Modica nel 1960
Un rarissimo filmato d’epoca!
Mort Garson – Mother Earth’s Plantasia
All’inizio degli anni 2000, Caleb Braaten lavorava in un negozio di dischi di seconda mano a Denver, in Colorado, quando si imbatté in un album che sembrava intrigante. La copertina di Mother Earth’s Plantasia presentava un cartone animato di due persone che coccolavano una pianta d’appartamento e veniva fornito con un opuscolo orticolo gratuito. Soprattutto, affermava che il suo pubblico previsto non era umano: dovevi suonare la sua “musica calda della Terra” alle piante “per aiutarle a crescere”.
“Così l’ho ascoltato e, amico, me ne sono subito innamorato”, dice Braaten, che ora gestisce la Sacred Bones Records. “C’è qualcosa che è immediatamente nostalgico. Ti porta in questo luogo caldo nel passato. Sta solleticando quegli stessi sensi di qualcosa della tua infanzia. Penso che anche le persone che non sono nemmeno cresciute con quella roba provino la stessa calda sensazione di… non lo so. È molto interessante.”
Più Braaten imparava sull’album, più strana sembrava la sua storia. È stato il lavoro del defunto Mort Garson, un musicista e cantautore di facile ascolto che ha co-scritto Our Day Will Come, il singolo di Ruby and the Romantics del 1963 in seguito interpretato da tutti, da James Brown a Amy Winehouse, e un arrangiatore responsabile del il luccichio degli archi in By the Time I Get to Phoenix di Glen Campbell. Era anche un compositore di film e TV la cui musica ha fatto da colonna sonora alla trasmissione statunitense dello sbarco sulla luna dell’Apollo 11, e un pioniere dei sintetizzatori che probabilmente dovrebbe essere menzionato nello stesso respiro dei primi eroi dell’elettronica Wendy Carlos, Beaver e Krause, e Malcolm Cecil e Robert Margouleff. Eppure raramente lo è, forse a causa di un’avversione a mettere il proprio nome sui suoi album: The Zodiac del 1967 uscì con il nome Cosmic Sounds, Black Mass del 1971 fu attribuito a Lucifer.
Per ragioni che si perdono nella notte dei tempi, Plantasia non è stato ampiamente rilasciato. È stato venduto nella Mother Earth Plant Boutique di Los Angeles ed è stato ideato congiuntamente dai proprietari del negozio, Joel e Lynn Rapp, che hanno scritto il libretto di accompagnamento. Oltre a ciò, dice Braaten, era disponibile solo con l’acquisto di un materasso Simmons da Sears.
Durante gli anni 2000, tuttavia, intorno all’album è nato un culto, alimentato prima dai collezionisti di quella che Braaten chiama “quella cultura che scava nel profondo di DJ Shadow”, poi da Internet. I video di YouTube dell’album hanno attirato milioni di visualizzazioni, i commentatori l’hanno salutato come qualsiasi cosa, da un precursore della musica ambient di Brian Eno a un avvertimento profetico sul riscaldamento globale, le persone hanno realizzato false pubblicità televisive di Plantasia e cover delle sue tracce. Cominciarono ad apparire versioni bootleg: il valore di una copia originale salì a $ 600. “È diventata una di quelle sensazioni algoritmiche di YouTube”, afferma Braaten. “È apparso nelle liste consigliate da guardare ed è finito nelle playlist rilassanti”.
A parte la seducente bellezza dei suoi caldi toni di synth e melodie, parte del fascino di Plantasia risiede nel modo in cui evoca un’era post-hippy perduta, un momento della metà degli anni ’70 in cui il tipo di idee lontane che in precedenza sarebbero state discussi in stanze piene di fumo di droga a San Francisco o Notting Hill divenne mainstream. Era un’era in cui Erich von Däniken vendeva milioni di tascabili con le sue postulazioni di Dio-astronauta sul mondo antico e il libro pseudoscientifico The Secret Life of Plants – che suggeriva che le piante avessero emozioni, e quindi potessero rispondere alla musica – ha colpito le liste dei bestseller.
Forse, come suggerisce Braaten, le persone rispondono a Plantasia perché c’è una netta correlazione tra allora e adesso: c’è sicuramente un sacco di woo-woo pseudoscientifici fustigati sotto la bandiera del “benessere”. Ad ogni modo, nessuno è stato più sorpreso dall’ascesa dell’album al culto della figlia di Garson, Day Darmet. “Dopo la morte di mio padre, ho preso tutte le sue cose e le ho messe via ordinatamente, tutta la musica extra”, dice. “Poi gli amici hanno iniziato a dirmi che c’era un intero gruppo di Plantasia su YouTube. Ho pensato, mi stai prendendo in giro. L’ho guardato io stesso e ho pensato, è un gruppo di pazzi.
Il suo sconcerto era aggravato dal fatto che non le importava particolarmente dell’album. “Ci sono pezzi che mio padre ha fatto che sono così straordinariamente belli e sentiti, ma questo non ha funzionato per me.” Né sua madre, il cui interesse per il giardinaggio, piuttosto che per La vita segreta delle piante, ha ispirato Plantasia. “Pensava che fosse andato fuori di testa.”
Ha respinto una serie di domande sulla ripubblicazione dell’album fino a quando Braaten non si è messa in contatto, offrendo di pubblicarlo su Sacred Bones – meglio noto come casa delle cantautrici Zola Jesus e Marissa Nadler – come parte di una più ampia retrospettiva del lavoro di Garson. Nonostante le sue riserve sull’album, Day Garson è commossa. “Non mi commuove, ma ha commosso mio padre. Quindi qualunque cosa lo abbia commosso, deve commuovere altre persone. Sul suo epitaffio mi fece scrivere: “’La musica continua’. Aveva ragione. La musica continua.
Fermiamo il saccheggio della sabbia a Ispica (RG )
Il Maccone Bianco di Santa Maria del Focallo – Ispica (RG ) – Fermiamo il saccheggio della sabbia.
Il Circolo “SIKELION LEGAMBIENTE di ISPICA” il 29 agosto 2022, alle ore 17,00, ha svolto un FLASH MOB presso l’ingresso dell’area forestale del “Maccone Bianco”, adiacente alla S.P. Pozzallo-Marza, per sensibilizzare opinione pubblica ed enti preposti alla tutela sui reiterati e devastanti prelievi di sabbia dal “Maccone”, area boschiva protetta sita a ridosso della litoranea di S. Maria del Focallo. Nonostante le reiterate denunce di questo circolo, già a partire dal 2018, l’attività estrattiva abusiva non si è arrestata, ed anzi continua in assenza di qualsiasi controllo ed attività repressiva.
Contrada Graffetta, criminali mettono paura ai residenti
Rubano auto, furgoni e persino animali. E’ la banda di ladri che ha preso di mira contrada Graffetta, tra Ispica e Modica, incutendo paura tra i residenti, al punto che i chi abita la contrada si è organizzato con ronde notturne. Il servizio di Video Regione con le interviste ai residenti.
Abbate non vuol tutelare Bellamagna
Giovedì scorso il Consiglio Comunale di
Modica, per responsabilità di Abbate e della sua maggioranza, ha perso
una occasione storica per dimostrare di essere a fianco dei cittadini di
Modica e di Pozzallo e a salvaguardia della zona di Zimmardo –
Bellamagna.
Infatti, è stata respinta la mozione presentata dai
consiglieri di Pd e Modica 2038, tendente a sostenere ufficialmente nei
confronti della Sovrintendenza di Ragusa il riconoscimento di Zimmardo –
Bellamagna sito di notevole interesse pubblico, azione già avviata dal
Sindaco del Comune di Pozzallo, a nome della sua città e da una
petizione di cittadini di Modica.
Dopo la presentazione della mozione
da parte della minoranza, la maggioranza, tentando di buttare fumo
negli occhi e di fare confusione, ha presentato in tutta fretta, qualche
giorno prima della riunione del Consiglio, una generica, quanto
inutile, mozione finalizzata ad una improbabile istituzione di un tavolo
tecnico per discutere della revisione del regime vincolistico del Piano
paesaggistico, pensando, in questo modo di fare credere ai cittadini di
essere dalla parte della tutela del paesaggio modicano.
Se si fosse
sinceramente voluto un voto in questa direzione sarebbe bastato
integrare le due mozioni, come proposto ragionevolmente da alcuni
consiglieri di maggioranza e di minoranza; ma anche su questo c’è stato
un netto rifiuto.
Ormai, come abbiamo sostenuto in questi mesi, è di
tutta evidenza e senza possibilità di smentita che Abbate e tutta la sua
amministrazione, consiglieri comunali compresi, hanno assunto un
atteggiamento contrario alla tutela del paesaggio modicano e in
particolare della zona Zimmardo – Bellamagna, e gli atti amministrativi
parlano chiaro.
Anziché sospendere e rivedere l’autorizzazione
rilasciata, per la quale il Tar ha giustamente richiesto una copiosa
documentazione, nonché individuare un sito differente per allocare
l’impianto di biometano, Abbate ha scelto di opporsi al ricorso al Tar
presentato dagli abitanti della zona, ha evitato di impegnarsi, dopo
l’accordo in Sovrintendenza e i ripetuti inviti del Sindaco di Pozzallo,
per la ricerca di un altro sito e, infine, ha fatto bocciare in
Consiglio Comunale una mozione a salvaguardia del territorio, ignorando
apertamente le aspettative dei cittadini di Modica e di Pozzallo.
Vito D’Antona
L’INGANNO DELLE BIOMASSE E DEL BIOGAS
il Prof. Gianni TAMINO ha tenuto un intervento sul QUALI FONTI RINNOVABILI: L’INGANNO DELLE BIOMASSE E DEL BIOGAS – Altri interventi al convegno: dottoressa Antonella Litta e dottor Mauro Mocci medici dell’ISDE (medici per l’ambiente) www.comitatibiogas.wordpress.com – comitatibiogas@gmail.com
Biogas Bellamagna Zimmardo: il TAR chiede al Comune di Modica tutte le carte
Il Tar Catania ha chiesto chiarimenti al Comune di Modica ed all’Arpa sull’iter istruttorio per la realizzazione dell’impianto di produzione di biometano a Modica, nella Contrada Zimmardo – Bellamagna, rinviando la causa all’udienza del 24 febbraio 2021.
Con ordinanza oggi depositata, infatti, il TAR ha chiesto, tra l’altro, al Comune di Modica se abbia mai valutato l’effettiva compatibilità della strada di accesso all’impianto stesso con il traffico da esso indotto e le ragioni della mancata convocazione della Soprintendenza al procedimento. Chiarimenti chiesti anche all’Arpa sui rifiuti e le emissioni odorigene che l’impianto produrrà e all’Università di Catania, per accertare se effettivamente la capacità produttiva dello stabilimento sia quella che è stata indicata per usufruire dei vantaggi del procedimento amministrativo semplificato oppure no. Nello specifico.
Ritenuto che, ai fini della compiuta istruzione della causa, sia necessario richiedere al Comune di Modica una relazione, da depositare nel termine di 60 giorni dalla comunicazione del presente provvedimento, nella quale, illustrato in termini generali lo svolgimento del procedimento autorizzatorio, siano specificamente indicate:- le strade di accesso all’impianto (in particolare se e in quale misura vi rientri quella gestita dal Consorzio ricorrente) e le valutazioni compiute in merito alla compatibilità della rete stradale di collegamento, eventualmente anche di tipo agricolo, con il traffico dei mezzi diretti all’impianto;- le ragioni della mancata convocazione della Soprintendenza, anche alla luce della previsione di cui all’art. 14.9 delle Linee guida per il procedimento di cui all’articolo 12 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387;- eventuali valutazioni compiute in sede procedimentale in relazione alle previsioni della delibera di G.R n. 1 del 2 febbraio 2009 ed in ordine alla compatibilità con la valorizzazione delle produzioni agroalimentari locali e la tutela della biodiversità e del patrimonio culturale e del paesaggio rurale (di cui al punto 20 della medesima delibera);- documentazione depositata dal privato ex art. 40 del Piano paesaggistico provinciale;- verifica della sussistenza, in prossimità dell’impianto, della rete di trasporto del gas naturale (par. 2.9 della Relazione tecnico-illustrativa del progetto);- eventuale coinvolgimento degli enti e dei soggetti competenti alla connessione dell’impianto alla rete (di cui al punto f, p. 8 della Relazione illustrative del progetto) ed informazioni, ove esistenti, in merito all’eventuale procedimento di dichiarazione di pubblica utilità delle opere connesse e di apposizione del vincolo preordinato all’esproprio con indicazione del relativo piano particellare, dei confini e dei dati catastali delle aree interessate.Sempre ai fini dell’istruttoria l’A.R.P.A. Sicilia, nel termine di 60 giorni dalla comunicazione della presente ordinanza, dovrà rendere chiarimenti in merito:- agli accertamenti condotti sugli scarti utilizzati per alimentare l’impianto, anche con riferimento alla loro eventuale qualificazione come rifiuti ed alle eventuali autorizzazioni necessarie, in quest’ultimo caso, per il loro trattamento e per l’utilizzo del digestato, con particolare riferimento alla “frazione della biomassa corrispondente ai rifiuti industriali non idonei all’uso nella catena alimentare umana o animale” di cui alla lettera d) di pag. 11 della Relazione tecnico-illustrativa (all. 10 del ricorso);- alle specifiche valutazioni compiute in merito ad eventuali emissioni odorigene provenienti dall’impianto (torre di desolforazione e platea a cielo aperto in cui è previsto l’accumulo del digestato) ed al loro impatto con i nuclei abitati più vicini, primo tra tutti quello di Bosco Pisana e il centro abitato di Pozzallo.Ritenuto che debba altresì disporsi verificazione, ai sensi dell’art. 66 del d.lgs. 104/2010, da affidare al Direttore del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente, dell’Università di Catania, eventualmente con l’ausilio di altri dipartimenti competenti, in merito:- alla correttezza e plausibilità dei calcoli di produttività dell’impianto in base al piano di alimentazione previsionale (a pag. 35 dello studio di perfettibilità ambientale definito “indicativo”) ed alle potenzialità complessive dell’impianto. In particolare andrà verificata la plausibilità e l’esattezza della soglia di 499 smc/h specificamente determinata in progetto, chiarendo in particolare se e in quale misura, alla luce dei dati presi in considerazione, possa escludersi il superamento della soglia immediatamente superiore dei 500 smc/h di cui all’articolo 12 del decreto legislativo 29 dicembre 2003;- sulla riconducibilità dell’impianto da autorizzare alla categoria di quelli “chimici integrati, ossia impianti per la produzione su scala industriale, mediante processi di trasformazione chimica, di sostanze, in cui si trovano affiancate varie unità produttive funzionalmente connesse tra di loro …per la fabbricazione di fertilizzanti a base di fosforo, azoto, potassio (fertilizzanti semplici o composti)”.La relazione conclusiva della verificazione sarà depositata entro il termine di giorni sessanta dalla comunicazione del presente provvedimento.L’ulteriore trattazione del ricorso viene rinviata all’udienza pubblica indicata in dispositivo.P.Q.M.Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia sezione staccata di Catania (Sezione Seconda), dispone gli incombenti istruttori nei sensi e nei termini di cui in motivazione.Fissa l’udienza di discussione del merito alla data del 24 febbraio 2021.”
Gli Schifosi – La raccolta delle olive
Albero secolare di olivo avvelenato con Glifosate
Gli Schifosi – “L’uomo dal fiore in bocca”
La fatwa, nel diritto islamico, corrisponde ai responsa del diritto romano. Essendo la fatwa un’opinione personale, per quanto autorevole, essa non obbliga il giudice ad applicare quanto suggerito dall’esperto. Quindi una fatwa non ha necessariamente alcuna diretta esecutività. Tuttavia, un assai limitato numero di esse riguarda argomenti ben più controversi, e sebbene siano emanate perlopiù da improvvisati e irrituali “dotti” fondamentalisti, tendono a ricevere molta più attenzione da parte dei mezzi di comunicazione non islamici, a causa dei loro importanti riflessi politici. (da Wikipedia) Ecco, se vogliamo le vittime di un sistema criminale di stampo mafioso sono principalmente vittime di “fatwa”, (nel significato più restrittivo ed inserite nel nostro contesto) emanate da mandanti occulti o meno che ne decretano lo status di nemici “dell’onorata società”. L’arma principale è naturalmente la menzogna e la diffamazione per alimentare l’azione criminale come “a mascariamento” di supporto per coloro che agiscono a danno della vittima, anche “motu proprio”, per accondiscendenza, per lavoro o solo per ingraziarsi il potente di turno visto che sono soltanto …