VILLA CASCINO. LO SCEMPIO CONTINUA!
La Soprintendenza ha fermato, per la seconda volta, i lavori di scavo sotto la Villa Cascino, al quartiere modicano del Dente, per la costruzione di otto villette a schiera. Ma come vedete ormai lo scempio è fatto! Dopo una prima sospensione le ruspe, che stavano disintegrando la roccia, avevano ripreso il loro alacre lavoro. Si era tentato in tutti i modi di osteggiare questo massacro ambientale. Da una parte la stampa, dall’altra il consigliere comunale di Sinistra Democratica, Vito D’Antona con due interrogazioni. Dopo il sopralluogo della Soprintendenza del 12 dicembre, infatti, si erano convinti anche loro: i lavori possono continuare a patto che non si facciano ulteriori modifiche del fronte roccioso sottostante la recinzione della Villa Cascino.
Ma che modifiche volete che possano fare ormai. Più del danno che è stato fatto è impossibile fare!
Sì magari gli si può impedire di costruire una piattaforma per far atterrare elicotteri o jet privati, oppure li si possono scoraggiare dallo scavare ancora per costruire una bella piscina al centro di quel gioiello che è Villa Cascino. Ma più di questo ormai non si può. Il resto lo hanno già fatto. Quel fianco della collina non esiste più, e basta! Adesso appunto una nuova sospensione per verificare l’impatto paesaggistico dei questi lavori, ma in ogni caso è troppo tardi. I lavori erano cominciati poco dopo la concessione rilasciata ad inizio agosto 2007. Frastuono e polvere hanno dato il bentornato ai residenti di Via Nuova S. Antonio, di rientro dalla villeggiatura estiva. Pian piano i bestiali mostri gialli e arancioni hanno cominciato a scavare. Da una parte il convento dei frati cappuccini, dall’altra le meraviglie liberty di Villa Cascino, con il suo gazebo, i suoi vialetti, il suo verde… e al centro uno sbancamento immane. Una follia! Con tutto lo spazio che poteva esserci hanno deciso di congestionare ulteriormente proprio quella zona, che è già un vero e proprio budello, tra auto in sosta, auto in transito, condomini, esercizi commerciali ecc. A questo si aggiunge la pericolosità dell’intervento, visto che non è stata presa nessuna precauzione per i muri a secco che tuttora insistono direttamente sulla carreggiata e soprattutto si aggiunge l’aver ignorato la natura idrogeologica e archeologica del sito (oltre che storica e paesaggistica come già detto). Come si vede dalle nostre foto lo scavo ha portato alla luce alcune cavità presenti sotto la vecchia superficie. Probabilmente si trattava di cisterne per la raccolta d’acqua a scopi zootecnici o irrigui. Tutto è stato distrutto!
Distrutte le cisterne, estirpati gli alberi di carrubbo e di olivo, cancellato dall’esistenza il fianco di una collina, annullato un dolce e naturale declivio che per secoli è stato un piccolo e modesto orticello, deturpato un sito che si inseriva armoniosamente e con discrezione tra uno storico e prestigioso convento ed un elegante giardino, unico polmone verde del nostro centro storico. Ma ben presto, scavalcata questa ulteriore sospensione dei lavori, ci saranno delle belle casette coi loro parcheggi, i loro balconi, le loro antenne e le loro parabole. “La dove c’era l’erba ora ci sarà una città ! … là in centro si respirerà il cemento”. Metri cubi e metri cubi di cemento, e affogato in lui il buon senso, il rispetto, e la compassione per un Terra che subisce muta la barbarie di un uomo sordo e cieco.
Diego Mandolfo da Camelotweb.it