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Mous, chi fermerà tutto questo?

Posted in Articoli by admin on 18 Ottobre 2013

Chi può fermare tutto questo?

Chi è in grado di mettersi seriamente in gioco con coraggio per contrapporsi alla realizzazione di un’opera ritenuta socialmente pericolosa e a quanto pare inarrestabile? La politica nostrana? No di certo. I nostri politicanti, hanno già ammainato la bandiera della “finta resistenza” da un bel pò. Ignavia e mancanza di credibilità, li stanno relegando ai margini della discussione e della trattativa, proni alle decisioni già prese,ab illo tempore,nei palazzi romani.

“E tanto tuonò che non cadde nemmeno una goccia” Presidente Crocetta, che sia stata in grado di spegnere il “fuoco” elettromagnetico che sta invadendo il niscemese. Lo scrittore e giornalista Pietrangelo Buttafuoco in diretta Tv l’ha definita“il peggior Presidente che la Sicilia abbia mai avuto”. Mentre i sindaci locali fanno quello che possono. Limitati a lanciare slogan o firmare protocolli d’intesa anti adesione all’installazione e uso di tecnologia militare sofisticata nel loro territorio. Ma si sa, le decisioni le prendono le diplomazie, a testimonianza che la battaglia è impari e il risultato scontato.

Le mostruose imponenti parabole (due sono attive, e una è di riserva) e le altrettanto portentose antenne (una attiva e una di riserva) che nella Sughereta puntano dritte verso il cielo,pongono due inquietanti interrogativi.
Il primo, il confermato inquinamento elettromagnetico oltre la soglia della tollerabilità vigente, il secondo, le ricadute che tutto ciò produrrà nel tempo nelle generazioni presenti e future e sull’ambiente nel raggio di alcuni chilometri di distanza dalla stazione.

Compound tecnologici creati dall’’ingegneria umana di difficile comprensione, correlati da politiche poco trasparenti e rassicuranti come quelle fornite dall’Istituto Superiore della Sanità che omette di redigere un rapporto completo e dettagliato rispondente alle richieste di trasparenza e completezza dei dati,avanzate dal mondo scientifico e accademico.

Il Mobile User Objective System (MUOS) allocato presso l’esistente Naval Radio TransmitterFacility (NRTF) di Niscemi, quest’ultima stazione già in funzione dal 1991 con ben 41 antenne ad alta frequenza (di attive, sarebbero, solo poco più della metà), entrerà a pieno regime entro il 2015. Servirà a pilotare i droni (aerei senza pilota) a monitorare e indirizzare le attività dei sottomarini,addirittura, ad individuare un soldato americano ferito in mezzo alla giungla, rintanato in una grotta. Tecnologia sofisticatissima in grado di garantire alla marina militare statunitense un coordinamento geostazionario estremamente analitico di tutti i sistemi militari avanzati statunitensi sparpagliati nel Pianeta: dalle Hawaii, all’Australia.

Da qui nasce spontanea l’angoscia della popolazione residente, a ragion veduta,fortemente preoccupata delle conseguenze nocive che questi potenti marchingegni tecnologici,sono in grado di sprigionare nel comprensorio. Dal canto loro gli americani da tempo confermano con fermezza la volontà di non spostarsi dalla Sughereta. Potremmo dire, scomodando le “Metamorfosi” di Ovidio: “Ho, or ora, posto termine ad un’opera, che né l’ira di Giove, né il fuoco, né il ferro, né il tempo che divora, potranno annientare”. Della serie: sono cavoli vostri, qui sono, qui resto.

Chi invece si sta concretamente battendo per contrapporsi alla realizzazione dell’opera sono gli indomiti attivisti del Movimenti No Muos Sicilia e No Muos Mamme di Niscemi e Giuseppe Maida che si sono battuti e ottenuto “l’istituzione di una commissione d’inchiesta” volta a chiarire con quale criterio si sia arrivati all’approvazione e autorizzazione del progetto Muos, e le eventuali responsabilità politiche. Commissione, che proprio sulla scorta delle pressioni esercitate dai NoMuos,è stata istituita di recente, ma che invece di affrontare la delicata questione  nel dibattito del Consiglio Comunale, sede deputata e idonea per affrontare un tema così rilevante, ha preferito una riunione“inter nos”, della quale hanno fatto parte, si legge in un recente documento pubblico del Movimento, “un gruppo di consiglieri che fanno capo, in grande maggioranza, proprio ai partiti che hanno voluto o tollerato l’approvazione del progetto MUOS“.

Sorpresa nella sorpresa, dalla Commissione sarebbero stati esclusi “gli unici consiglieri –si legge- che già in tempi non sospetti e lontani dalle telecamere, si sono battuti da cittadini in mezzo a cittadini”. Scorgendo, invece, il documento ufficiale “Analisi dei Rischi” redatto nel 2011 dal prof. dottor Massimo Zucchetti, Professore Ordinario di Impianti Nucleari, cattedra di “Protezione dalle Radiazioni” al Politecnico di Torino, si nota come l’illustre docente avverta dei potenziali pericoli della stazione di telecomunicazioni Muos, soprattutto alla luce dei dati tecnici richiesti, a suo avviso “ incompleti” forniti dall’ Istituto Superiore della Sanità.

I rischi sono inquietanti: irraggiamento diretto, pericolo di incidenti dovuti a interferenze elettromagnetiche, danni ambientali che le emissioni possono provocare nell’area circostante la Sughereta. Le conclusioni –si legge- evidenziano gravi rischi per la popolazione residente, tanto da impedirne la realizzazione per tutte le problematiche sociali e ambientali che, a lungo termine, la realizzazione del stazione MUOS comporta. “Dategli tempo” ha asserito il professor Zucchetti, commentando certe imprecisioni giornalistiche, riportate in un quotidiano nazionale, in cui sottolineava come le leggi americane in fatto di emissioni siano molto più tolleranti rispetto all’Italia.

di Giannino Ruzza

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