collaboratore Giuseppe Saggio e dell’ingegnere Ignazio Agosta. E poi ancora il responsabile dello sportello unico Giuseppe Castagnetta, 50 anni, modicano; il dirigente comunale del terzo settore Francesco Paolino, 50 anni, sciclitano; Calogero Rizzuto, 51 anni, di Agrigento; Francesco Ascanio, 57 anni, nativo di Caltagirone ma residente a Pozzallo, tecnico istruttore dell’unità operativa IV paesaggistica della Soprintendenza di Ragusa; Corrado Borgh, ennese di 48 anni, comandante del distaccamento di Scicli del Corpo forestale regionale; Alessandro Modica, 56 anni, modicano, responsabile del procedimento della sezione urbanistica del comune; Ignazio Morana e Graziella Candiano, modicani di 49 e 44 anni, rispettivamente socio gestore e legale rappresentante della ; Giovanni Carpenzano, 49 anni, modicano, amministratore unico della , società che avrebbe dovuto realizzare l’impianto di go kart, e l’ingegnere Antonino Di Rosa, 43 anni, di Modica.

Un altro filone d’indagine curato dalla Guardia di finanza verte invece su false fatturazioni per oltre 300mila euro, come ribadito dinanzi ai giudici dal capitano Giuseppe Morale. Anche per questo motivo, oltre che per i reati ambientali, lo Stato si è costituito parte civile nel procedimento tramite il legale Domenico Maimone (dell’avvocatura dello Stato) che rappresenta il Ministero dell’ambiente e quello dell’economia, oltre agli assessorati regionali al territorio ed ambiente, all’agricoltura e foreste, allo sviluppo economico ed ai beni culturali.

Antonio Di Raimondo
Corriere di Ragusa

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PROCESSO KARTODROMO-ITIS. GLI INQUIRENT-TESTI: “scomparsi 300 mila euro del finanziamento”

Posted in Articoli,Itis - Biomassa,Kartodromo,Varie by admin on 17 Giugno 2007

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L’escussione dei carabinieri delegati per svolgere le indagini circa le concessioni per la costruzione del kartodromo, in Contrada Bellamagna-Zimmardo, e di un impianto di biomassa, presso Cava Giarrusso, sulla Modica-Mare, sono state oggetto di dibattimento nel processo in corso davanti al Collegio Penale del Tribunale di Modica(Scibilia, presidente, Di Marco e Rubino, a latere). Puntigliose, ricche di particolari le escussioni del capitano Giuseppe Morale, all’epoca tenente in quota alla Compagnia dei Carabinieri di Modica, del maresciallo Raimondo e del brigadiere Tosto, quest’ultimo del Nucleo Operativo Ecologico, che, in sostanza, hanno confermato tutti i contenuti dell’indagine scaturita da esposti presentati dai residenti delle due zone, dal Movimento Azzurro e da Legambiente.

I tre militari hanno fornito un quadro d’insieme molto corposo: hanno raccontato di fatture commerciali di rilevante somma che servivano per ottenere finanziamenti attraverso lo Sportello Unico, emesse per opere ancora non realizzate, che non corrispondevano alla realtà.

In questo senso si è fatto specifico riferimento a trecentomila euro a fronte di un milione di euro di finanziamento, dei quali non ci sarebbe traccia circa la destinazione avuta.

E poi hanno detto della distanza di uno degli impianti da Cava Gisana. Hanno descritto lo stato dei luoghi con certosini particolari.
“Abbiamo trovato – è stato detto in aula – gente che aveva già dato fuoco ad alcuni alberi”.

Prima di ascoltare i tre carabinieri(Morale è stato, nel frattempo, promosso e trasferito a Reggio Calabria), il pubblico ministero, Francesca Aprile, ha prodotto documentazione “elefantiaca” per la quale le controparti hanno chiesto di esaminare.

Il Tribunale, in questo senso, si è riservato di deliberare per la prossima udienza fissata per il 20 giugno, quando sarà escusso Giovanni Di Stefano della Sovrintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali.Successivamente si dovrebbe andare oltre la pausa d’estate. Nel processo di rilevante importanza è stata l’ammissione a costituirsi parte civile da parte del Ministero per l’Ambiente, e degli assessorati regionali allo Sviluppo Economico, al Territorio ed Ambiente, all’Agricoltura e Foreste e ai Beni Culturali ed Ambientali, attraverso l’Avvocatura dello Stato rappresentata dall’avvocato Domenico Maimone, oltre al Movimento Azzurro, a Legambiente, tramite gli avvocati Antonio Borrometi e Tiziana Serra, e ad una ventina di proprietari di alcuni terreni confinanti con le aree sottoposte ai vincoli ambientali e paesaggistici, patrocinati dall’avvocato Giovanni Giurdanella, e del Comune di Pozzallo, attraverso l’avvocato Giorgio Terranova.

Fonte: Saro Cannizzaro

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PROCESSO A KARTODROMO. STORICA COSTITUZIONE IN GIUDIZIO DEL MINISTERO TERRITORIO E AMBIENTE E DELLA REGIONE

Posted in Articoli,Itis - Biomassa,Kartodromo,Varie by admin on 17 Giugno 2007

kart3.jpgIl Collegio Penale del Tribunale di Modica(Scibilia, presidente, Di Marco e Rubino, a latere)scioglie le riserve ed ammette la costituzione in giudizio del Ministero per l’Ambiente, e degli assessorati regionali allo Sviluppo Economico, al Territorio ed Ambiente, all’Agricoltura e Foreste e ai Beni Culturali ed Ambientali, attraverso l’Avvocatura dello Stato rappresentata dall’avvocato Domenico Maimone. Ammesse quali parti civili anche le associazioni ambientaliste Movimento Azzurro e Legambiente, tramite gli avvocati Antonio Borrometi e Tiziana Serra, cosiccome oltre 20 proprietari di alcuni terreni confinanti con le aree sottoposte ai vincoli ambientali e paesaggistici, patrocinati dall’avvocato Giovanni Giurdanella.

Vi è di più: anche il Comune di Pozzallo, attraverso l’avvocato Giorgio Terranova, si è potuto costituire per via della continuità col territorio di Modica. Il Tribunale, insomma, ha confermato quanto già era scaturito nella fase preliminare del procedimento riguardante la vicenda sulla realizzazione del kartodromo, in Contrada Bellamagna-Zimmardo, e la costruzione di un impianto di biomassa, presso Cava Giarrusso, sulla Modica-Mare.

C’era un’atmosfera quasi ansiosa ieri mattina in aula prima della lettura dell’ordinanza da parte del presidente del Collegio. L’ammissione del Ministero e degli assessorati regionali è stato letto come un avvenimento sostanzialmente storico in una vicenda del genere. Gli imputati in tutto sono 13, tra funzionari del Comune, della Sovrintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali di Ragusa, della Forestale, tecnici e proprietari delle concessioni. Il collegio difensivo è formato dagli avvocati Franco e Michele D’Urso, Giuseppe Nigro, Salvatore Poidomani e Luigi Piccione.

kart1.jpgI testimoni, complessivamente, sono una cinquantina, molti dei quali convocati oltre che dal pubblico ministero, Francesca Aprile, anche da alcuni difensori. Alla fine di novembre del 2004, i carabinieri sequestrarono numerosi documenti che riguardavano diverse concessioni ed in particolare quelle che riconducevano al kartodromo, all’impianto di biomassa, alla Colacem e alla Tifeo. Le indagini della magistratura scaturirono da esposti presentati dai residenti delle due zone, dal Movimento Azzurro e da Legambiente.

Fu un’interrogazione dei senatori Gianni Battaglia e Anna Donati, ad indurre, specificatamente, il Ministro dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare a proporre la costituzione, considerato che i due parlamentari chiesero se relativamente al procedimento penale pendente avanti al Tribunale di Modica, concernente reati circa il rilascio delle concessioni per la realizzazione dell’impianto di trattamento della biomassa e del kartodromo, il Ministero, parte offesa nel medesimo processo, intendesse affiancare, i cittadini residenti, le associazioni ambientaliste ed il Comune di Pozzallo, esistendone i presupposti di fatto e di diritto.

Fonte: Saro Cannizzaro

Articolo di Nino Spadaro pubblicato sul Dialogo di Modica
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Interrogazione parlamentare

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Kartodromo

Posted in Documenti fotografici,Kartodromo by admin on 11 Ottobre 2004

“L’impianto sportivo” Kartodromo anch’esso costruito a ridosso della cava:
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Foto aeree dell’impianto ITIS-Biomassa

Posted in Documenti fotografici,Itis - Biomassa by admin on 20 Settembre 2004

In queste foto riprese dall’alto si può notare come l’impianto sia stato costruito proprio a ridosso della Cava Gisana in territorio di Modica… (more…)

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