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Il Lavinario Zimmardo-Bellamagna ed il PAS

Posted in Biogas Zimmardo,Documenti by admin on 6 Dicembre 2019

Contrade: Zimmardo superiore, Zimmardo inferiore, Fondolongo, Bellamagna

Lungo circa 700 metri, il lavinario nasce in contrada Zimmardo inferiore. Comincia con una lieve depressione che si approfondisce sensibilmente nel punto intermedio per tornare, dopo quest’incertezza, al suo profilo di convogliatore superficiale. Il corso segue un andamento SO-NE (parallelamente alla consortile Bellamagna -Zimmardo), è largo una quarantina di metri, profondo 4-5 metri e, dopo i primi 500 metri, acquista definitivamente le sembianze del lavinario. In particolare il fondo si fa pietroso e la vegetazione si attenua vistosamente.

La flora riscontrata è di tipo quasi esclusivamente agrario. Tra le essenze arboree prevalgono l’Olea sativae, di poi, la Ceratonia èdulis. Non mancano, tuttavia, l’Olea sylvestris, la Ceratonia selvatica e la Chàmaerophos humilis (leggere passeggiate nei dintorni di modica), comprese tra le essenze tutelate dal legislatore. Anche nella flora erbacea si avverte la prevalenza delle specie che, normalmente, sono di contorno all’attività agricola: l’Arum italicum, l’Arisarum, l’Avena, la Beta sulcata, la Borrago, la Brixa maxima, varie specie di Bromus, … etc.
Sono presenti tuttavia, alcune specie interessanti sotto il profilo botanico: l’Anagyris, l’Acanthus spinoso, l’Aristolochia altissima, l’Asparagus albus, la Capsella bursa pastoris, l’Oxalis acetosella, la Centranthus ruber, la Dafne gnidium, l’Hermodactylis tuberosus, e il Raphanus raphanistrum. Il sito, nel complesso, ha una sua caratterizzazione all’interno della tradizione agricola degli iblei.

L’analisi floristica

Il luogo accoglie un numero di essenze proprie della macchia mediterranea tale che potrebbe, tranquillamente, essere incluso tra quelli da sottoporre a protezione. Vi troviamo l’Anagyris, la Ceratonia siliqua, il mirtus communis, il Pistacia lentiscus, l’Olea sylvestris e la Chàmaerops humils,. sul piano quantitativo prevalgono il Myrtus, che è vistoso (ossia visibilmente diffuso), la Ceratonia siliqua ed il Lentiscus. Non esistono essenze proprie della flora ripariale e mancano, quasi del tutto, quelle che caratterizzano la flora rupestre ad eccezione della Centranthus ruber.

Considerato che il sito, pur presentando sei (e non cinque) delle specie richieste dal legislatore per l’identificazione di un’associazione a macchia mediterranea, è sostanzialmente destinato ad attività agricola, non può essere sottoposto a tutela di cui trattasi. Sarebbe consigliabile, tuttavia, che l’autorità comunale riflettesse sulla opportunità di tutelarlo per due ragioni:

a) perché presenta alcune essenze che, in territorio di Modica, si trovano quasi esclusivamente in esso e nell’attigua contrada Fondolongo- Ci riferiamo, ad esempio, all’Hermodactylis teberosus,

b) perché accoglie numerosi esemplari secolari, oltre che spettacolari, di Olea sativa e di Ceratonia èdulis.

Valutazione Ambientale Strategica della Variante Generale del Piano Regolatore Generale del Comune di Modica

Particolare forma di tutela dovrà essere prevista nelle NTA per l’intero corso del Vallone

Religione (individuato con il n° 74 dello Studio agricolo forestale) e dei lavinari Benarifi

(individuato con il n° 72 dello S.A.F.) e Zimmardo-Bellamagna (n° 73 dello S.A.F.), esterni al

perimetro del pSIC omonimo e individuati nella Tav. IC di integrazione allo Studio Agricolo

Forestale. Si dovrà individuare una zona di rispetto dalle sponde o piedi degli argini per una

fascia di 150 mt ciascuna, da individuare e rappresentare nelle tavole di PRG. Nella zona di

rispetto sono esclusi interventi di trasformazione urbanistica, edilizia e infrastrutturale; sono

compatibili interventi volti alla difesa ldrogeologica con esclusivo ricorso a tecniche di

ingegneria naturalistica, alla bonifica e al restauro ambientale e paesaggistico;

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