Scandalo immondizia a Modica: scattano due arresti
Operazione della Guardia di Finanza dalle prime luci dell’alba a Modica. Una delle numerose inchieste svolte delle Fiamme Gialle, coordinata dalla Procura della Repubblica di Modica, ha determinato la firma di alcuni provvedimenti restrittivi da parte del Gip. Le notizie sono, in atto, sommarie, anche perchè alla Procura si dichiarano con le “bocche cucite”. L’inchiesta riguarderebbe la gestione del servizio per la raccolta dei rifiuti in città . In manette sono finiti Giuseppe Busso, l’imprenditore di 41 anni, titolare dell’omonima ditta che gestisce l’appalto a Modica, e Anita Portelli, funzionario comunale, alla quale sono stati concessi i domiciliari. Complessivamente sono sei gli indagati ma solo due colpiti dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Non risultano coinvolti politici. Nelle scorse ore sono state eseguite numerose perquisizioni domiciliari.
La documentazione piuttosto confusa del decimo settore d’igiene ambientale ha portato agli arresti della già dirigente Anita Portelli e del titolare della ditta che gestisce il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti in città Giuseppe Busso.
All´alba di oggi la Guardia di Finanza ha eseguito le due ordinanze di custodia cautealare in carcere, notificando altresì sei avvisi di garanzia. I documenti dapprima introvabili alla fine sono saltati fuori, ma con dati assolutamente assurdi in riferimento alla gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani in città . Almeno tre i filoni d´inchiesta delle fiamme gialle, tra cui quello relativo al secondo foglio del Mud 2004 (modello unico di dichiarazione ambientale) in cui è scritto nero su bianco il nome della ditta che avrebbe incamerato i 714mila euro spesi dal comune per la gestione della raccolta differenziata, ma dei quali non sono finora stati trovati né fatture, né altra documentazione. Dalla pagina 2 del Mud 2004 si evince che il comune abbia conferito alla ditta che gestiva il servizio oltre 100 milioni e 800mila euro. Altri 714 mila euro risulterebbero erogati ad una ditta di Modica per la raccolta e lo smaltimento di 150 tonnellate di materiale ferroso. La ditta aveva invece esibito fatture relative al 2004 e dalle quali si evinceva che il materiale ferroso effettivamente raccolto nel territorio comunale, poi consegnato ad un impianto autorizzato di Catania per lo smaltimento, era di 16 tonnellate e mezzo, per un costo di circa 820 euro già da tempo erogati dal comune. Una bella differenza rispetto ai 714mila euro che si evincono dal Mud e che risulterebbero comunque effettivamente spesi dall’ente. Dal decimo settore, dove le fiamme gialle hanno sequestrato documentazione varia e persino i cellulari dei dipendenti e dei dirigenti, non hanno mai reso note le previsioni di spesa per il costo complessivo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti per l’anno 2005 e per quello in corso.
Fonte: Rtm e Corriere di Ragusa