Discariche “cariche”
C’è ancora chi si “RIFIUTA†di capire alcune cose fondamentali per evitare di conferire in maniera abusiva. Aldilà della difficile gestione delle discariche abusive, che proprio in quanto tali, sono incontrollabili, vi sono anche una serie di fattori di pericolo causati dalle stesse. Quali? Primo in assoluto, è quello dell’occlusione di alvei e canali naturali, che, una volta carichi di immondizia abusiva, non fanno defluire le acque, soprattutto quelle piovane che poi, inondano in modo incontenibile, campagne, centri abitati, strade battute da pedoni e vetture. Nessuno ha contezza della pericolosità di un canale naturale, ostruito dai rifiuti.
Il secondo pericolo è quello determinato da tutti noi, forse anche inconsapevolmente: quello di buttare in mezzo alla strada carte, cartine, cartacce, cicche di sigarette, gomme da masticare, cellophane, e tante altre cose che noi riteniamo “ quasi invisibiliâ€. Ma non lo sono affatto! Queste cose di poco conto, vanno ad intasare tutte le griglie di raccolta delle acque piovane, per cui, in caso di inondazioni, l’acqua non trova alcuno sbocco sotterraneo. A parte il fatto che, gettare rifiuti nelle strade, è un palese segno di inciviltà , visto che esistono dappertutto gli appositi contenitori. Ma è stancante percorre qualche metro per arrivarci. Meglio buttare in mezzo alla strada.
In queste settimane, l’attenzione è stata maggiormente rivolta ai problemi dei rifiuti di grossa entità , ed è giusto che sia così. Ma questi che possono superficialmente sembrare problemi minori, nei fatti sono cause scatenanti di fenomeni ad alto rischio. Pensate a cosa accadrebbe se in un territorio ad alto rischio idro-geologico, si aggiungesse al danno la beffa di essere complici dell’ostruzione dei canali e degli alvei dei torrenti, e delle griglie di raccolta. Eppure, c’è ancora chi non ha capito niente. C’è chi , incurante delle conseguenze e privo di senso civico, sale in macchina, magari percorre tanti chilometri, spreca benzina, per trovare un posticino appartato e discreto, dove gettare sacchi e sacchi di immondizia. Ma c’è per caso qualche posto o qualche città o sperduto paese, dove non esistono i cassonetti dei rifiuti?
L’ultima e concludo: tempo fa, ho assistito personalmente alla campagna di sensibilizzazione sui rischi idrogeologici, fatta nelle scuole dalla Protezione Civile. Quelli citati, sono stati i primi punti all’ ordine. Alla fine di un incontro con i ragazzi, ne ho visto alcuni che, con aria circospetta e molto guardinghi, dopo avere scartato le loro abbondantissime merendine da chili di cellophane, hanno aperto la finestra, ed hanno buttato giù gli involucri. Il cestino della carta straccia era a pochi centimetri da loro…. Senza parole.
Laura Incremona