Alternative agli inceneritori
Il piano rifiuti della Regione Sicilia prevede la costruzione di 4 inceneritori come unica soluzione al problema dei rifiuti. Vediamo di approfondire l’argomento.
Per una descrizione degli impianti di incenerimento Wikipedia è abbastanza obiettiva, ma in rete sono moltissime le fonti libere di informazione che trattano l’argomento.
Anche Greenpeace esprime la propria opinione e propone soluzioni alternative.
Un concetto che mi preme mettere in evidenza sopra di tutti però è che; circa 1/3 in peso dei rifiuti in entrata si ritrova a fine ciclo in forma di ceneri, ma come la fisica insegna
“niente si crea né si distrugge, ma tutto si trasforma”, così la parte della materia che non si ritrova in uscita viene emessa nel corso del processo. E nel caso dei termovalorizzatori immetteremmo in circolo nell’ambiente particelle talmente piccole che non esistono in natura da essere letali anche singolarmente !!!!
Quindi nulla sparirà mai per magia, nè sottoterra, nè in aria!!!
Il contributo governativo agli inceneritori è di circa 55 milioni di euro l’anno per otto anni, per 4 (questi sono gli impinanti da realizzare in Sicilia).
Inceneritori, perché no
1. L’incenerimento dei rifiuti li trasforma in nanoparticelletossiche e diossine
2. L’incenerimento necessita di sostanze come acqua, calce, bicarbonato che aumentano la massa iniziale dei rifiuti
3. Da una tonnellata di rifiuti vengono prodotti fumi e 300 kgdi ceneri solide e altre sostanze.
-le ceneri solide vanno smaltite per legge in unadiscarica per rifiuti tossici nocivi, rifiutiestremamente più pericolosi delle vecchie discariche
–i fumi contengono 30 kg di ceneri volanti cancerogene, 25 kg di gesso
-l’incenerimento produce 650 kg di acque inquinate dadepurare
4. Le micro polveri (pm 2 fino a pm 0,1) derivantidall’incenerimento se inalate dai polmoni giungono al sanguein 60 secondi e in ogni altro organo in 60 minuti
5. Le patologie derivanti dall’inalazione sono: cancro, malformazioni fetali, Parkinson, Alzheimer, infarto e ictus. Lo comprovano migliaia di lavori scientifici
6. Gli inceneritori, detti anche termovalorizzatori, sono stati finanziati con il 7% della bolletta dell’Enel associandoli alle energie rinnovabili insieme ai rifiuti delle raffineriedi petrolio al carbone. Senza tale tassa sarebbero diseconomici. Nell’ultima Finanziaria è stato accordato il
finanziamento, ma solo agli inceneritori già costruiti
7. In Italia ci sono 51 inceneritori, sarebbe opportuno disporredi centraline che analizzino la concentrazione di micro polveri per ognuno di essi, insieme all’aumento delle malattie derivate sul territorio nel lungo periodo
8. I petrolieri, i costruttori di inceneritori e i partitifinanziati alla luce del sole da queste realtà economichesono gli unici beneficiari dell’incenerimento dei rifiuti
Riduzione dei rifiuti, raccolta differenziata,
riciclaggio e bioessicazione
1. Riduzione dei rifiuti (Berlino, per fare un esempio, haridotto in sei mesi i rifiuti del 50%)
2. Raccolta differenziata porta a porta con tariffa puntuale
3. Riciclo di quanto raccolto in modo differenziato
4. Quanto rimane di rifiuti dopo l’attuazione dei primi trepunti va inviato a impianti per una selezione meccanica delletipologie dei rimanenti rifiuti indifferenziati. La parte nonriciclabile può essere trattata senza bruciarla con inimpianti di bioessicazione
5. In termini economici non conviene bruciare in presenza di una raccolta differenziata perchè:
-il legno può essere venduto alle aziende per farnetruciolato
-il riciclaggio della carta rende più dell’energia che se ne può ricavare-il riciclaggio della plastica è conveniente. Occorrono2/3 kg di petrolio per fare un kg di plastica.
6. La raccolta differenziata può arrivare al 70% dei rifiuti, il30% rimanente può ridursi al 15-20% dopo la bioessicazione. Una quantità che è inferiore o equivale agli scarti degli inceneritori. Ma si tratta di materiali inerti e non tossici con minori spese di gestione ed impatti ambientali sanitari. Se nel settore dei rifiuti non ci fossero le attuali realtà , per legge, di monopoli privati a totalità di capitale pubblico, ma una reale liberalizzazione del mercato, la concorrenza tra le aziende avverrebbe sulla capacità di recupero e l’incenerimento sarebbe superato.
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Link correlati:
http://www.greenpeace.it/inquinamento/inceneritori.htm
http://www.peacelink.it/ecologia/a/17132.html
http://www.greenpeace.it/camp/toxic/inc.htm
http://www.noinceneritori.org/