La Terra è consumata, nel 2030 ce ne serve un’altra
Presentato a Londra il Living Planet Report 2008 sulla salute del pianeta
La domanda sulle risorse del pianeta supera del 30% la sua capacità rigenerativa
MILANO – La Terra non sta bene; uomini, animali e piante neanche. Secondo il “Living Planet Report 2008”, “check up” biennale fatto da ricercatori del Wwf e altre organizzazioni scientifiche, presentato a Londra, «entro il 2030 avremo bisogno di due pianeti per soddisfare il fabbisogno dell’umanità di beni e servizi». La domanda globale sulle risorse della Terra supera infatti del 30% la capacità rigenerativa di quest’ultima. Più di tre quarti degli abitanti del pianeta vivono in nazioni che sono debitrici ecologiche, dove cioè i consumi nazionali hanno superato la capacità di risorse naturali del paese. Il rapporto si basa, tra l’altro, sulla misurazione dell’ “impronta ecologica”, un’unità che misura la domanda dell’umanità sulla biosfera, in termini di superficie di terra e mare necessarie sia alla produzione delle risorse che le persone utilizzano, sia all’assorbimento dei materiali di scarto generati.
CORSA CON GLI OCCHI BENDATI – La crescita demografica, e quella dei consumi individuali, hanno fatto sì che negli ultimi 45 anni la domanda dell’umanità sul pianeta sia più che raddoppiata. Ancora nel 1961 quasi tutti i paesi del Mondo possedevano una capacità più che sufficiente a soddisfare la propria esigenze interna. Nel 2005 la situazione è cambiata in modo radicale: molti paesi possono soddisfare i loro bisogni solo importando risorse da altre nazioni e utilizzando l’atmosfera del Pianeta come discarica di anidride carbonica e di altri gas serra.
LA BOLLA AMBIENTALE – Viviamo al di sopra delle nostre possibilità in una “bolla” ambientale che, a differenza di quella finanziaria, è più difficile da nascondere. Qui non si parla di futures, derivati od opzioni, ma di aria e di acqua, di grano e di riso. «A livello mondiale, durante l’ultimo anno il prezzo dei raccolti ha raggiunto vertici da record – ha scritto James P. Leape, direttore generale di Wwf International – in gran parte a causa dell’aumento della domanda di cibo, mangimi e biocombustibili e della continua diminuzione della risorsa idrica». La natura non accetta carte di credito: chi era povero diventa miserabile, chi aveva poco da mangiare, torna a morire di fame.
USA E CINA CONSUMANO OLTRE IL 40% DELLE RISORSE – Il consumo generale dell’umanità ha superato la biocapacità totale della Terra per la prima volta negli anni 80, e questa tendenza ha continuato a crescere. Ma ovviamente non tutti contribuiscono a questo trend nella stessa misura: Stati Uniti e Cina utilizzano, ciascuno, il 21% della biocapacità del pianeta. Il consumo procapite della Cina è molto più basso di quello registrato negli Usa, ma la popolazione è anche quattro volte superiore. Nei valori pro-capite gli statunitensi mantengono infatti il primato assoluto di grandi “divoratori” del pianeta, richiedendo una media di 9.4 ettari globali, come dire, che ciascun americano vive con le risorse di circa 4.5 pianeti Terra.
L’ITALIA E’ IL QUARTO PAESE AL MONDO PER CONSUMO DI ACQUA – Il nostro paese è al 24esimo posto nella classifica delle maggiori impronte ecologiche sul pianeta, su oltre 180. Non è una buona posizione: significa che consumiamo ben più di quanto le nostre risorse interne ci consentirebbero di fare. Viviamo “in debito”. L’impronta ecologica pro capite dell’Italia è 4,8: significa che ogni italiano consuma risorse tre volte in più del quantitativo che il nostro territorio mette a disposizione. Per quanto riguarda l’impronta idrica, l’Italia si trova al quarto posto nella classifica mondiale riguardante l’impronta idrica del consumo, che costituisce il volume totale di risorse idriche utilizzate per produrre i beni e i servizi consumati dagli abitanti della nazione stessa (questo indicatore è costituito da due componenti e cioè l’impronta idrica interna, che è composta dalla quantità di acqua necessaria per produrre beni e servizi realizzati e consumati internamente al paese, e dall’impronta idrica esterna, che deriva dal consumo delle merci importate e calcola, quindi, l’acqua utilizzata per le produzioni delle merci dal paese esportatore). L’Italia è quindi al 4° posto con un consumo di 2.332 metri cubi pro capite annui (dei quali 1.142 interni e 1.190 esterni). Davanti a noi abbiamo, nell’ordine, solo Usa, Grecia e Malesia.
INVERTIRE LA ROTTA – Se il Living Planet Report 2008 descrive una Terra malata, e abitata da uomini limitati, indica anche coordinate per poter invertire questa rotta, che al momento sembra puntare serenamente verso il naufragio. «Non è troppo tardi per evitare una recessione ecologica – ha osserva James P. Leape – ma bisogna cambiare l’attuale stile di vita e indirizzare le nostre economie verso percorsi più sostenibili». Consumare meno e meglio, soprattutto il nostro mondo “avanzato”, «fermo restando – scrive il rapporto – che lo sviluppo tecnologico continuerà a rivestire un’importanza vitale nell’affrontare la sfida della sostenibilità ».
Fonte: Corriere della Sera
Centrale fotovoltaica dei record inaugurata a Santa Croce
Santa Croce Camerina – La più elevata potenza in Italia
Il centro ibleo si colloca tra le prime tre città italiane con la più lunga esposizione solare annuale
Nuovo record italiano per un impianto fotovoltaico a pannelli solari grazie alla nuova centrale di San Michele inaugurata a Santa Croce Camerina, che si colloca tra le prime tre città italiane con la più lunga esposizione solare annuale. La centrale è costituita da 4mila 650 moduli fotovoltaici montati su 155 inseguitori su una superficie di circa 4 ettari per una potenza complessiva di 999,80 kw.
Si tratta della più elevata potenza attualmente in esercizio in Italia, di poco superiore a quella di un altro impianto inaugurato di recente a Sticciano Scalo nel Comune di Roccastrada, in provincia di Grosseto.
Progetto e realizzazione sono della Horus Energy S.r.l. di Siracusa. L´impianto è stato finanziato con fondi privati ed è stato ammesso al primo Conto Energia emanato nel 2005. Grazie anche alla sua collocazione l´impianto «San Michele» risulta al primo posto nella classifica europea per produzione di energia di fotovoltaica per kW installati. I tecnici della Horus Energy hanno infatti calcolato che la quantità di energia pulita prodotta ogni giorno è pari a 7mila 500 kWh.
In un anno prevedono un ammontare pari a 2 milioni 100mila kwh. Questo eccezionale risultato si ottiene grazie alla somma di tanti fattori, ma la scelta degli inseguitori solari è stata determinante per raggiungere gli obiettivi prefissati. Basti pensare che la Germania, leader nel settore fotovoltaico, ha una produzione media di 900 kwh per kw installato, mentre la centrale «San Michele» produce 2100 kwh per kw. Grazie al quantitativo elettrico prodotto dal sole, si riesce a risparmiare in un anno, circa mille 200 tonnellate di emissione di anidride carbonica nell´atmosfera.
All’inaugurazione della centrale fotovoltaica erano presenti tra gli altri il Presidente della Provincia Regionale di Ragusa Franco Antoci, il Sindaco Lucio Schembari, Luca Saraceno consigliere delegato dell´Horus Energy insieme ai tecnici e progettisti dell´impianto, nonchè una rappresentanza di alunni delle elementari della direzione didattica Falcone Borsellino di Santa Croce Camerina.
Fonte: Corriere di Ragusa
TRUFFA AI DANNI DELLO STATO. IL GUP DI MODICA RINVIA A GIUDIZIO 34 IMPUTATI
Rinvio a giudizio per tutti gli imputati, poco meno di quaranta, di cui uno ha patteggiato, l’imprenditore Giorgio Iemmolo, condannato a 3 mila euro di multa.
Si è concluso con questa sentenza del Gup presso il Tribunale di Modica, Lucia De Bernardin, il processo penale che vede coinvolti funzionari e tecnici del Comune di Modica, della Sovrintendenza ai Beni Culturali, di un Istituto Bancario, ed un alto numero di imprenditori, accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa in danno dello Stato.
La vicenda approda dunque al procedimento ordinario nel quale compariranno il prossimo 11 febbraio: Francesco Fratantonio, Antonino Di Rosa, Giuseppe Castagnetta, Alessandro Modica, Graziella Candiano, Giorgio Buscema(bancario), Ignazio Morana, Giorgio Sarta(consulente bancario), i funzionari della Sovrintendenza di Ragusa, Beatrice Basile, Calogero Rizzuto, Giuseppe Saggio, Francesco Ascanio, e poi Pietro Spadola, Sabina Modica, Maurizio Currò, Andrea Dominici, Michele Rizzo, Rosaria Pitino, Vincenzo Iemmolo, Rosario Puglisi, Natale Modica Agnello, Rosario Spadaro, Marco Spadaro, Biagio Guastella, Giorgio Iachinino, Gianluca Regali, Pietro Spadola, Marcello Abbate, Franco Cerruto, Raffaele Cappello, Giuseppe Cappello, Giuseppe Terranova, Giovannella Abate e Francesco Di Raimondo, L’indagine è relativa ad una concessione rilasciata dal Comune di Modica per la costruzione di un impianto per il riciclaggio di rifiuti speciali in territorio di Modica, specificatamente a Cava Giarrusso. Il periodo dell’indagine è antecedente al mese di febbraio del 2006.
Secondo la Procura della Repubblica gli imputati si sarebbero “associati” tra loro attuando un progetto per ottenere illecitamente finanziamenti dal Ministero per le Attività Produttive ed avrebbero redatto false attestazioni per ottenere le somme senza averne i requisiti. Le parti offese sono il Comune di Modica, il Ministero per le Attività Produttive, la Regione Sicilia e l’Amministrazione Finanziaria dello Stato. L’indagine fu condotta dalla Guardia di Finanza. Sulla base degli elementi raccolti, per le fiamme gialle gli imputati, ognuno per le proprie competenze, avrebbero commesso il reato laddove sarebbero state rilasciate concessioni attraverso lo Sportello Unico del Comune di Modica, per costruire un impianto produttivo per il quale sarebbe stata dichiarata l’esecuzione di opere che, nei fatti, invece, non risulterebbero pur se esisterebbero attestazioni che sostengono l’esatto contrario.
Fonte: RTM
A Torino le Nazioni Unite del cibo da salvare
Apre Terra Madre, etica e gola a braccetto: “Ripartiamo dai contadini”
La rassegna si interseca con il Salone del gusto, aperto fino a lunedì
TORINO – “Bisogna rivalutare la figura del contadino, perché è da lui che si ripartirà per superare la crisi che sta affliggendo tutto il mondo. Ma non so se si capirà che questo è l’unico modo“. Adriano Celentano non ha ancora smesso di crederci, vecchio ragazzo della via Gluck tra i tanti personaggi che hanno nobilitato l’inaugurazione di Terra Madre, sorella etica del Salone del Gusto. Un parterre de roi mai tanto variegato e interessato: attori (Dario Fo e Franca Rame, Lella Costa, Antonio Albanese), politici (Fassino, D’Alema, Milly Moratti, il ministro dell’agricoltura Zaia, i sindaci Chiamparino, Alemanno, Cofferati) , ma anche il procuratore della Repubblica Giancarlo Caselli, Carlo De Benedetti, ambasciatori e consoli di mezzo mondo. Tutti uniti nella lotta per orientare la globalizzazione in maniera virtuosa, usando l’attuale crisi economica mondiale come leva per ricomporre la disastrosa frattura tra uomo e natura.
Ogni due anni, Torino si veste da capitale degli alimenti da salvare, in Italia e nel mondo, insieme alle microeconomie loro collegate: una vera e propria Onu del cibo, che quest’anno i maggiorenti di Slow Food hanno voluto intersecare non solo idealmente, ma anche nella disposizione toponomastica del Lingotto.
Etica e gola a braccetto, nelle “vie del gusto”, dove si alternano bancarelle gastronomiche e mercati della terra, contadini lucani e pescatrici senegalesi (sì, donne), norcini umbri e casari tibetani: il cibo declinato nelle sue accezioni più diverse, primarie, curiose, mai banali. E dietro il cibo, i produttori, con le loro storie di rabbia e perseveranza, spesso segnate dalla solitudine, a volte commoventi.
Ha ragione Celentano: ridare senso all’agricoltura come motore del nuovo millennio non è un concetto di facile applicazione. Ieri mattina, Carlo Petrini ha tuonato contro i governi del primo mondo, che non hanno trovato i 30 miliardi di euro chiesti dalla Fao per dimezzare la piaga della povertà sul nostro pianeta, ma ne hanno scuciti 2.000 per salvare le banche: “E invece, i manager dovrebbero imparare dai contadini, per apprendere dalla loro sapienza secolare la capacità di non buttar via niente, di risparmiare, il riciclo e il riuso. Questa è la sostenibilità che salverà le economie malate. Il mondo contadino, quello che Nuto Revelli ha dipinto come il mondo dei vinti, sarà il nuovo New Deal”. Al suo fianco, Luca Zaia chiosava: “I contadini sono l’unica multinazionale che difendiamo”, posizione sicuramente poco in linea con quella dei suoi colleghi di governo.
Via libera, allora, con i nuovi presìdi – una ventina tra italiani e internazionali – non casualmente guidati dalle api siciliane. Dopo un’estate tragica, segnata da una morìa senza precedenti, dovuta ai pesticidi della categoria nicotenoidi (che se uccidono le api, non faranno benissimo nemmeno alle persone) è stato deciso di far convergere proprio nei saloni del Lingotto gli apicoltori del mondo per lanciare l’ennesimo allarme ecologico. Se è vero che l’ex sindaco di Londra Livingstone aveva posizionato gli alveari nei parchi utilizzando il loro ruolo di sentinelle ecologiche, c’è poco da stare allegri. In compenso, il Comieco – consorzio nazionale per il recupero degli imballaggi – ha presentato una raccolta di menù ispirati alla filosofia del riciclo e della sostenibilità proposti da alcuni supercuochi.
Ma Salone e Terra Madre sono soprattutto allegria e voglia di esserci. Se passate dalla via dei formaggi, non perdetevi il presidio dell’asiago stravecchio, le robiole di latte crudo di capra, il parmigiano invecchiato settantadue mesi. Per chiudere, cioccolato fondente e birra da meditazione. La coppia più bella del mondo, direbbe il ragazzo della via Gluck.
Le escursioni di Kalura
Cari camminatori di KaluraBoscagliaSicilia, arieccoci!!!!
Non vi molliamo un attimo eh?! Ma notiamo, con grande piacere, che anche voi non ci mollate… d’altronde ci impegnamo tanto, perché ciò non accada!!!Â
Domenica 26 ottobre, vi porteremo alla scoperta di una piccola cava dal nome simpatico, nei pressi di Pantalica, “Cava Bibbinello”(SR).
La partenza è da Ragusa – P.zza Libertà ore 8.30 ( Si raccomanda la puntualità ), per le prenotazioni chiamate la segreteria 3939506186 o mandate una e-mail a info@kalura.org.
L’equipaggiamento è il solito (scarpe da trekking, zainetto, mantellina per la pioggia, acqua e pranzo a sacco).
N.B.: Vi preghiamo di avvisare in tempo, se dopo aver prenotato, non si avesse la possibilità di venire all’escursione. Così facendo qualcun’altro potrà partecipare al vs posto. Grazie
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Vi ricordiamo che l’escursione all’isola Lampedusa (annullata per mancanza di linea aerea da CT) prevista per il 31/ott 2/nov, verrà sostituita con l’escursione a – “S. Angelo di Muxaro”(AG). Troverete il programma sul nostro sito: www.Kalura.org.
Le prenotazioni si chiuderanno il 22 ottobre.
Napolitano, consapevoli dei valori ambientali
ROMA – L’importanza di avere “consapevolezza dei valori ambientali e naturali” e l’impegno del governo a tutelarli anche in tempi di crisi economica sono stati richiamati oggi dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel giorno del vertice dell’Unione Europea sui temi del clima e dell’ambiente. Il capo dello Stato ne ha parlato in Piazza del Popolo, al termine della cerimonia per la Festa annuale del Corpo Forestale dello stato, che quest’anno festeggia il 186/mo anniversario.
“Il contributo del Corpo Forestale e in generale del dicastero delle Politiche agricole, alimentari e forestali è rilevante”, ha sottolineato il Capo dello Stato, sollecitato dai cronisti. Napolitano ha partecipato alla cerimonia insieme al ministro delle Politiche agricole Luca Zaia. Erano presenti anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno e il sottosegretario di Stato Gianni Letta.
Le parole del capo dello Stato richiamano quelle pronunciate venerdì scorso , a Castelporziano, quando ha chiesto di tenere sempre presente, in tutte le scelte, ‘il legame stretto e positivo che unisce difesa della natura ed esigenza di crescita dell’economia e dello sviluppo mondiale”.
Oggi, in Piazza del Popolo, anche il ministro Zaia, si è espresso in tal senso evidenziando la grande sensibilità ” dimostrata dal governo sul tema dell’ambiente. Zaia ha anche difeso la posizione dell’esecutivo riguardo al piano europeo per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica: “I problemi posti non sono solo dell’Italia ma anche di altri stati membri e per questo è giusto che, oggi, ci sia una decisione condivisa da tutti”. Riguardo al consiglio dei ministri europei dell’ambiente di oggi, il ministro, si è detto “convinto” che comunque un risultato ci sarà : l’Italia – conclude Zaia – sarà ancora apripista e traino per tutti gli altri”.
Zaia ha inoltre proposto una task-force per proteggere l’ambiente. Quelle di oggi e domani sono giornate cruciali per la politica europea sul clima: i ministri Ue si confrontano sul pacchetto clima-energia, che testimonia l’impegno dell’Europa a fare la propria parte nello sforzo di stabilizzazione dei cambiamenti climatici. Sul tavolo del Consiglio, il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, pone la richiesta dell’Italia di un rinvio dell’ entrata in vigore del pacchetto proposto dalla Commissione Ue per consentire un approfondimento dei costi effettivi per il sistema industriale dei tagli alle emissioni di CO2, giudicati più penalizzanti per l’industria italiana, rispetto a quelle di altri Paesi.
L’Italia è capofila dell’opposizione alla linea europea, che con l’obiettivo 20-20-20 punta sull’incremento dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili. A fianco delle richieste di Roma di più tempo per approfondire il problema dei costi per la riduzione dell’anidride carbonica, ci sono Polonia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Estonia, Lettonia e Lituania. Intanto il Wwf lancia un nuovo allarme, chiedendo invece obiettivi ancora più ambiziosi per far fronte ai mutamenti climatici.
Fonte:Ansa
Wwf, cambiamenti climatici più rapidi delle previsioni
Nel 2007 il Comitato Intergovernativo per i Cambiamenti Climatici (IPCC), vincitore del premio Nobel per la pace, ha pubblicato il suo quarto rapporto, un autorevole studio sulla conoscenza del riscaldamento globale che ha coinvolto circa 4.000 scienziati da più di 150 Paesi. Ma da allora la scienza del clima ha cominciato a produrre nuove ricerche.
Il nuovo rapporto Wwf «Climate change: faster, stronger, sooner« (Cambiamento climatico: più veloce, più forte, più vicino) riassume questi nuovi dati scientifici e rivela che «il riscaldamento globale sta avanzando ben oltre le previsioni dell’IPCC».
Lo studio è stato redatto con il supporto di esperti internazionali di climatologia tra cui Jean-Pascal van Ypersele, professore di climatologia e scienze ambientali all’Università cattolica di Lovanio (Belgio) e neo-eletto vice presidente dell’IPCC, che afferma: «È ormai chiaro che il cambiamento climatico sta già avendo un impatto maggiore di quanto la maggior parte di noi scienziati avesse anticipato. Per questo è vitale che la risposta internazionale per il taglio delle emissioni (mitigazione) e l’adattamento sia più rapida e più ambiziosa. L’ultimo rapporto IPCC ha mostrato che i motivi di preoccupazione ora sono più forti e questo dovrebbe indurre l’Europa a impegnarsi perchè l’aumento della temperatura globale sia ben al di sotto dei 2 gradi centigradi rispetto all’era pre-industriale. Ma anche mantenendo il limite di 2 gradi centigradi, secondo l’IPCC è necessario comunque che i paesi sviluppati riducano le emissioni dal 25 al 40% entro il 2020 rispetto ai valori del 1990, mentre una riduzione del 20% risulterebbe insufficiente».
«Le più recenti ricerche scientifiche mostrano che l’Oceano Artico sta perdendo la calotta glaciale con un anticipo di 30 anni circa rispetto alle previsioni IPCC – sottolinea il Wwf -. E ora si prevede che nel periodo estivo i ghiacci potrebbero sparire del tutto tra il 2013 e il 2040, un fatto che non si è mai verificato da più di un milione di anni ad oggi. Stando agli studi più recenti, nelle isole britanniche e nel Mare del Nord i cicloni estremi aumenteranno in numero e intensità , portando ad incrementare la velocità del vento e i danni legati alle tempeste sull’Europa occidentale e centrale. Il livello di ozono troposferico, che agisce come inquinante, potrà essere simile a quello registrato durante l’ondata di caldo del 2003, con aumenti maggiori in Inghilterra, Belgio, Germania e Francia. E anche la quantità massima di piogge annue aumenterà nella maggior parte d’Europa, con conseguenti rischi di inondazioni e danni economici. Gli ecosistemi marini nel Mare del Nord e nel Mar Baltico – prosegue l’associazione ambientalista – oggi sono esposti alle temperature più miti mai registrate da quando sono iniziate le misurazioni, mentre il Mediterraneo subirà periodi di siccità a lungo termine sempre più frequenti. I ghiacciai nelle Alpi svizzere continueranno a diminuire, con conseguenti drastiche riduzioni nella produzione di energia idroelettrica. A livello globale, si prevede che l’aumento del livello del mare sarà pari al doppio della previsione massima dell’IPCC, che stimava un aumento di 0,59 m entro la fine del secolo, con gravi rischi per ampie zone costiere. L’aumento delle temperature ha già comportato una riduzione nei raccolti di grano, mais e orzo in tutto il mondo».
«Se l’Unione europea vorrà essere considerata un leader nel decisivo summit dell’Onu a Copenhagen nel 2009, e se vuole contribuire alla nascita di un forte accordo globale per affrontare il cambiamento climatico dopo il 2012, deve smettere di sottrarsi alle proprie responsabilità e impegnarsi per una reale riduzione delle emissioni in Europa- afferma Tina Tin, climatologa e autrice del report- Il Wwf si appella alla UE perchè adotti un target di riduzione delle emissioni di almeno il 30% entro il 2020 rispetto ai livelli del 1990, riduzione da realizzare entro i confini dell’Europa invece che affidandosi pesantemente alle compensazioni per i progetti all’estero. L’associazione chiede anche all’UE di impegnarsi nel fornire un supporto e un sostegno economico sostanziali ai paesi in via di sviluppo, per aiutarli ad affrontare il cambiamento climatico in atto e adattarsi agli impatti che già oggi sono inevitabili».
«Il cambiamento climatico è una sfida prioritaria per il futuro dell’umanità e dell’ambiente, e questa lucida panoramica evidenzia quanto sia cruciale che i ministri dell’Ambiente UE che oggi discutono le normative UE contro il cambiamento climatico si impegnino per un pacchetto clima ed energia forte e decisivo, in grado di assicurarci un futuro a bassa emissione di carbonio», conclude Tina Tin.
Fonte: La Stampa
Il Presidente Napolitano: «Bisogna difendere l’ambiente anche nella crisi»
Coniugare tutela dell’ambiente e sviluppo economico è possibile, anzi doveroso. Ne è convinto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che, rispondendo ad una domanda degli studenti in occasione della “Festa d’autunno” a Castelporziano, alla quale era presente anche il ministro per l’Ambiente Stefania Prestigiacomo, ha detto: «Se teniamo il legame stretto e positivo che c’è tra difesa dell’ambiente e impegno per lo sviluppo economico troveremo le soluzioni compatibili».
Napolitano ha voluto proprio legare il tema della crisi economica con quello, irrinunciabile, della difesa dell’ambiente. «Stiamo entrando in un periodo di gravi difficoltà economiche e finanziarie. Penso ci sia il rischio di farci dominare da queste preoccupazioni concentrandoci su di loro».
Napolitano mette in guardia dal rischio di considerare la tutela dell’ambiente e la giusta amministrazione delle risorse naturali come un fastidio. «C’è un legame stretto positivo e non negativo – aggiunge – tra difesa dell’ambiente e impegno per la crescita economica». Un compito che certamente, conclude Napolitano, «spetta ai Governi».
Napolitano ha anche ribadito il suo «senso di vergogna» per l’emergenza rifiuti a Napoli, «perché i napoletani non meritano di essere indicati nel mondo come quelli che non tutelano la pulizia», e ha spezzato una lancia in favore della costruzione del termovalorizzatore di Acerra. «Credo lo si dovesse costruire prima», ha sottolineato, «senza opporsi come se fosse una macchina diabolica. Quello che era da evitare erano i rifiuti per strada».
Parole di apprezzamernto per il presidente della Repubblica sono arrivate da Greenpeace Italia, che le ha definite «un raggio di luce nelle tenebre del dibattito italiano su clima ed energia. In un paese che si sta sempre più isolando a livello mondiale, il richiamo alla necessità di tutelare l’ambiente anche in presenza di una congiuntura economica difficile – sottolinea l’associazione ambientalista – acquista ancora più importanza».
Fonte: ilsole24ore
Ciccio Belgiorno lascia la sua Modica
Il giornalista scrittore si è spento a Catania
Domani i funerali a S. Pietro. Il cordoglio del sindaco
Lo scrittore e giornalista è deceduto stamane alle 6 all’età di 69 anni a Catania a seguito di complicazioni susseguenti ad un intervento.
Ciccio Belgiorno, come era comunemente noto, era affetto da una forma tumorale che gli ha consentito comunque negli ultimi anni di svolgere la sua attività di scrittore e saggista.
Il nome di Ciccio Belgiorno è legato indissolubilmente alla città dove si trasferisce alla età di tredici anni, al seguito del padre Franco Libero, allora direttore della biblioteca comunale. Studia all’istituto tecnico Archimede e negli anni 60’ anima la vita della città come musicista ed attore insieme a Marcello Perracchio.
Poi il trasferimento a Wiesbaden in Germania dove inizia la sua collaborazione alla ZDF con un programma rivolto agli italiani all’estero. Intensa la sua attività di scrittore e di giornalista con la pubblicazione di vari saggi sulla Sicilia e Modica. Il suo rientro risale agli anni 90’; scrive un libro sulla città , pubblica alcuni racconti, tra cui l’ultimo « Guardiani di Nuvole».
Intenso il rapporto avuto con Piero Guccione e gli artisti della scuola di Scicli di cui contribuisce a rendere nota l’attività artistica. Irriverente e polemico, anticonformista, Ciccio Belgiorno ha rappresentato la coscienza critica della città per anni.
« Ha raccontato ed illustrato Modica con la passione di chi, amandola, ne ha sferzato nemici e quanti, non comprendendola, non l’hanno rispettata» ha scritto il sindaco a nome della città alla moglie Brigitte ed a tutta la famiglia.
I funerali si tengono alle 16 di venerdì nella chiesa di S. Pietro.
Duccio Gennaro (more…)
LOTTIZZAZIONE ABUSIVA A SCICLI. 18 CONDANNE E 8 ASSOLUZIONI DEL TRIBUNALE DI MODICA
18 condanne e 8 assoluzioni.
Così ha deliberato dopo oltre 10 ore di camera di consiglio, il giudice unico del Tribunale di Modica, Sandra Levanti, a conclusione del processo riguardante la maxi lottizzazione abusiva, su appezzamenti di terreno frazionata in molte parti, a carico di 23 modicani, 2 palermitani ed uno sciclitano, che avevano in “concessione” gli immobili a Sampieri.
Assolti per non avere commesso il fatto: Francesco Gravina Penna, Concetta e Gabriele Alvich, difesi dall’avvocato Giuseppe Giacomia, Giancarlo Iemmolo, Rosa Di Martino, Michele Paolino e Gabriele Moncada, difesi dall’avvocato Fabio Borrometi, e Giuseppa Caruso, difesa da Rinaldo Occhipinti.
Condanne a 6 mesi di arresto ciascuno e pene pecuniarie pari a 32 mila euro a persona per Salvatore Giurdanella, Loredana Alfano, difesi da Occhipinti, Maria Iemmolo, Rosario Arena e Gianfranca Di Martino, difesi da Angelo Iemmolo, Vincenzo Spadaro, difeso da Carmelo Scarso, Carmelo Floridia, Rosario Occhipinti e Vincenzo Selvaggio, difesi da Fabio Borrometi, Giovanni Mallia Abate e Maria Modica Agnello, difesi da Vincenzo Iozzia, Salvatore Belluardo e Luciana Belluardo, difesi da Salvatore Poidomani, Giovanni Carpenzano, difeso da Carmelo Ruta, Giorgio Di Martino e Rosa Nifosì, difesi da Giovanni Giurdanella. Pena più pesante per Emanuele Mormino, difeso dall’avvocato Michele D’Urso, condannato a 9 mesi di arresto e 48 mila euro di ammenda. Concetta Basile, patrocinata da Angelo Iemmolo, è stata condannata a 7 mesi si arresto e 35 mila euro di ammenda. Tutti, ad eccezione degli 8 assolti, sono stati condannati, inoltre, al risarcimento danni in favore della costituita parte civile, ossia il Comune di Scicli, da liquidarsi in separata sede davanti al competente giudice civile, nonché alla rifusione, in favore dello stesso Comune, delle spese processuali, liquidati in 2.250 euro.
Il giudice ha, altresì, ordinato la confisca dei terreni abusivamente lottizzati e delle opere abusivamente costruite nonché, se non altrimenti eseguita, la demolizione delle opere stesse a cura del Comune di Scicli ed a spese degli imputati dichiarati colpevoli. Il pubblico ministero, Veronica Di Grandi, aveva chiesto al termine la pena ad un mese di arresto e 31 mila euro di ammenda ciascuno. Secondo l’accusa, tutti avrebbero realizzato, in concorso tra loro, e senza la prescritta autorizzazione, una lottizzazione abusiva mista, formata cioè da materiale e negoziale, a scopo edilizio in un ampio stacco di terreno che si trova in Contrada Renelle Trippatore a Scicli, esteso oltre 13 mila metri quadrati, e di altre due strisce di suolo, poco più ad est, appartenenti alla stessa particella catastale, rispettivamente di 740 e 2470 metri quadrati, mediante la formazione di 21 lotti di superficie media di 400-800 metri quadrati ciascuno(in qualche caso minore o maggiore)e la costruzione di altrettanti fabbricati in gran parte allo stato rustico, quasi tutti “tamponati” e con gli infissi esterni installati e con caratteristiche costruttive diverse, eccetto alcuni che risultano identici e speculari, nonché attraverso la vendita del terreno in lotti.
Tutto ciò avrebbe comportato una trasformazione urbanistica ed edilizia dell’area interessata, destinata dal vigente Piano Regolatore Generale del Comune di Scicli come zona agricola “E”, in un nuovo insediamento urbano a scopo residenziale, senza la necessaria realizzazione di opere di urbanizzazione primarie e secondarie ed in violazione delle prescrizioni degli strumenti urbanistici. Il tutto eseguito in un’area interessata dal vincolo di inedificabilità della fascia costiera e dal vincolo paesaggistico. I fatti furono accertati nel mese di settembre del 2004.
Fonte: RTM (more…)
La riserva del pino d’Aleppo: terra di nessuno
La Riserva di nessuno. Vi entrano tutti, quando e come vogliono, con le motociclette per il cross, con i Suv e i fuoristrada 4×4. Sono stati filmati e fotografati dagli ambientalisti della Casa della Sinistra di Vittoria. Il documento visivo è finito su Youtube per una denuncia forte che non mancherà di provocare polemiche.
«L’assessore provinciale Salvo Mallia- scrive la Casa della Sinistra di Vittoria aveva dichiarato tolleranza zero nei confronti di chi viola la riserva. Tutto è rimasto invariato. La riserva è di nessuno». Qualcuno domenica 5 ottobre è entrato nella riserva ed ha ripreso le sequenze dei 4 fuoristrada che si fanno largo negli impervi percorsi fra alberi e cespugli.
«Sono due fuoristrada di piccole dimensioni- scrive il partito della Sinistra- equipaggiati di nastri evidenziatori di colore rosso e bianco, badili e motoseghe, si avviano in piena zona «A» per aprire un passaggio, renderlo riconoscibile, quindi ripercorribile. La durata dei lavori per aprire il varco, la serenità degli operatori nell’agire, il fracasso dei mezzi usati, motoseghe comprese, che per noi civili cittadini risulta come una rapina a volto scoperto, la dice lunga sulla gestione e sulla sorveglianza della Riserva».
E questo è niente, rispetto alla denuncia forte sul mancato arrivo dei soggetti preposti alla tutela della riserva. «Abbiamo tentato invano di informare gli organi competenti trovando solo numeri irraggiungibili e segreterie telefoniche. Sono le ore 14,00 di una pessima domenica assolata e le motoseghe imperversano aggredendo sia la macchia mediterranea che i pini d’Aleppo».
E c’è di più, la domenica successiva, il 12 ottobre, ad attraversare la pista questa volta sono quattro «SUV», vengono da fuori apposta allo scopo di perfezionare il percorso. Lo delimitano come per renderlo ufficiale e come se la riserva avesse trovato una nuova gestione, alla stregua di una tacita privatizzazione del bene protetto. Gli ambientalisti non mancano di ricordare che la «Riserva è un’area protetta istituita con decreto assessoriale n.° 536/90 dell’Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Sicilia. La scelta risultò lungimirante se si pensa che oggi la Comunità Europea ha dichiarato il bene sito di interesse comunitario».
Oltre a denunciare, gli ambientalisti fanno anche delle proposte. «Alla luce di quanto esposto non chiediamo nulla al politico di turno per evitare che ci risponda: «Da oggi tolleranza zero»: agli organizzatori dei raduni dei 4×4 di continuare a gestire gli eventi senza interessare aree protette; alle guardie della Riserva un controllo capillare del territorio per scoraggiare ogni abuso. Infine proponiamo l’istituzione di un numero telefonico, realmente attivo, a cui rivolgersi per denunciare, soprattutto nei giorni festivi, gli oltraggi perpetrati a danno del nostro polmone verde».
Fonte e foto: Corriere di Ragusa
CLIMA: SINISTRA, DOMANI SIT-IN DAVANTI MINISTERO POLITICHE EUROPEE
Domani a Roma Sit-in di protesta alle ore 12, in Piazza Nicosia, davanti al
Ministero delle Politiche Europee, parteciperanno esponenti di PDCI, Verdi,
Rifondazione Comunista, Sinistra Democratica e di rappresentanti di gruppi
territoriali ambientalisti.
Contro il tentativo del Governo Berlusconi che minaccia di porre il veto
al pacchetto Energia Clima che verra’ discusso domani nel Consiglio dei
ministri Ue. Si tratta del tentativo di fermare l’adozione di misure
virtuose per la lotta all’effetto serra.
PER IL CLIMA E LE FONTI RINNOVABILI
PER IL RISPARMIO ENERGETICO
PER LA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI CLIMALTERNATI CONTRO GOVERNO E
CONFINDUSTRIA CHE PROPONGONO NUCLEARE E CARBONE
Hanno garantito la loro partecipazione:
Giovanni Bellini, Angelo Bonelli, Valerio Calzolaio, Paolo Cento,Loredana
De Petris, Grazia Francescato, Monica Frassoni, Umberto Guidoni, Mirko
Lombardi, Simonetta Lombardo, Anne Luisa, Walter Mancini, Roberto
Musacchio, Maurizio Musolino, Pasqualina Napoletano, Manuela
Palermi, Camillo Piazza, Jean Claude Saroufim, Massimo Serafini, Tommaso
Sodano