Consiglio comunale all’insegna della cementificazione
Il consiglio comunale convocato per martedì 1 aprile 2008 si può definire senz’altro all’insegna della cementificazione.
Su 12 punti all’odg ben 9 riguardano l’assegnazione di destinazioni urbanistiche in variante al PRG finalizzate a programmi costruttivi.
Qualcuno di questi programmi ricade addirittura in zone destinate a parco urbano.
E’ strano e forse sospettoso che a fine legislatura vengano portate all’attenzione del CC, per la relativa approvazione, tutte queste proposte di programmi costruttivi, ed è ancora più strano e sospettoso che ciò venga fatto pochi giorni prima, si può dire, di approvare il nuovo PRG, già sufficientemente stravolto per via di tutte le concessioni edilizie rilasciate in variante al PRG.
Ci si lamenta che il nuovo piano è inadeguato al nuovo e caotico assetto urbanistico e si continua a renderlo ancora più inadeguato ed a rendere ulteriormente più invivibile la città .
Vorrei ricordare ai consiglieri, che hanno ricevuto disposizioni in merito al voto da esprimere nei confronti di questi piani costruttivi, che hanno a suo tempo giurato fedeltà alla città , e che hanno l’obbligo morale di lasciare alle future generazioni, ad iniziare dai propri figli, una città a misura d’uomo. Votando questi atti non si va certamente in questa direzione.
Nino Cerruto
Che buon passito, offre lo Stato…E il 60% dei finanziamenti va perduto
Cantine, fabbriche fantasma di automobili, aziende mai aperte
“Report” indaga sullo scandalo della legge 488
Una legge famigerata, la 488, una rete di amici (il politico, l’industriale, il consulente commercialista). Triangolazione perfetta e risultato chiavi in mano: ogni dieci euro che lo Stato italiano stanzia per finanziarie attività produttive, sei euro vengono perduti. Frullati da mani amiche, deviati su conti bancari misteriosi, triangolati e alla fine inghiottiti nel pozzo senza fondo di imprenditori rapaci, banchieri distratti, consulenti collusi. La politica, quando non è partecipe, devia l’occhio altrove. Non sa, e se sa non risponde.
A fondo perduto è il titolo di un severo, raccapricciante reportage che Milena Gabanelli ha esposto su Report, Raitre. Milioni come noccioline, capannoni pagati dallo Stato e arrugginiti, imprenditori calati dal profondo nord e scomparsi. Sembrano storie fantastiche di bravi romanzieri. Vai in Calabria, e non sai cosa ti perdi. Venti miliardi per agevolare un’impresa, l’Isotta Fraschini. Costruire automobili. In quattro anni dal capannone è sbucata solo una macchina di legno. I soldi inghiottiti, quattro ferraglie prototipali adagiate in un capannone vuoto e deserto.
Scendono dalla padania leghista e votata al lavoro, gli imprenditori che si fanno ricchi grazie agli aiuti di Stato. Ventidue milioni di euro per un’azienda che doveva riciclare metallo. E’ stato un bresciano a fare richiesta. Il “pacco”, come quelli illustrati per gioco in tv da Flavio Insinna, risulta, nella stragrande maggioranza di casi confezionato dalla sapiente dedizione di valenti commercialisti, famigerati consulenti, che inviano a Roma, al ministero dell’Attività produttive, felicissime e concludenti considerazioni: top management all’altezza, mercato in crescita, occupazione garantita. Roma, in effetti, ci crede. E ci casca. Ci ha sempre creduto tanto che i quattro ministri succedutisi (Enrico Letta, Antonio Marzano, Claudio Scajola e Pierluigi Bersani) hanno firmato assegni pari a quasi un miliardo di euro. Di questi, secondo le valutazioni degli inquirenti (Guardia di Finanza e Magistratura) e le stesse idee che se ne è fatta la commissione Antimafia, seicento milioni di euro sono stati bruciati: gestiti da incapaci, o da imprenditori inadempienti o anche, e soprattutto, inghiottiti da un circuito truffaldino perfettamente organizzato, sostanzialmente colluso con la classe dirigente.
Se ne è accorto Bersani che la legge 488 è un colabrodo, un aiuto a chi spreca e non a chi investe. Troppo tardi, si direbbe. E troppo tardi, bisogna aggiungere, il direttore generale del ministero, intervistato da Report, si accorge che le banche, che avrebbero un ruolo di vigilanza attiva nell’erogazione dei fondi, non si comportano sempre da partners leali dello Stato. Le industrie sono di carta ma troppo spesso finanziate con soldi veri.
Danno e beffa corrono sullo stesso binario. Nel capannone vuoto, l’imprenditore (leghista?) esorta l’operaio fantasma: “Non rubare, piuttosto chiedi!” “Il tuo disordine danneggia tutti”. La telecamera di Report indugia disperata sui cartelli posti alle pareti di una delle mille truffe di cui è costellato il sud. Calabria, dunque. Crotone e Gioia Tauro. Ma anche Sicilia, anche Trapani. Dove lo Stato elargisce soldi per realizzare cantine, in un mercato già saturo di etichette. E a proposito di etichette: quella della tenuta Chiarelli, titolare la moglie dell’ex governatore Cuffaro, adagiata vicino a una bottiglia di un’altra azienda, naturalmente anch’essa produttrice di vino griffato, dal titolo felicissimo: “Baciamolemani”.
E baciamole queste mani. Baciamole e salutiamo il nuovo modello di sviluppo. Tutti all’opera, tutti gran sommelier, fini intenditori. Con i soldi dello Stato. Anche il senatore Calogero Mannino, naturalmente, ne ha approfittato. A Pantelleria la sua famiglia possiede una bella cantina, finanziata (c’è da dirlo?) con i fondi dello Stato.
Ah che buon passito!
Repubblica
Che Genio…Civile!!!
Che Genio…Civile! Tra le tante competenze quasi sconosciute del Genio Civile, ve ne è una che in molti, contrariamente,conoscono: la pulizia degli alvei e dei greti dei fiumi e dei torrenti. Ciò sta a significare che, ogni alveo della provincia di Ragusa, ed ogni torrente, dovrebbe essere periodicamente ripulito onde evitare rischi di esonndazioni a causa di sporcizia di varia natura, e vegetazione spontanea, tipica delle zone umide o acquose. (i cosiddetti canneti). Ma ad un occhio non tanto fine, non sfugge che ,nei fatti, la maggior parte dei torrenti, versa in uno stato pietoso. Soprattutto nella zona ipparina della provincia,ed ancor più a Comiso, dove più volte è stato dichiarato che tutto il territorio, è ad altissimo rischio idro geologico, proprio a causa dei torrenti che lo attraversano e che da anni, non vengono ripuliti dal Genio Civile che ne ha la competenza.
Ma allora, ci si chiede, chi ha provveduto sino ad oggi, ad eliminare i rischi suddetti? L’Ente Locale! A fronte delle notevoli spese che il comune si ritrova a gestire, il genio civile, ogni anno, ha risposto di non avere le somme disponibili per effettuare la pulizia degli alvei.
Ma se ne ha la competenza, come è possibile che non disponga delle relative somme da stanziare? Anche questa è una lecita domanda, ma pare che rimanga puntualmente senza risposta. Così, dopo avere speso mesi e settimane, nel coinvolgere tutte le scuole comisane, cercando di sensibilizzare soprattutto i giovani, a mantenere puliti gli alvei dei torrenti, l’ente preposto a ripulire, il Genio Civile di Ragusa, incrocia le braccia e dichiara di vivere in povertà . Sarà a causa dei tagli effettuati dal governo regionale? Altra domanda lecita: ma perché i tagli si fanno sempre nelle cose che riguardano salute e sicurezza?
Laura Incremona
Sfiorato il disastro ecologico per le nostre coste
Le venti unità impiegate nella piattaforma galleggiante “Vega Alfa” hanno rischiato veramente la vita. La Capitaneria di Porto di Pozzallo esce allo scoperto sulla vicenda per la quale la Procura della Repubblica di Modica ha avviato l’immediata inchiesta che ha determinato l’iscrizione nel registro degli indagati di tre persone.
Oltre al rischio fisico degli operatori, secondo quanto è stato sottolineato ieri mattina in un’apposita conferenza stampa, era ipotizzabile un disastro ambientale di proporzioni eccezionali che avrebbe potuto provocare un grave inquinamento per il mare e per la costa della Sicilia Sud Orientale ma anche per quelle Maltesi considerato che ci sarebbe potuto “scappare” uno sversamento di circa centomila tonnellate di idrocarburi. “Questo rischio – ha spiegato il comandante la Capitaneria di Porto, Antonio Donato – lo abbiamo scongiurato dopo l’accertamento delle precarie condizioni strutturali della piattaforma galleggiante “Vega Alfa”, che conteneva gli idrocarburi. La struttura è corrosa per circa l’ottanta per cento e non è risultata in regola con le normative europee sulla sicurezza della navigazione. Si tratta di una piattaforma galleggiante che da un trentennio manca di manutenzione. L’attività di produzione di idrocarburi è stata sospesa, come raccomandato anche dal Ministero dell’ambiente”. La società proprietaria della piattaforma, la “Edison Spa”, che è ancora ancorata a undici miglia al largo della costa compresa tra Marina di Modica a Sampieri, dopo la diffida della Capitaneria e l’indagine, si è attivata per eliminare il grave problema ed ha già pronto un progetto di distacco dalla piattaforma galleggiante ma ha già avviato lo svuotamento della “Vega Alfa” delle sessantamila tonnellate di greggio e delle quarantamila tonnellate di gasolio.
La fase di sganciamento avverrà il prossimo 26 giugno. L’impianto sarà trainato e portato via per poi essere sostituito da uno nuovo. Le indagini, frattanto, vanno avanti. L’ipotesi di reato per i tre indagati, l’armatore della piattaforma originario di Genova, il rappresentante legale della compagnia petrolifera e il responsabile dell’attività di estrazione, sono disastro colposo e gravi violazioni al Codice di Navigazione. Com’è noto il prossimo 7 maggio è fissato un incidente probatorio davanti al Gip presso il Tribunale di Modica, Michele Palazzolo, per capire il reale stato in cui versa la piattaforma petrolifera. L’incarico è stato affidato al professore Carlo Bertorello di Napoli. “Il rischio principale – dice il comandante in seconda, Michele Maltese – era la sommersione della struttura”.
Fonte: RTM
Processo Kartodromo-Itis
Le arringhe dei legali di parte civile ha concluso la seconda fase del processo davanti al Collegio Penale del Tribunale di Modica(Scibilia, presidente, Di Marco e Rubino, a latere)per il processo sulle concessioni per la costruzione di un kartodromo, in Contrada Bellamagna-Zimmardo, e di un impianto di biomassa, presso Cava Giarrusso, sulla Modica-Mare. Dopo l’Avvocatura dello Stato, il Comune di Pozzallo e Legambiente, che avevano concluso nella precedente udienza, questoi pomeriggio è toccato ai restanti legali, quelli che patrocinano il Movimento Azzurro ed i residenti, cioè gli avvocati Antonio Borrometi e Luca Licitra.
Molto lunga ed articolata la fase che ha visto di scena l’avvocato Borrometi, rimasto al microfono per circa 90 minuti e che, in conclusione ha chiesto la condanna anche per i funzionari della Sovrintendenza e per il funzionario del Corpo Forestale, nei confronti dei quali il pubblico ministero, Maria Mocciaro, aveva chiesto l’assoluzione, perché “c’è responsabilità anche loroâ€.
“I carabinieri – ha aggiunto Antonio Borrometi – hanno scattato delle foto che evidenziano chiaramente le fratture insanabili causate all’ambienteâ€. Dello stesso tenore l’arringa di Licitra anche se molto più ridotta dal momento che si è riportato alle conclusioni del collega di parte civile in quello che è stato definito il primo processo a Modica in difesa del paesaggio.
Il Collegio Penale ha aggiornato l’udienza al prossimo 16 aprile. Si resterà in aula per l’intera giornata in modo da rendere possibili le arringhe di tutti i difensori. Nella precedente udienza, oltre agli avvocati Tiziana Serra e Giorgio Terranova, del team di parte civile, c’era stato il pronunciamento del Sostituto Procuratore della Repubblica, Mocciaro, che aveva chiesto condanne per nove anni e sei mesi complessivi di reclusione per otto degli imputati oltre a 90 mila euro di multe e le assoluzioni perché il fatto non sussiste nei confronti di Beatrice Basile, Giuseppe Saggio e Calogero Rizzuto della Sovrintendenza per Corrado Borgh e per Francesco Ascanio.
L’indagine, condotta dai carabinieri della Compagnia di Modica, prese spunto dagli esposti presentati dai residenti e proprietari di immobili delle due zone, dal Movimento Azzurro e da Legambiente. Nel processo si sono costituiti parte civile il Ministero per l’Ambiente, gli assessorati regionali allo Sviluppo Economico, al Territorio ed Ambiente, all’Agricoltura e Foreste e ai Beni Culturali ed Ambientali, attraverso l’Avvocatura dello Stato, oltre al Movimento Azzurro, a Legambiente, e ad una ventina di proprietari di alcuni terreni confinanti con le aree sottoposte ai vincoli ambientali e paesaggistici.
Fonte: RTM
EMERGENZA RIFIUTI A MODICA.
GIURDANELLA: “Per quanto tempo si dovrà scaricare a Vittoria?”
L’emergenza rifiuti. L’urgenza di individuare un sito per realizzarvi una discarica. Problemi caduti nel dimenticatoio. A rilevarlo è il capogruppo consiliare di Sinistra Democratico, Giovanni Giurdanella, il quale ricorda che: “poco meno di un mese è trascorso da quando, con la scadenza dei termini per l’utilizzo della seconda vasca della discarica di San Biagio a Scicli, sembravamo alle porte di una vera e propria emergenza ambientale che ora, come troppo spesso accade, è precipitata nel dimenticatoio dei problemi che ci si limita a risolvere con soluzioni palliative.
Quando, il 29 Febbraio scorso, San Biagio chiuse i battenti esclusivamente ai rifiuti modicani, costringendoci a dirottarli nella discarica di Pozzo Bollente a Vittoria, ci aspettavamo che l’amministrazione comunale e l’Ato Ambiente avessero il buon senso di continuare a discutere del problema così da trovare al più presto una soluzione efficace e definitiva, tanto più che la disponibilità al comune di Vittoria inizialmente era stata chiesta solo fino al 20 marzo.
Non dimentichiamo peraltro – aggiunge l’esponente di centrosinistra – che il conferimento dei rifiuti modicani a Vittoria ha comportato un aggravio di spesa di ben 200 mila euro in più al mese rispetto ai costi del vecchio conferimento a Scicli, oneri che alla fine si ripercuoteranno sempre e comunque sulle tasche dei cittadini. Qualche mese fa il consiglio comunale, diede la propria disponibilità all’Ato Ambiente affinché provvedesse ad individuare al più presto un sito idoneo per la realizzazione della nuova discarica comprensoriale. Oggi ci chiediamo a che cosa sia servito quello sforzo di sintesi, se, ai tempi tecnici che saranno necessari per la realizzazione della nuova discarica, si stanno anteponendo tempi così lunghi anche solo per la sua individuazione”. Giovanni Guirdanella, nell’interpellanza, chiede di conoscere per quanto tempo il comune è autorizzato a conferire i propri rifiuti nella discarica di Pozzo Bollente a Vittoria; chi si sta facendo carico dei maggiori costi di conferimento dei rifiuti a Vittoria; lo stato dell’ iter per l’individuazione della nuova discarica comprensoriale, così come indicato dal consiglio comunale; i risultati del questionario ricognitivo proposto dall’amministrazione comunale alle attività commerciali e agli esercizi pubblici sulla qualità e la quantità di differenziato prodotto e i tempi di attuazione del progetto di raccolta differenziata.
Fonte: RTM
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Forse sarebbe stato meglio in questo mondo di ladri?
Continuano le polemiche sull´utilizzo improprio di un brano del cantautore romano per la campagna elettorale del deputato. Quando musica e politica si scontrano: Venditti ha diffidato Drago
Duccio Gennaro
La vicenda della diffida che il cantautore romano Antonello Venditti ha intimato al deputato ibleo Giuseppe Drago sull´utilizzo illegittimo di un suo brano per la campagna elettorale assume i toni della satira. Giunta agli onori delle cronache nazionali, le radio non parlavano d´altro: da Deejay a Capital le battute si sono sprecate. Questa la migliore: Trattandosi del connubio tra musica e politica – ha affermato con ironia lo speaker di Radio Capital – forse sarebbe stato più appropriato utilizzare il brano In questo mondo di ladri, sempre di Venditti. Invece Giuseppe Drago aveva scelto Che fantastica storia è la vita, senza chiedere il consenso al cantautore, che si è tutelato tramite l´avvocato Luca Pardi, e senza versare la somma dovuta alla Siae. Da tutto questo ne salterà fuori una vicenda legale tra Venditti e il candidato Udc per la Sicilia orientale alla camera. Il legale di Venditti ha recapitato la diffida a Drago, nella quale si legge che l’utilizzo del brano è illegittimo visto che Venditti non ha mai dato il relativo e necessario consenso.
Antonello Venditti va anche oltre perchè non intende essere associato con una propria opera alla campagna politica di Drago e del partito di riferimento del parlamentare. “Venditti è solo un un comunista dichiara Peppe Drago - ed i comunisti non cambiano mai; dove per comunista intendo intolleranza e faziosità .
Ma intanto si cambia musica. Niente più Venditti ma la classica. Difficile che uno dei famosi compositori salti fuori dalla tomba per rivendicare il consenso!
VENDITTI A DRAGO. “TI DIFFIDO DALL’UTILIZZARE UNA MIA CANZONE COME COLONNA SONORA DELLA CAMPAGNA ELETTORALE”
“Chi vi ha autorizzato ad utilizzare la mia canzone come colonna sonora della vostra campagna elettorale? Adesso è troppo”. E’ stato il cantautore romano Antonello Venditti a diffidare per il tramite il suo legale, l´avvocato Luca Pardo, il deputato dell´Udc Peppe Drago, dall’utilizzare nei propri spot elettorali il brano ´Che fantastica storia è la vita”.
Nella diffida si sottolinea che “l´utilizzo del brano è palesemente illegittimo” dal momento che Venditti non ha mai dato “il relativo e necessario consenso”. Il cantautore, inoltre, “intende fermamente dissociarsi dall´abbinamento della propria opera e della propria immagine con la sua campagna elettorale e/o con il programma politico da lei sostenuto”.
“Non è nel mio carattere, ma mi sono spinto a farlo – spiega Venditti, i cui versi sono stati usati varie volte, come nel caso di film come Notte prima degli esami e Questa notte è ancora nostra – E´ successo tante volte, ma ora è troppo”. Ma se la sua canzone fosse stata usata da un candidato del Pd? “Fortunatamente c´é Jovanotti, e prima c´era Fossati.
Prima di arrivare a me…”, risponde ironico. Ma aggiunge: “Io un bel pezzo per il Partito Democratico ce l´ho, ed è La mia religione, è il cammino del Pd”, conclude riferendosi a un brano contenuto nel suo ultimo album, Dalla pelle al cuore. Per la cronaca, lo staff dell’on. Drago aveva preparato due versioni dello spot, una con la canzone di Venditti, l’altra con un brano classico. Resterà in onda nelle tv locali solo il brano di musica classica.
Fonte: RTM
Affissioni selvagge in Provincia
E’ iniziata la campagna elettorale e si ripresenta il triste spettacolo dell’affissone abusiva e selvaggia. Niente regole, niente legge, niente ufficio affissioni. Solo la legge del più forte, con squadracce notturne di picchiatori che fanno la spola per le vie della città e della periferia. E allora qualsiasi spazio ben in mostra è ideale per piazzare il volto del candidato che sponsorizza di più. Non vale avere pagato regolaremente le tasse comunali, non vale fare appello alla legalità , non valgono a niente i vigili, il Prefetto a cui è stata rivolta denuncia. Solo le idee forti dei più forti.
Guarda i manifesti regolarmente affissi con timbro e data di scadenza…
A Ragusa si sono organizzati e hanno raccolto le firme per non votare chi infanga i muri della città e la civiltà dei luoghi. NON VOTATE CHI SE FREGA DELLA CIVILE CONVIVENZA: NON VOTARE CHI IMBRATTA LA TUA CITTA’.
2001: Odissea nel cemento
Anno 2000: i Comuni possono spendere i soldi delle licenze edilizie SOLO a fronte di investimenti.
Anno 2001, ottobre: i Comuni sono autorizzati a spendere i soldi delle licenze edilizie per fare quello che gli pare, grazie al nuovo Testo Unico sull’edilizia.
Arriva il boom edilizio.
Anno 2000: 159.000 abitazioni costruite.
Anno 2007: 298.000 abitazioni costruite e 38.000 ampliamenti di abitazioni.
Le licenze raddoppiano in 7 anni, il territorio italiano viene cementificato da palazzine, nano grattacieli, hangar, seconde, terze, quarte ville, parcheggi, garage. I Comuni raddoppiano gli incassi senza alcun obbligo di destinazione d’uso. Hanno la licenza di uccidere il territorio.
Il territorio comunale, lo dice la parola stessa, è patrimonio “comune†dei cittadini che lo abitano. Appartiene a loro. Il bosco, il prato, la vista panoramica, un posto per passeggiare o far giocare i propri figli, il parco, i giardini o, anche, un semplice spazio vuoto per vedere l’orizzonte. Chiarito che il territorio è dei cittadini e non del sindaco fasciato a festa e dei suoi assessori che sono SOLO dipendenti comunali facciamoci qualche domanda.
Dove sono finiti i soldi delle licenze edilizie concesse senza più l’obbligo di investimento? Nuovi servizi, asili, piste ciclabili, trasporti pubblici non si sono visti. Farei un’indagine, Comune per Comune.
Quanto ancora si può cementificare il paesaggio italiano? Si può solo tornare indietro, decementificare. Il turismo sta morendo di cemento.
Quali sono le maggiori imprese edili che hanno ottenuto le licenze? I costruttori comandano ormai più del sindaco Moratti e del sindaco Topo Gigio, devono uscire dai consigli comunali. Sono lì, anche se non sono stati eletti.
Il processo infernale messo in moto dal Testo Unico del 2001 va fermato. Bisogna riportare le lancette al 2000. Meno cemento, meno soldi per i partiti, i veri padroni dei Comuni. I cittadini devono presentarsi in consiglio comunale per chiedere i motivi dello scempio edilizio e documentare l’incontro con una telecamera.
Il Bel Paese è nostro, riprendiamocelo.
Beppe Grillo
Processo Kartodromo: 10 anni e 90mila euro di danni le richieste del PM
Otto condanne per quasi dieci anni di arresto e 90 mila euro di multa e cinque assoluzioni, tra le quali quelle dei funzionari della Sovrintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali di Ragusa. Sono i contenuti delle richieste avanzate ieri dal pubblico ministero, Maria Mocciaro, al termine di una requisitoria minuziosa protrattasi per circa un’ora davanti al Collegio Penale del Tribunale di Modica(Scibilia, presidente, Di Marco e Rubino, a latere)per il processo sulle concessioni per la costruzione di un kartodromo, in Contrada Bellamagna-Zimmardo, e di un impianto di biomassa, presso Cava Giarrusso, sulla Modica-Mare.
La pena più pesante, due anni di arresto, è stata chiesta per l’allora dirigente comunale che si occupava dello Sportello Unico, Giuseppe Castagnetta. Tra i funzionari del Comune di Modica, quella più lieve, un anno, è stata chiesta per Francesco Paolino. I due erano difesi dagli avvocati Franco e Michele D’Urso. Per Alessandro Modica, difeso dall’avvocato Giuseppe Rizza, la richiesta è stata di 18 mesi. Sei mesi di arresto e 16 mila euro di multa per Ignazio Agosta. Le altre richieste sono accentuate da pesanti multe. Per gli imprenditori Graziella Candiano ed Ignazio Morana, la pubblica accusa ha chiesto 18 mesi di arresto e 20 mila euro di multa ciascuno, per Giovanni Carpenzano, un anno di arresto e 16 mila euro di multa, per Antonino Di Rosa, otto mesi di arresto e 15 mila euro di multa. Assoluzione perché il fatto non sussiste per Beatrice Basile, Giuseppe Saggio e Calogero Rizzuto della Sovrintendenza per Corrado Borgh e per Francesco Ascanio. L’indagine scaturì dagli esposti presentati dai residenti delle due zone, dal Movimento Azzurro e da Legambiente.
Nel processo si sono costituiti parte civile il Ministero per l’Ambiente, gli assessorati regionali allo Sviluppo Economico, al Territorio ed Ambiente, all’Agricoltura e Foreste e ai Beni Culturali ed Ambientali, attraverso l’Avvocatura dello Stato, oltre al Movimento Azzurro, a Legambiente, e ad una ventina di proprietari di alcuni terreni confinanti con le aree sottoposte ai vincoli ambientali e paesaggistici, rappresentati dagli avvocati Antonio Borrometi, Tiziana Serra, Luca Licitra, Luigi Piccione e Giovanni Giurdanella, ma anche del Comune di Pozzallo, attraverso l’avvocato Giorgio Terranova. Dopo la lunga ed articolata requisitoria del Sostituto Procuratore della Repubblica, è stata avviata ieri pomeriggio quella dei legali di parte civile che, ovviamente, non hanno potuto “discutere†tutti per la corposità del procedimento.
L’Avvocatura dello Stato ha presentato una propria memoria con le richieste di risarcimento, mentre poi è toccato all’avvocato Serra che si è soffermata, specificatamente, sui danni ambientali causati dagli impianti. Il processo, con le ulteriori arringhe anche della difesa, è stato aggiornato alla prossima settimana.
Fonte: RTM
Corriere di Ragusa
MODICA, DEGRADO NELL’EX AREA DEL FORO BOARIO
Aumentano i rifiuti nell’area antistante l’ex mattatoio di via Fontana. Un paio di mesi fa, questo degrado era stato segnalato dal comitato spontaneo di cittadini “Fomenta”. Nella zona sono presenti rifiuti ingombranti ma anche amianto, contenitori di vernici, mobili, meterassi, pneumatici e rifiuti di ogni sorta. “Un tale immobilismo è inaccettabile – afferma Piero Gugliotta, portavoce dd “Fomenta”- pecialmente se si considera che l’area in questione è di pertinenza di un immobile comunale e che storicamente è meta di escursioni e di giochi da parte dei ragazzini della zona. Ci chiediamo se è così difficile mandare una squadra di operatori per bonificare la zona? Le casse comunali sono così vuote da non poter pensare di posizionare dei faretti per illuminare la zona? E’ possibile che nella pianta organica del personale a disposizione del settore ecologia non ci sia qualcuno che possa prendere a cuore certe situazioni? E’ già grave che in città il controllo ormai sia stato completamente delegato ai cittadini, ma quando questi, con grande senso di partecipazione e responsabilità , indicano situazioni che necessitano di interventi, è veramente insopportabile che nessuno si muova. Non riusciamo più ad essere fiduciosi, a comprendere ritardi e accettare omissioni. Forse ci resta un’unica speranza: l’arrivo del commissario”.
Fonte: RTM
Il Sindaco ci di-SCARICA
Anticipo uno stralcio del mio Carta bianca che potrete leggere sul prossimo numero di Dialogo…
[…Se appena otto mesi fa il Signor Piero Torchi Lucifora avesse chiesto di essere eletto Sindaco fino alle elezioni regionali, voi gli avreste dato il voto?
Appartiene all’ordine naturale delle cose che per consentire ad un Torchi di farsi i cazzi suoi, si debbano rifare le elezioni comunali?
Pensate voi che quella di Piero Torchi Lucifora sia una candidatura ad onorevole regionale per le capacità dimostrate nella sua attività di Sindaco oppure una fuga per non farsi cogliere dal dissesto finanziario del Comune dovuto ad una politica allegra?
Un disoccupato, un senza lavoro, quando va a fare per esempio il Sindaco oppure l’assessore, è tutto teso a tutelare gli interessi della Comunità modicana oppure a risolvere i proprio problema di sopravvivenza economica pensando a sistemare i propri affari, quelli della moglie, del fratello e così via?[…]
Carmelo Modica