Il TAR della Sicilia annulla la possibilità di fare nuovi inceneritori
di Francesco Girardi
Basta Inceneritori di rifiuti! Bloccando l’art. 35 del decreto Sblocca Italia, il TAR Sicilia boccia la possibilità di realizzare impianti nocivi per la salute umana e per l’ambiente e considera ineludibili i passaggi di confronto con la popolazione fin dalla fase di pianificazione.
In Italia ce ne sono 56 di cui una quarantina ancora attivi e tra essi i più grandi e potenti d’Europa (a Brescia e ad Acerra), di quelli attivi una decina dotati di cogeneratore e i restanti, la maggior parte, tutti senza recupero di calore per fini di teleriscaldamento: ecco in sintesi la “rete” inceneritorista nazionale a cui si aggiungono altri 12 impianti di co-incenerimento come centrali termoelettriche e come i cementifici deputati anche alla combustione di CSS da rifiuti per ricavare scorie solide, fumi tossici, emissioni climalteranti e una piccola parte del calore necessario alla produzione di cemento.
L’insostenibilità ambientale è rappresentata dall’ingente quantitativo di sostanze tossiche, nocive e climalteranti sotto forma gassosa, liquida e solida, emesse e immesse nell’ambiente e rappresentate da diossine, furani, PCB, particolati ultrafini tutte sostanze che in parte si ricondensano all’abbassamento della temperatura dei fumi e in buona parte sfuggono ai filtri anche a quelli più tecnologicamente avanzati.
Tale insostenibilità è stata determinante per l’ esito della sentenza del 7 Ottobre in cui il TAR Sicilia, a seguito di ricorso promosso da diversi comitati ambientalisti tra cui il Movimento Legge Rifiuti Zero, ha messo fine a quanto previsto nell’art. 35 del Decreto legge n. 133 del 12 settembre 2014 detto ”Sblocca Italia” in cui venivano sancite in sostanza in nome della strategicità di tali impianti a livello nazionale, che per gli stessi si potesse prevedere un incremento delle potenze autorizzabili “a saturazione delle capacità attualmente autorizzate” e che tale incremento di potenza inceneritorista potesse essere concretizzato escludendo gli obbligatori passaggi della Valutazione Ambientale Strategica a cui ogni strumento di Pianificazione, anche quella in parola di nuovi inceneritori, è obbligatoriamente da sottoporre ai sensi della direttiva UE n. 42/2001 con tutti i relativi passaggi di confronto pubblico…. continua