«Pericolosi e dannosi Perchè è stato deciso lo stop sugli Ogm»
Il caso – Il presidente onorario del Fondo per l’ambiente
Crespi: al governo il dossier sugli effetti per gli animali
ROMA Ne ha per tutti, Giulia Maria Crespi. Per le multinazionali, è«più potenti dei petrolieri» che con gli organismi geneticamente modificati è«stanno corrompendo il mondo». Per Luca Zaia, ministro di un’agricoltura «al collasso ». E per la Chiesa, che starebbe diventando, secondo il presidente onorario del Fondo per l’ambiente italiano, il cavallo di Troia dei terribili Ogm. Però Zaia li ha fermati.
Non è contenta?
E«Già . Nessuno ha detto il vero motivo per cui lo ha fatto».
Lei lo sa?
«Certamente. Perchè lo stesso giorno in cui doveva essere ratificato l’accordo con le Regioni che avrebbe dovuto diventare operativo da domani 28 gennaio la Monsanto, una delle grandi multinazionali che producono gli Ogm, èstata costretta a pubblicare un dossier riservato da cui risultava che animali nutriti con mais geneticamente modificato avevano subito gravi danni al fegato e ai reni. Ecco la verità».
Resta il fatto che gli Ogm in Italia sono fermi, al contrario di quanto sembra accadere in Europa.
«Resta il fatto che l’agricoltura italiana è al completo collasso. E agricoltura vuol dire turismo, occupazione, difesa idrogeologica. Diciamolo: finora Zaia è stato un disastro. Si cura soltanto di prendere il posto di Giancarlo Galan. Non si è minimamente occupato di aiutare le aziende agricole».
Come, come?
«Senta, l’unica cosa che ha fatto è stato aumentare le quote latte, facendo un favore ai suoi leghisti».
Questo non è aiutare le aziende?
«Bell’aiuto. Così anche i Paesi europei hanno preteso di aumentarle e ora più che mai c’è un dramma italiano, perché la concorrenza produce a minor costo. Infatti in Italia si stanno chiudendo stalle a più non posso. Me lo ha detto Zaia quando è venuto a trovarmi, con due auto blu e la scorta della Forestale. Lui è molto gentile, simpatico, un conoscitore dell’arte. Ma mi pare che i politici non si rendano conto della situazione».
È davvero arrabbiata.
«Sento delle cose che non vanno bene. Anche Pier Luigi Bersani dice: va bene la sperimentazione sugli Ogm, ma con prudenza. Con prudenza? E che cosa vuol dire? Se il mio vicino ha il mais geneticamente modificato, come posso impedire che la mia coltura venga inquinata dal polline? Lo sa che il polline viene portato dai venti? Che con il polline si arriva a contaminare anche le erbe selvatiche della stessa famiglia, diminuendo la biodiversità ? E che in questo modo viene impoverito anche l’ambiente? ».
Se le cose stanno così, non è strano che un luminare come Umberto Veronesi abbia dichiarato che gli Ogm «miglioreranno l’umanità »?
«Miglioreranno l’umanità ? Intanto sappiamo che in Argentina grandissime superfici coltivate con gli Ogm sono diventate sterili. E che la Food and drugs administration statunitense ha dato un giudizio negativo. Per quanto riguarda Veronesi, ha detto davanti a me che con gli Ogm si può fare agricoltura biologica, dimenticando che se così si eliminano certi insetti come la piralide, poi ci vogliono anche i diserbanti, i concimi, gli anticrittogamici… »
Ma l’uomo? Che prove esistono che facciano male alla nostra salute?
«Per saperlo con esattezza ci vorranno trenta o quarant’anni, ne ho parlato con gli esperti. Per il momento si privatizza un bene comune, perché il contadino che vuole utilizzare le sementi Ogm deve pagare una royalty a chi le produce, cioè le grandi multinazionali. Anni fa in India ci sono stati molti suicidi di contadini falliti perché si erano indebitati per questo e poi la siccità aveva compromesso i raccolti. Il contadino diventa dipendente delle potenti multinazionali, questo è il dramma ».
Veronesi, ma anche Rita Levi Montalcini. C’è chi sostiene che battaglie come la sua sono contro il progresso. Molte scoperte mediche e scientifiche sono avvenute forzando la natura.
«Non la insospettisce che anche la Chiesa stia aprendo agli Ogm organizzando convegni? »
Dovrebbe?
«Senta qua. E Dio disse: la terra produca germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie, e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie».
Cos’è?
«La Genesi. Edizione critica ufficiale a cura di Civiltà cattolica presentata da Carlo Maria Martini. Ora, gli Ogm che cosa sono, se non la negazione di quel principio “secondo la propria specie”, che la Genesi attribuisce a Dio? Non so se tutti hanno chiaro che si uniscono specie diverse: specie vegetali con specie animali, insetti. È una cosa completamente diversa dai cosiddetti ibridi. Si manipola la natura, e alla lunga la natura si ribella».
Ma allora perché la Chiesa sarebbe favorevole agli Ogm?
«Dice che contribuisce a risolvere il problema della fame nel mondo».
«Mi pare una tesi un po’ fasulla. Per ora gli Ogm fanno prosperare soltanto le multinazionali. Alcuni anni fa la scienziata ambientalista indiana Vandana Shiva ci ha raccontato come le multinazionali sono riuscite a imporre il brevetto sul golden rice, che era il loro cibo. La conseguenza è che tutti adesso devono pagare le royalty. Si stanno appropriando di brevetti in tutto il mondo ».
La Repubblica
«SI al parco concertato». Il ministro calma i politici iblei
Il parco degli iblei si farà . Anche se è stato un incontro interlocutorio, sembra essere questo l’orientamento del ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiamoco al termine dell’incontro romano a cui hanno partecipato i sindaci dei comuni di Ragusa, Siracusa e Catania, oltre ai 3 presidenti delle province interessate.
Immediate le reazioni dei rappresentanti istituzionali che erano presenti all’incontro capitolino. «Si va avanti ma concertando con il territorio- afferma Franco Antoci. Za Roma con Salvo Mallia e la direttrice della riserva Carolina Di Maio- E’ questa l’indicazione data dal ministro Prestigiacomo. Il parco deve essere una risorsa del territorio e non una penalizzazione per le nostre aziende e per il nostro sviluppo. Siccome il ministro dell’Ambiente ha detto chiaramente che non c’è nulla di precostituito e che la proposta di istituzione vuole concordarla col territorio, ecco che dobbiamo mettere in campo una straordinaria sinergia politica-istituzionale e parti sociali per definire un’ipotesi che possa essere un valore aggiunto per la provincia di Ragusa».
Soddisfatto il leader di Italia dei valori di Ragusa, Giovanni Iacono. «Il ministro ha confermato in pieno – dice Iacono- quanto da noi sempre sostenuto: non vi è alcuna delimitazione e zonizzazione relativa al parco degli iblei. Bastava leggere le leggi istitutive dei parchi per comprendere, invece s’è voluto fare a tutti i costi terrorismo mediatico al solo scopo di allarmare e intimorire le perone. Il parco si farà perché è una grande risorsa»
Anche il sindaco Nello Dipasquale da Roma detta il suo commento. «Prendo atto con soddisfazione che l´incontro era stato promosso solo per avviare la discussione sulla zonizzazione del Parco Nazionale degli Iblei. I rappresentanti del Ministero hanno parlato della necessità di aprire una discussione sull´istituzione del Parco Nazionale degli Iblei e non, come era stato indicato nell´avviso di convocazione della riunione romana odierna, del completamento del progetto con cui si istituiva detto Parco». L’ultima parola di Dipasquale è foriera di buone intenzioni.
«Sento il dovere – dichiara il sindaco- di ringraziare la deputazione iblea, i sindaci dei comuni della provincia, il presidente della Camera di Commercio per avere prestato la massima attenzione sull´intera questione in quanto unanimemente convinti che si dovrà lavorare insieme per giungere alla realizzazione di un parco «credibile»”.
Colorito ma efficace come al solito il commento di Vittorio Sgarbi: «Chi è contro il parco sbaglia e va fermato. Piuttosto si goda la civiltà della natura. Il Parco degli Iblei è sacro, chi lo intende compromettere e chi si contrappone, tra le istituzioni, è un incapace».
Giuseppe La Lota Corriere di Ragusa
PARCO DEGLI IBLEI: presentato il Trailer
PRESENTATO STAMANI IL TRAILER DEL DOCUMENTARIO IBLEI. STORIE E LUOGHI DI UN PARCO.
TRA GLI INTERVENTI ANCHE QUELLI DI GUCCIONE E SGARBI CHE HANNO RIBADITO IL PROPRIO IMPEGNO PER IL PARCO.
RAGUSA ” Centocinquanta ore di riprese per produrre il documentario “Iblei Storie e luoghi di un parco”, di circa un’ora, in uscita ad aprile, per raccontare gli Iblei, la natura, le cave, la fauna, la flora. Tutti quegli elementi che saranno tutelati e valorizzati dall’istituzione del Parco degli Iblei. Alla libreria Saltatempo a Ragusa stamani è stato presentato il trailer del documentario prodotto da Argosoftware, con la produzione esecutiva di Extempora, da un’idea di Lorenzo Lo Presti e con la regia di Vincenzo Cascone. Un racconto a più voci da parte di chi vive e lavora sul territorio, per essere strumento di conoscenza rispetto alla proposta di istituzione di un parco nell’area compresa tra le province di Ragusa, Catania e Siracusa. Lo scopo è quello di evidenziare, attraverso le immagini e gli interventi di esperti, geologi, archeologi, agronomi, guide ambientali, artisti e anche semplici appassionati, la straordinaria biodiversià di questo territorio, microcosmo di elementi naturali e di interventi dell’uomo che per secoli lo hanno caratterizzato.
Lorenzo Lo Presti di Argosoftware, società che produce il documentario, ha spiegato la scelta di avviare questo particolare progetto editoriale. “Abbiamo voluto pensare alla produzione del documentario credendo concretamente in uno sviluppo sostenibile che rappresenta l’unica strada da percorrere per salvare il nostro territorio. Quanti sono per la creazione del parco sono stati accusati addirittura di aver ordito un complotto. Ma non è così, anzi la nostra unica intenzione, e in questo abbiamo nel ministro Stefania Prestigiacomo un alleato, è quello di tutelare un bene comune. In questi giorni abbiamo assistito a chi invece è contrario a questo parco, spesso la stessa gente e perfino le stesse istituzioni, che non dicono nulla sugli scempi edilizi perpetrati anche contro la legge. Noi crediamo nel nostro territorio e nella legalità e continueremo la nostra battagliaâ€. Il documentario avrà un taglio divulgativo e sarà diffuso nelle scuole, nei centri di informazione turistica, nei circuiti di promozione. “L’obiettivo – ha spiegato il regista Vincenzo Cascone di Extempora – resta quello di esprimere in immagini le peculiarità del territorio. Il parco viene immotivatamente visto come una iattura. Ed invece è sbagliato perché valorizza la natura che per secoli è stata alleata dell’uomo. Un felice rapporto che esiste da sempre e che ultimamente è stato modificato a senso unico dall’uomo e dai suoi interventi devastanti. La natura ha già dato i suoi segnali di avvertimento e adesso è anche arrivato il progetto di istituzione del Parco degli Iblei che intende dare ossigeno a questo territorio frutto di una sedimentazione di vari elementi, dall’ambiente alla cultura.
Ecco perché leggiamo come un’autodenuncia le dichiarazioni del sindaco Nello Dipasquale quando dice che in questo territorio c’è poco da valorizzare in quanto ci sono depuratori e fognature vicino agli ambienti naturali. Errori di una classe politica, di cui fa parte lo stesso primo cittadino, intento a creare un allarmismo inutileâ€. Paolo Uccello dell’Ente Fauna Siciliana e Saro Ruggeri del Cirs si sono soffermati sulle peculiarità ambientali del territorio che si intende valorizzare con l’istituzione del parco.
L’artista Piero Guccione ha detto di non capire l’opposizione che arriva da un compatto fronte politico e ha manifestato il sospetto che ci siano interessi forti che intendono bloccare l’istituzione del parco. Il critico Vittorio Sgarbi, intervenuto telefonicamente in quanto bloccato a Salemi, (a breve un comunicato stampa con le sue dichiarazioni), ha dichiarato che “chi è contro il parco non riesce a manifestare la volontà del territorio che va invece salvaguardato e tutelatoâ€. Sgarbi ha annunciato anche azioni mediatiche in ambito nazionale per ottenere l’istituzione del Parco degli Iblei. Tra gli interventi anche quello di Salvatore Mancini, imprenditore del turismo che ha parlato di una classe politica che non rappresenta le esigenze del territorio: “Parlano di sviluppo sostenibile ma sono loro i primi ad essere insostenibiliâ€.
INTERVENTO DI SGARBI DURANTE
LA PRESENTAZIONE DEL TRAILER DEL DOCUMENTARIO:
CHI E’ CONTRO IL PARCO SBAGLIA E VA FERMATO. PIUTTOSTO SI GODA DELLA CIVILTA’ DELLA NATURA
Non è una classe politica, è una classe di malfattori quella che si oppone all’istituzione del parco. Siamo davanti al sacco della Sicilia, condotto da amministratori che pensano di speculare su una terra in cui la natura ha fatto il suo corso. Trovo assurdo che oggi ci debba essere qualcuno a rivendicare un diritto primario, un valore dell’esistenza dell’uomo, un territorio che si intende valorizzare. Il critico Vittorio Sgarbi non usa mezzi termini per contestare apertamente quanti si oppongono all’istituzione del Parco degli Iblei. Lo ha fatto stamani intervenendo telefonicamente (bloccato da impegni istituzionali a Salemi) durante la presentazione del trailer del documentario “Iblei – Storie e luoghi di un parco†in uscita ad aprile con la produzione di Argosoftware e la produzione esecutiva di Extempora. Il critico d’arte, riferendosi a quanti stanno lavorando, spesso in silenzio, per far valere le ragioni del si, ha parlato di “nuovi carbonari che meriterebbero di essere premiati dal presidente della Repubblicaâ€. Poi è andato all’attacco: “Chi non difende il paesaggio e’ oggettivamente un criminale e un mafioso. Non si può continuare a sostenere il sacco del paesaggio. Lo si è fatto con l’eolico, lo si sta facendo con l’orrore del fotovoltaico, ma mettere in discussione l’istituzione di un parco è davvero impensabile. Sembra quasi che siamo arrivati al punto di dover rivendicare diritti non discutibili. E’ come se dobbiamo rivendicare di non picchiare i bambini o di non uccidere le mogli. Lo trovo davvero assurdo e sono pronto ad essere alleato e convinto assertore. Sono pronto anche agli interventi mediatici contro la corruzione di qualche delinquenteâ€. Riferendosi poi al territorio oggetto dell’istituzione del parco, Sgarbi ha detto: “Non devono mettere le loro mani sporche su questo inestimabile patrimonio. La provincia di Ragusa e l’area degli Iblei è tra le più integre d’Italia. La smettano di costruire case e casette inutili, di trivellare, di mettere le pale eoliche. Piuttosto devono godere dell’integrità di questi ambienti per difendere quella che definisco la civiltà della natura. Il Parco degli Iblei è sacro, e chi lo intende compromettere è un criminale e un mafioso. Chi si contrappone, tra le istituzioni, è un incapaceâ€.
Presentazione del trailer IBLEI. STORIE E LUOGHI DI UN PARCO
PARCO DEGLI IBLEI:
UN DOCUMENTARIO RACCONTA IL TERRITORIO OGGETTO DELL’INTERVENTO DI SALVAGUARDIA.
MARTEDI’ A RAGUSA LA PRESENTAZIONE UFFICIALE DEL TRAILER DI IBLEI. STORIE E LUOGHI DI UN PARCO.
RAGUSA “ Un documentario per raccontare il vissuto di un territorio da salvaguardare e valorizzare. Immagini che narrano la lenta evoluzione di un tessuto in continuo cambiamento, un piccolo universo, per dirla con Piero Guccione, “fatto di armoniosi spazi, estesi fino all’azzurra corona di un lontano mare. E’ già in fase di montaggio il documentario dal titolo “Iblei. Storie e luoghi di un parcoâ€, in uscita ad aprile, con la produzione di Extempora e Argo Software. Il trailer sarà presentato ufficialmente martedì mattina, 26 gennaio alle ore 11, presso la libreria Saltatempo, in via Hodierna a Ragusa. Un’anteprima assoluta di quello che sarà il documentario che alterna immagini suggestive ad una serie di interventi scientifici e di interviste a personaggi del mondo dell’arte, pronti a spiegare le finalità della creazione del Parco nazionale degli Iblei. Un progetto editoriale che sarà presentato da Renzo Lo Presti, produttore e componente di Argo Software, Vincenzo Cascone, regista del documentario e direttore esecutivo di Extempora, Luca Lo Presti, rappresentante del comitato promotore del Parco nazionale degli Iblei.
Il documentario si ispira a un principio di tutela che sta alla base della proposta dell’istituzione di un parco nell’area compresa fra le province di Ragusa, Catania e Siracusa. Questa zona ha sviluppato, mantenendole ancora integre, le caratteristiche naturalistiche e antropiche di interesse locale e internazionale. A fronte di una costante minaccia della cancellazione dei segni e della reale fruizione di tali risorse, nonché del loro utilizzo e sfruttamento da un punto di vista turistico e agricolo, è necessario provvedere a una tutela sistematica e programmata. Lo scopo ultimo del documentario è proprio quello di stimolare e produrre, negli abitanti e nei potenziali visitatori, la coscienza delle caratteristiche del territorio. Martedì sarà presentato il trailer, della durata di circa sette minuti, che sarà consegnato alle singole testate giornalistiche. Un viaggio alla riscoperta del territorio, per raccontare la natura, la storia, l’uomo, per l’appunto gli Iblei, straordinario giacimento di biodiversità , di ricchezza etnoantropologica, nuovo modello di sviluppo ecosostenibile.