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TANTO RUMORE PERCHÈ NULLA CAMBI

Posted in Pubblica Evidenza by admin on 13 Settembre 2007

Le scorse settimane, in merito alle situazioni di degrado e di
mancanza di decoro in cui versano molte zone della città, specialmente
in prossimità dei siti per il conferimento degli rsu e della raccolta
differenziata, l’Assessore all’ecologia Nino Giarratana, ha rilasciato
una serie di dichiarazioni nelle quali, con toni acuti e altisonanti,
addebitava le responsabilità a gravissimi atteggiamenti da parte di
alcuni operatori ecologici “imboscati” e “raccomandati” che cercavano,
addirittura, la protezione e l’impunità da parte di non ben definiti
patronati politici.
Non vogliamo entrare nel merito di tali pesanti dichiarazioni, altri
lo hanno fatto ed altri ancora, probabilmente, lo faranno, bensì
riportare l’attenzione sulla realtà denunciata da alcuni residenti del
quartiere di San Giovanni e che aveva poi portato i media locali ad
allargare l’obiettivo su tutta la città.
Abbiamo provato a fare un giro e ci siamo subito resi conto che nulla
è cambiato e che la città versa in uno stato pietoso, anche in zone
centrali e frequentate da turisti.
Spesso il nostro comitato si è occupato di questa problematica e,
pertanto, vogliamo provare, in pochi punti, a dare un modesto
contributo alla comprensione del fenomeno di degrado urbano e
dell’emergenza rifiuti in generale:
– manca l’informazione e la sensibilizzazione sulla raccolta
differenziata e su come conferire i rifiuti; poco e niente è stato
fatto in questa direzione: sarebbero necessari spot televisivi,
manifesti, cartelloni pubblicitari, depliant informativi, insomma
niente di trascendentale. Qualcosa del genere si è vista, per
pubblicizzare le opere “promesse e mantenute” dall’amministrazione, e
questo dimostra che è fattibile;
– le campane o meglio i contenitori, vengono svuotati poche volte e
spesso i cittadini sono costretti a lasciare fuori i rifiuti o a
peregrinare da un contenitore all’altro nella speranza di trovarne uno
non pieno. Andrebbe, quindi, aumentata la frequenza degli svuotamenti;
– i baristi e i ristoratori più sensibili provano a fare la raccolta
differenziata, per lo più del vetro, ma magari non potendo permettersi
di lasciare incustodite le attività per molto tempo si limitano a
portare nelle vicinanze dei contenitori i cartoni con le bottiglie; è,
pertanto, evidente che manca ed è indispensabile una raccolta diretta
presso queste attività commerciali che producono grandi quantità di
rifiuti differenziabili: far passare una moto-ape con un operatore
almeno una volta al giorno comporterebbe un aumento notevole ed
immediato della raccolta differenziata, un enorme risparmio per il
minore conferimento in discarica e non si alimenterebbero le
situazioni di degrado e le mini discariche attorno ai contenitori
(vedi San Giovanni). Proviamo ad immaginare lo stesso servizio per i
cartoni, la plastica, il polistirolo e tutti quei prodotti di scarto
degli imballaggi. Proviamo pure ad immaginare aree di raccolta e di
conferimento, ad esempio per cartoni e polistirolo, a disposizione di
tutti i cittadini e non solo dei commercianti. Lo scatolone e il
polistirolo del televisore o del computer, piuttosto che gli
imballaggi dei mobili appena acquistati, spesso sono un problema per
il cittadino che non sa dove andarli a buttare e che certo non può
tenerseli in casa. Migliaia di chilogrammi di rifiuti che non
andrebbero in discarica, centinaia di migliaia di euro risparmiati e
materie prime recuperate;
– manca una buona informazione sul servizio di raccolta a domicilio
degli ingombranti, dei durevoli, di televisori, computer, stampanti,
di sfalci e potature etc etc, insomma di tutti quei rifiuti che
ritroviamo spesso in pieno centro e continuamente nelle strade di
periferia e nelle campagne. Moltissimi di questi rifiuti vanno a
finire in discarica mentre potrebbero essere recuperati e costituire
una risorsa. Basterebbe potenziare il servizio e farlo sapere ai
cittadini. Chi sarebbe così fesso da faticare per mettere in macchina
il frigorifero o pagare un autotrasportatore per andare poi a
scaricarlo in giro, rischiando una multa e il biasimo della gente,
quando con una telefonata potrebbe risolvere il problema? Veramente
pensiamo che i cittadini sono incivili e pure scemi?
– manca un serio controllo su tutte quelle attività commerciali che
sono obbligate a conferire i loro rifiuti tramite consorzi, vedi
riparatori di elettrodomestici, gommisti, officine etc etc. Quante
volte ci capita di vedere batterie, pneumatici, televisori,
abbandonati in giro per la città e nelle campagne e spesso in quantità
considerevoli, segno che qualcuno del settore se ne libera in tutta
tranquillità;
– manca, infine, una seria politica di riduzione dei rifiuti, che
educhi i cittadini, a partire dalle scuole, al riuso e al riciclaggio
dei beni e solo alla fine del loro ciclo vitale, al conferimento
differenziato. Solo se ridurremo la quantità di rifiuti prodotti,
potremo pensare di cominciare a risolvere il problema.
In conclusione, a Modica, così come in tutta la provincia, non sarà
certo una discarica a salvaguardare il territorio da emergenze
“campane”, ma solo l’attivazione di tante misure come quelle appena
citate e di tante altre ancora ipotizzabili, prima tra tutte una seria
e convinta raccolta differenziata con incentivi e sgravi per i
cittadini che la praticano.
Se i nostri amministratori si ostineranno a non comprenderlo, avviata
la prima discarica, dopo due o tre anni arriverà la seconda e poi la
terza e così via fino a trasformare tutto in un grande immondezzaio.
Al bluff dei termovalorizzatori, poi, solo i più ingenui e qualcuno in
malafede continuano a crederci.
All’Assessore Giarratana suggeriamo di urlare forte e chiaro per
richiedere l’avvio di tutto questo all’amministrazione di cui fa parte
e vedrà che questa volta nessun cittadino si offenderà ne tanto meno
protesterà.
Non basteranno, certo, le dichiarazioni forti o il ping pong di
responsabilità a risolvere il problema e a mascherare la realtà.
Modica,13/09/07

Per il comitato spontaneo di cittadini FOMENTA
Piero Gugliotta

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