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Trivellazioni in Val di Noto

Posted in Articoli,Documenti by admin on 18 Giugno 2007

Riporto un bellissimo articolo di GREENPEACE sull’argomento del 2/06/2005. Voglio portare all’attenzione come la foto qui riportata, che è una carta topografica della Phanter Oil, riproduca il territorio del Val di Noto, senza che siano segnate le città o le zone protette. Questo dà la cifra di come la società americana consideri la Sicilia ed il territorio atto alle ricerche: un territorio senza persone, nè valori, nè identità culturale !!! E’ la mappa asettica di un chirurgo !!!!!!

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Siracusa – 02/06/2005: Trivellazioni nell’area della valle del Tellaro ? Il punto L’ex assessore siciliano all’industria, Marina Noè, ha firmato i decreti che danno il via libera alla ricerca ed alla estrazione di idrocarburi gassosi e liquidi (quindi anche petrolio) nel Val di Noto, famoso in tutto il mondo per la ricchezza del suo patrimonio ambientale e culturale in un territorio che comprende 15 comuni tra le province di Ragusa, Catania e Siracusa. I comuni interessati da questo provvedimento sono: Avola, Buscemi, Noto e Rosolini per il territorio di Siracusa, Caltagirone, Grammichele, Licodia Eubea, Mazzarrone e Vizzini per quello di Catania, Chiaramonte Gulfi, Comiso, Giarratana, Modica, Monterosso Almo e Ragusa per quello di Ragusa.

L’area interessata ha un estensione di 746 chilometri quadrati, da Caltagirone alla riserva naturale di Vendicari, e comprende rinomate bellezze ambientali come la Valle del Tellaro, del Tellesimo e dell’Irminio, e tesori archeologici come l’antica citta’ di Eloro, un insediamento risalente all’età del Bronzo, e mosaici di ville romane. Inoltre nel cuore di questo territorio destinato ad essere perforato dalle trivelle, si trova il Val di Noto con il suo barocco riconosciuto patrimonio dell’umanità‘ dall’UNESCO. Chi è coinvolto nelle trivellazioni?

Titolari delle concessioni quattro compagnie petrolifere: la PANTHER OIL, la EDISON, la SARCIS e la ENI. La concessione comprende anche il diritto ?a costruire, esercitare e mantenere un sistema, parziale o completo, di serbatoi e di condotte? tale sistema può comprendere, fra l?altro, le stazioni di spinta iniziale o intermedie e i relativi serbatoi, macchinari annessi, le condotte principali e secondarie?. Ricordiamo che quanto a idrocarburi, il Val di Noto ha già dato (vedi impianti estrattivi di Ragusa) e che ci è bastata l?esperienza dell?industrializzazione selvaggia della zona Melilli-Augusta-Priolo, tristemente nota come ?Triangolo della morte?.

Le posizioni e i provvedimenti Quasi tutti i sindaci dei comuni interessati sembrano unanimi nel dichiararsi contrari alle autorizzazioni firmate. Il sindaco di Modica Piero Torchi (Udc), dice: ?Rendo atto al presidente Cuffaro di avere dichiarato tempo fa che la ricerca di idrocarburi non si sarebbe fatta se il territorio interessato non fosse stato d’accordo. Bene, il territorio si e’ espresso chiaramente e nettamente. Attendiamo che se ne traggano le logiche conseguenze”. Dello stesso avviso Tonino Solarino, (Margherita), sindaco di Ragusa: ”Ci opponiamo a questa concessione, anche se distinguiamo tra gas e petrolio”. Ma e’ proprio questo uno dei punti critici dell’intera vertenza.

La legge non distingue tra idrocarburi liquidi e gassosi, pertanto la concessione rilasciata concede alla Panther Resources Corporation di Houston, nel Texas, il permesso per 6 anni di ”coltivare i giacimenti degli idrocarburi liquidi e gassosi che verranno scoperti a seguito delle ricerche compiute”, nonchè di ”costruire, esercitare e mantenere un sistema, parziale o completo, di serbatoi e condotte, allo scopo di raccogliere e conservare gli idrocarburi grezzi e di trasportali dai campi di produzione ai centri di utilizzazione, raffinazione ed esportazione”. Le cifre L’investimento previsto e’ di 43 milioni di euro, le royalties del 7% sul prodotto (suddivise per un terzo alla Regione e due terzi ai Comuni interessati), oltre a un contributo per la realizzazione di opere ambientali e infrastrutturali. Vantaggi ritenuti risibili, rispetto allo scempio che ne deriverebbe, da ambientalisti e amministrazioni locali, che non considerano affatto rassicurante la dichiarazione del patron della Panther, James Emory Smitherman III, che si e’ detto interessato esclusivamente al gas e non al petrolio, anche perché le vie di scavo sono le stesse e se le ricerche riveleranno la presenza di greggio, nessuno, concessione alla mano, potrebbe impedirne lo sfruttamento.

Il decreto Ecco l’estratto della pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana in merito ai permessi concessi dall?assessorato all?industria (venerdì 30 2004, n.32): Permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi denominato “Fiume Tellaro” alla Panther Resources Corporation, con sede legale negli U.S.A., Houston – Texas e sede di rappresentanza in Palermo. Con decreto n. 16 del 22 marzo 2004 dell’Assessore per l’industria, registrato all’Agenzia delle entrate, ufficio di Palermo 2 al n. 5422 del 29 giugno 2004, è stato accordato alla Panther Resources Corporation, con sede legale negli U.S.A., Houston – Texas 77024 – 31 Stillforest e sede di rappresentanza in Palermo, presso lo studio legale dell’avv. N. Piazza, via Libertà n. 39, il permesso di ricerca per idrocarburi liquidi e gassosi convenzionalmente denominato “Fiume Tellaro” ricadente nei territori dei comuni di Caltagirone, Grammichele, Licodia Eubea, Mazzarrone e Vizzini (prov. di Catania), Chiaramonte Gulfi, Comiso, Giarratana, Modica, Monterosso Almo e Ragusa (prov. di Ragusa); Avola, Buscemi, Noto e Rosolini (prov. di Siracusa), dell’estensione di Km2 746,37, per una durata di anni 6 dalla data di pubblicazion edel presente estratto.(2004.30.2041). La situazione attuale: sospensione delle concessioni.

L’area in questione ha scelto incontestabilmente un modello di sviluppo economico che si basa sulle incommensurabili risorse tipiche della nostra terra: paesaggio, agricoltura di qualità, arte, storia. Abbiamo chiesto, come tutte le forze in campo, la sospensione delle concessioni: questa è arrivata. Il passo successivo è pressare affinché la discussione politica in corso porti, come annunciato, all?emanazione di una nuova legge regionale che regoli le attività di ricerca d?idrocarburi in modo estremamente attento e dettagliato e che tenga conto delle esigenze e delle peculiarità della nostra terra. Venerdì 3 giugno saremo presenti al Consiglio Provinciale di Siracusa: insieme ad altre associazioni ed a forze di ogni genere esporremo la posizione che oggi sembra essere, inevitabilmente e giustamente, la migliore: no alla devastazione del Val di Noto!

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