Provincia Regionale di Ragusa contro la Edison sulla “Vega B”: “Non la vogliamo”
La Provincia regionale di Ragusa boccia la Vega B, la piattaforma che dovrebbe essere installata a largo di Pozzallo e che è ancora in attesa della Via, la valutazione d´impatto ambientale fornita dal ministero dell´Ambiente. Nella documentazione di 18 pagine inviata al Ministero dell´Ambiente il 5 aprile scorso e pubblicata sul sito ufficiale da qualche giorno, la Provincia di Ragusa (nelle persone dei funzionari delegati e dei dirigenti del Settore Geologia e Tutela Ambientale) mette in evidenza il cosiddetto Decreto Prestigiacomo, il decreto 128/2010, il quale vieta attività di prospezioni, ricerca e coltivazione di idrocarburi ad una distanza inferiore di dodici miglia dal perimetro delle aree marine a qualsiasi titolo considerate protette. Con l’emanazione del Decreto Legge numero 83 del 2012 (decreto Passera) convertito nella Legge 134-2012, tale limite, per i nuovi progetti è stato confermato, mentre non viene considerato per i vecchi progetti già approvati. La Vega B, considerato come «nuovo progetto» e ubicata a 11,25 chilometri dalla costa, non rientra nel novero delle piattaforme da realizzare proprio per i motivi sopracitati.
Non la pensa, però, allo stesso modo la Edison, il gestore della piattaforma «Vega A». Secondo la società , considerando la realizzazione della nuova piattaforma Vega B facente parte di un procedimento concessorio antecedente al decreto Prestigiacomo, la stessa rientrerebbe di fatto all´interno dei procedimenti autorizzativi.
Altro discorso è il rischio geologico. L´ubicazione della Vega B sarà a 6 km a nord-est da Vega A. Fra le due piattaforme, vi è la presenza di più faglie e non è detto, da quanto trapela dal documento, che le caratteristiche di pressione del giacimento si mantengano simili a causa della presenza di queste faglie.
Altro discorso è ancora il «piano di emergenza per l´anti-inquinamento marino». La «Vega B», come più volte ribadito, non sarà presidiata, a differenza della piattaforma gemella e della Leonis. Pertanto, eventuali sversamenti in acqua potrebbero essere non visti.
Il ministero dell´Ambiente non si è ancora pronunciato per la Via, sebbene siano trascorsi più di 10 mesi dalla richiesta avanzata dal colosso petrolifero.