La città appare come un sogno infranto
Modica – Hanno scritto al sindaco per esprimere il loro dissenso
Studenti di architettura feriti dallo scempio dell´Idria
Duccio Gennaro su Corriere di Ragusa
Un sogno infranto. La città appare così a Rossella, studentessa di architettura del politecnico di Milano, che ha scritto delle sue sensazioni ed affidato ad una lettera aperta a Piero Torchi le sue riflessioni rispetto a ciò che appare oggi l’ennesimo invasione sul pendio della collina dell’Idria (nella foto).
“ E’ stata scalfita la superficie informe e nebulosa di un mistero, rotto lo stupore interminabile degli sguardi increduli che la visitavano, smorzato ogni sussulto, cancellato ogni motivo di fierezza. Spenti i colori, affievoliti i profumi, azzerato il tempo, reciso il cordone ombelicale con questa terra.â€
Le riflessioni della studentessa Rossella su Modica si aggiungono a quelle di un gruppo di giovani studenti di architettura di ritorno nella loro città per le vacanze natalizie che hanno voluto invece denunziare le responsabilità di quanti tra residenti, amministratori, uomini di cultura non hanno sentito l’urgenza e la necessità di aprire un dibattito sulla sull’ampliamento di un immobile al centro della collina dell’Idria che negli scorsi mesi.
Ai giovani studenti di architettura infatti il preservare l’identità del paesaggio della città è fatto culturale prima che tecnico ed ognuno si deve fare carico del problema nei confronti delle generazioni future; la mole della costruzione affacciata come un balcone sulla città barocca deve innescare ad amministratori, sovrintendenti e tecnici, oggi come in futuro, una discussione su come coniugare interventi così pesanti e massivi con la tutela del paesaggio.
“ Ho sentito le pietre gridare “ sintetizza Rossella nella sua lettera “ Ma era un rumore sordo ; il mio sguardo, dalla scalinata di San Giorgio faceva capolino al quartiere d’Oriente e si calava sulle rocce, protetto da un silenzio plumbeo e dallo schermo delle impalcature quasi strategicamente disposte a velare quel segno offensivo, quel gesto sprezzante di tanta bellezza.†Cosa fare dunque di un progetto che per sovrintendenza, ufficio tecnico e direttore dei lavori ha tutti i crismi della legalità visto che tecnicamente si tratta di un ampliamento in una zona non classificabile o omologabile al centro storico ? Al momento c’è solo una pausa di riflessione che ha fermato il cantiere mentre proprietario e progettista difendono la qualità dell’intervento.
Al sindaco Piero Torchi la turista studentessa affida invece l’ultima riflessione “ Quello scheletro che Lei vede non sarà che uno scheletro nell’armadio per la sua Modica, uno squillo di tromba fra un leggero fruscio di foglie, un gesto di improvvida irresponsabilità di fronte ad uno stato di apparente apatia. E nel guardare per l’ultima volta quello scempio affiora un misto di rabbia e di pena – maledetti architetti! – mi verrebbe da dire, come scriveva Tom Wolfe; spero almeno Lei si dissoci, caro Sindaco, da questa armata brancaleone “.
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Striscia la notizia ed il Val di Noto
ANCHE “STRISCIA LA NOTIZIA” . IL POPOLARE ROTOCALCO DELLA SERA DI CANALE 5 HA DENUNCIATO IL 5 GENNAIO 2008, PER BOCCA DI STEFANIA PETIX COL SUO BASSOTTO, LO SCEMPIO ANNUNCIATO CHE IL COMITATO NO-TRIV DA ANNI CERCA DI SVENTARE. E’ STATO UN SERVIZIO BREVE MA INTENSO.
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L’organizzazione Kalura riprende le escursioni turistiche
Amici di Kalura Boscaglia Sicilia, finalmente si riprende! Passate bene le feste? Un po’ appesantiti? Adesso bisogna smaltire… e quale modo migliore, se non con una bella passeggiata sui verdi pascoli dell’altopiano ibleo e scavalcando, qua e là , qualche muretto a secco?!
Perciò Domenica 13 Gennaio apriremo il nuovo anno escursionistico con Cava Sughera a Donnafugata (RG) … una magica e solitaria sughera è lì che aspetta per farsi ammirare…Â
La partenza è da Ragusa, p.zza Libertà ore 8.30, per le prenotazioni chiamate la segreteria 3939506186 o mandate una e-mail a info@kalura.org , per informazioni varie consultate sempre il nostro sito www.Kalura.org.
L’equipaggiamento è il solito (scarpe da trekking, zainetto, mantellina per la pioggia, pranzo a sacco e acqua).
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Buon Cammino! KaluraBoscagliaSicilia
N.B.: Vi preghiamo di avvisare in tempo, se dopo aver prenotato, non si avesse la possibilità di venire all’escursione. Così facendo qualcun’altro potrà partecipare al vs posto. Grazie
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Urbanizzazione selvaggia, un territorio senza regole!
Modica – Sono in particolare gli imprenditori catanesi a edificare
Conseguenze gravi della mancata adozione della variante al Prg
Antonio Di Raimondo su Corriere di Ragusa
Una urbanizzazione selvaggia. Il territorio modicano è preda ambita dagli imprenditori di tutta la Sicilia, che hanno in pratica trovato l’isola felice della speculazione edilizia. Tutto questo a causa della mancata approvazione del Piano regolatore generale che, non a caso, è costato il commissariamento all’ente. E intanto, mentre si organizzano missioni a Palermo per la revoca dell’atto, Modica diventa sempre più terra di nessuno, visto che le regole in materia urbanistica non sono mai state fissate. E così si costruiscono villette a schiera (l’affare del momento) in ogni dove: dai terreni a destinazione artigianale a quelli agricoli.
Esempio emblematico il piano edilizio che prevedono la costruzione di 80 villette nei pressi della zona artigianale di Michelica, laddove sorgerà anche il centro commerciale “La Fortezzaâ€. E poi ancora le contestate villette di via Nuova Sant’Antonio, i cui lavori sono iniziati tra le polemiche, poi bloccati e adesso ripresi. Ma la lista sarebbe troppo lunga. Come troppa è la concorrenza degli imprenditori che, date le spalle molto più robuste sotto l’aspetto economico rispetto ai colleghi modicani, possono fare il bello ed il cattivo tempo.
In pratica su una dozzina di imprese del Catanese e del Siracusano in particolare, che stanno edificando a più non posso, appena un paio sono le imprese del Ragusano che sono riuscite a spartirsi una piccola fetta della megatorta offerta su un vassoio d’argento da un’amministrazione che, per un motivo o per un altro, in primis per l’incompatibilità del consiglio comunale nella precedente composizione, non ha mai approvato la variante al Prg. Il dato è stato evidenziato proprio da un consigliere, Salvador Avola (nella foto) del Partito Democratico, altresì imprenditore edile il quale adombra sospetti su questa circostanza. Proprio l’assenza di regole ben precise, difatti, ha scatenato l’urbanizzazione selvaggia senza nessun criterio. E, cosa ancor più grave, nessun atto è mai passato al vaglio del consiglio comunale.
“In pratica gli imprenditori da fuori provincia – sostiene Avola – investono con sicurezza milioni di euro nell’edificazione di villette a schiera senza neanche preoccuparsi del fatto che il consiglio comunale possa esprimere parere negativo sul piano edilizio. Evidentemente – aggiunge il consigliere – qualcuno fornisce loro certezze sul fatto che la civica assise non si occuperà mai di queste vicende. Un fatto molto graveâ€. E se gli imprenditori giunti da fuori si propongono di fare soldi a palate, quelli locali soffrono quasi la fame. “L’economia nostrana si sta fermando – incalza Avola – perché nessuno partecipa più a gare d’appalto che, nella maggior parte dei casi, vanno deserte o vedono la partecipazione di ditte extra provinciali. Questo perchè c’è un enorme clima di sfiducia nei confronti di un’amministrazione che non paga, nonostante i ribassi d’asta assurdi che riducono di parecchio il margine di guadagno di un’azienda.
Per lo stesso motivo – prosegue Avola – sono del tutto scomparsi gli affidamenti a cottimi e trattative private. Addirittura, e qui si sfiora il paradosso, per rientrare in possesso delle somme dovute dal comune, alcuni imprenditori ricorrono all’escamotage del baratto, detraendo gli oneri di urbanizzazione dalle somme dovute dall’ente per lavori o servizi svolti in precedenza. Mai – conclude Avola – si era giunti ad un livello così bassoâ€.
Lo scenario tracciato dal consigliere è abbastanza preoccupante: laddove gli altri comuni hanno individuato aree ben precise dove poter edificare (vedi Ragusa, pur con le polemiche legate alle aree Peep) a Modica non esiste invece regola alcuna. E’ un territorio selvaggio, sotto il profilo dell’edilizia, che sta attirando gli imprenditori siciliani come le mosche al miele. Il commissariamento deciso dalla Regione ha per certi versi posto uno stop a tutto questo, ma il danno maggiore è comunque già stato fatto.
Le conseguenze saranno sperimentate dai modicani sulla loro pelle quando, a fronte di decine di nuove villette o altri insediamenti abitativi, non corrisponderà un’adeguata rete viaria, fognaria e idrica. Senza dimenticare l’impatto ambientale. “A chi ha fatto davvero comodo la mancata approvazione della variante al piano regolatore generale� Questo il quesito che si pone Salvador Avola, assieme al resto dell’Unione.
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Alternative agli inceneritori
Il piano rifiuti della Regione Sicilia prevede la costruzione di 4 inceneritori come unica soluzione al problema dei rifiuti. Vediamo di approfondire l’argomento.
Per una descrizione degli impianti di incenerimento Wikipedia è abbastanza obiettiva, ma in rete sono moltissime le fonti libere di informazione che trattano l’argomento.
Anche Greenpeace esprime la propria opinione e propone soluzioni alternative.
Un concetto che mi preme mettere in evidenza sopra di tutti però è che; circa 1/3 in peso dei rifiuti in entrata si ritrova a fine ciclo in forma di ceneri, ma come la fisica insegna
“niente si crea né si distrugge, ma tutto si trasforma”, così la parte della materia che non si ritrova in uscita viene emessa nel corso del processo. E nel caso dei termovalorizzatori immetteremmo in circolo nell’ambiente particelle talmente piccole che non esistono in natura da essere letali anche singolarmente !!!!
Quindi nulla sparirà mai per magia, nè sottoterra, nè in aria!!!
Il contributo governativo agli inceneritori è di circa 55 milioni di euro l’anno per otto anni, per 4 (questi sono gli impinanti da realizzare in Sicilia).
Inceneritori, perché no
1. L’incenerimento dei rifiuti li trasforma in nanoparticelletossiche e diossine
2. L’incenerimento necessita di sostanze come acqua, calce, bicarbonato che aumentano la massa iniziale dei rifiuti
3. Da una tonnellata di rifiuti vengono prodotti fumi e 300 kgdi ceneri solide e altre sostanze.
-le ceneri solide vanno smaltite per legge in unadiscarica per rifiuti tossici nocivi, rifiutiestremamente più pericolosi delle vecchie discariche
–i fumi contengono 30 kg di ceneri volanti cancerogene, 25 kg di gesso
-l’incenerimento produce 650 kg di acque inquinate dadepurare
4. Le micro polveri (pm 2 fino a pm 0,1) derivantidall’incenerimento se inalate dai polmoni giungono al sanguein 60 secondi e in ogni altro organo in 60 minuti
5. Le patologie derivanti dall’inalazione sono: cancro, malformazioni fetali, Parkinson, Alzheimer, infarto e ictus. Lo comprovano migliaia di lavori scientifici
6. Gli inceneritori, detti anche termovalorizzatori, sono stati finanziati con il 7% della bolletta dell’Enel associandoli alle energie rinnovabili insieme ai rifiuti delle raffineriedi petrolio al carbone. Senza tale tassa sarebbero diseconomici. Nell’ultima Finanziaria è stato accordato il
finanziamento, ma solo agli inceneritori già costruiti
7. In Italia ci sono 51 inceneritori, sarebbe opportuno disporredi centraline che analizzino la concentrazione di micro polveri per ognuno di essi, insieme all’aumento delle malattie derivate sul territorio nel lungo periodo
8. I petrolieri, i costruttori di inceneritori e i partitifinanziati alla luce del sole da queste realtà economichesono gli unici beneficiari dell’incenerimento dei rifiuti
Riduzione dei rifiuti, raccolta differenziata,
riciclaggio e bioessicazione
1. Riduzione dei rifiuti (Berlino, per fare un esempio, haridotto in sei mesi i rifiuti del 50%)
2. Raccolta differenziata porta a porta con tariffa puntuale
3. Riciclo di quanto raccolto in modo differenziato
4. Quanto rimane di rifiuti dopo l’attuazione dei primi trepunti va inviato a impianti per una selezione meccanica delletipologie dei rimanenti rifiuti indifferenziati. La parte nonriciclabile può essere trattata senza bruciarla con inimpianti di bioessicazione
5. In termini economici non conviene bruciare in presenza di una raccolta differenziata perchè:
-il legno può essere venduto alle aziende per farnetruciolato
-il riciclaggio della carta rende più dell’energia che se ne può ricavare-il riciclaggio della plastica è conveniente. Occorrono2/3 kg di petrolio per fare un kg di plastica.
6. La raccolta differenziata può arrivare al 70% dei rifiuti, il30% rimanente può ridursi al 15-20% dopo la bioessicazione. Una quantità che è inferiore o equivale agli scarti degli inceneritori. Ma si tratta di materiali inerti e non tossici con minori spese di gestione ed impatti ambientali sanitari. Se nel settore dei rifiuti non ci fossero le attuali realtà , per legge, di monopoli privati a totalità di capitale pubblico, ma una reale liberalizzazione del mercato, la concorrenza tra le aziende avverrebbe sulla capacità di recupero e l’incenerimento sarebbe superato.
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Link correlati:
http://www.greenpeace.it/inquinamento/inceneritori.htm
http://www.peacelink.it/ecologia/a/17132.html
http://www.greenpeace.it/camp/toxic/inc.htm
http://www.noinceneritori.org/
Inceneritori o differenziata ?
Per farsi un’idea di cosa gira intorno alla costruzione degli inceneritori e del perchè; un interessante video tratto dalla trasmissione Anno Zero.
Rapporto del National Geographic. Così si salva il pianeta inquinato
Il fascicolo sulle minacce alla salute della terra da domani in edicola
L’aggressione alla natura si può arrestare con una nuova cultura e ricerche mirate
L’umanità sembra camminare su due binari diversi
un mondo sempre più ricco e uno sempre più povero
di LUIGI BIGNAMI su Repubblica
ROMA – Prima di intervenire su un paziente è necessario conoscere profondamente le sue condizioni. E questo vale anche per il nostro pianeta, che oggi molti considerano ammalato o per lo meno molto diverso da come lo avevano conosciuto i nostri progenitori fino al secolo scorso. Per valutare in maniera appropriata le condizioni del mondo in cui viviamo National Geographic italiano, in edicola da domani, ha dedicato un allegato che disegna in modo esauriente la situazione del mondo e dell’umanità di oggi.
Si scopre, ad esempio, come le attività dell’uomo abbiano alterato quasi il 35 per cento della superficie del pianeta per creare pascoli e colture; gli ecosistemi degli oceani hanno subito gli effetti della pesca al punto che hanno ridotto fino al 10% le popolazioni di alcune tra le specie di pesce più richieste dai consumatori. E per capire il livello d’inquinamento che produce l’umanità basta un solo dato: nel corso della propria esistenza ogni individuo del mondo industrializzato genera rifiuti pari a 600 volte il proprio peso, tra cui ben il 12 per cento è plastica. (more…)
Niente auto, poco cibo la mia vita a emissioni zero
L’INCHIESTA / Verdure di stagione, docce brevi, luci a bassa intensità , poco riscaldamento
Per sette giorni abbiamo provato a vivere consumando il minor quantitativo di CO2
di PAOLO RUMIZ su Repubblica
C’è un uomo che vive al freddo, senza automobile e con la dispensa semivuota. Mangia poca carne, riutilizza la carta usata e va in bici al mercato per comprare rape sporche di terra dai contadini. E’ un cuorcontento, accetta ogni restrizione e anche nei giorni di festa vive lietamente con i motori al minimo. Chi può essere? Un originale, direte. Un poveraccio con la pensione da fame.
Sbagliato. Quel tale è un paladino solitario di “Emissione-zero”, uno che tenta di vivere producendo il minimo di Co2, il gas che la civiltà dello spreco spara nell’atmosfera surriscaldando la Terra e chiudendoci tutti in una cappa mortale. Uno che cerca di vivere mirando a quello zero impossibile, testardamente, per salvare il mondo che verrà .
Ecco, per una settimana ho provato a vivere così. All’osso, calcolando l’equivalente in anidride carbonica di ogni minimo atto. Ho misurato i chilometri in treno, il cibo consumato, i tempi di cottura, gli sciacquoni, e poi ho tirato le somme.
Risultato? Ho consumato metà della metà e la mia vita è cambiata. Sono diventato più ricco, più leggero, più sensibile all’insulto dello spreco. E sicuramente più ai ferri corti con un Paese che non fa nulla per premiare il consumo virtuoso. (more…)
Censura video del centro sinistra su VM:
Il centro sinistra di Modica ha realizzato un video che cerca di far conoscere ai cittadini modicani l’applicazione di nuove tasse da parte dell’amministrazione e porge gli auguri di buone feste a tutti i cittadini Modicani.
Il video è stato trasmesso su Teletre solo per 2 giorni (a fronte di un contratto che prevedeva la sua trasmissione fino ai primi di gennaio) a causa di una diffida mandata dal comune di Modica all’emittente.
Il video ora è visibile solamente su Teleiblea e su internet (per fortuna!). Nei prossimi giorni il centro sinistra farà una conferenza stampa per parlare di questo grave caso di censura.
Vogliamo ricordare a tutti che i consiglieri sono coscienti di essere ripresi in aula (la Video Mediterraneo ha un contratto per le riprese con il comune di Modica) e si assumono le responsabilità delle proprie azioni e dichiarazioni.
NEWS DALLA REDAZIONE DI “STRISCIA LA NOTIZIA”!!!
Stefania Petix ed il bassotto ci fanno sapere che giorno 5 gennaio 2008 alle ore 20,30 su CANALE 5 andrà in onda un servizio sulle Trivellazioni Gas-Petrolifere in VAL DI NOTO.
NON LO PERDETE!!
(Speriamo che Canale 5 non subisca alcuna pressione… chi ha orecchie per intendere intenda!!)
Buona visione
Anno nuovo, rifiuto vecchio
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Ad un mese di distanza dal Consiglio Comunale dedicato al tema dei rifiuti e della discarica e a poco più di due mesi dalla scadenza della chiusura della discarica di S. Biagio a Scicli, sembra essere calato il silenzio sul problema.
Niente è stato fatto dal Sindaco Torchi e dall’Assessore Gerratana per ridurre il peso dei rifiuti in discarica, niente è stato proposto in termini progettuali per tentare di uscire dall’emergenza che la città sta vivendo e della quale a breve si potrebbero evidenziare gli aspetti più drammatici e che porterebbero in pochi giorni a scenari “campaniâ€.Non un solo intervento per tentare di ridurre i 94kg di rifiuti su 100 che buttiamo in discarica, non un solo centesimo di euro per promuovere la raccolta differenziata.
E intanto il tempo passa e i soldi che i cittadini modicani pagano per il conferimento dei rifiuti continuano ad essere sempre di più e sempre gravati dalle penali per il mancato raggiungimento degli obiettivi fissati per la raccolta differenziata.
E’ opportuno infatti ricordare che la legge “multa†i comuni che non hanno raggiunto il 35% di raccolta differenziata entro il 2006 e che non raggiungereanno il 45% entro il 31 dicembre 2008.
In Italia oltre 1150 comuni hanno raggiunto l’obiettivo minimo; tutti gli altri, Modica compresa, a causa della superficialità , dell’incapacità e dell’irresponsabilità di sindaco e amministratori, pagano questa penale che si aggiunge alla canonica tassa sui rifiuti, e i modicani probabilmente continueranno a pagarla anche nei prossimi anni perché ad oggi non esiste alcun piano o progetto per l’incremento della raccolta differenziata.
Ma arrivati quasi al nuovo anno cosa dobbiamo pensare?
Che Sindaco e Amministrazione hanno avuto conferma di “miracoli†dai piani alti del palazzo del potere?
Che S. Biagio non chiuderà , ma è meglio non parlarne altrimenti i cittadini sciclitani torneranno far sentire la propria voce?
Che la vasca di Cava dei Modicani sarà completa alla chiusura di S. Biagio, ma è meglio non dire ai ragusani che andremo tutti a conferire nella loro discarica e che, senza interventi di riduzione dei rifiuti e una forte raccolta differenziata, la riempiremo in pochissimo tempo e dovremo aprire altre discariche e poi altre ancora?
O forse si aspetta di arrivare a pochi giorni dal 29 febbraio per poter imporre, con la solita strategia dell’emergenza, scelte pesanti e disastrose passando sulla testa dei cittadini?
O peggio ancora, Sindaco e Amministratori pensano che il consenso elettorale sia un lasciapassare per qualsivolgia turpe intervento?
No, i cittadini modicani stanno già comprendendo l’errore commesso e, a velocizzarne la consapevolezza, oltre alla scellerata amministrazione finanziaria dell’ente, certamente sta influendo l’aumento delle tasse e non ultimo il 65% in due anni della tassa sui rifiuti.
No, non abbasseremo la testa. Tutt’altro!
La terremo alta e faremo conoscere a tutti quali e quanti interventi potrebbero farci uscire da questa drammatica situazione e quali e quanto forti siano le complicità e le resistenze che puntano a lasciare nell’emergenza rifiuti la nostra città e la Sicilia tutta.
Modica, 23/12/07
Per il movimento politico “una nuova prospettivaâ€
Maurizio Pisana e Piero Paolino