Modica, blitz della Guardia di Finanza
Blitz della Guardia di Finanza ieri mattina nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro di alcuni degli indagati nell’operazione coordinata dalla Procura della Repubblica di Modica, per un presunto riciclaggio di denaro che vede coinvolte 31 persone, tra cui l’ex sindaco, Piero Torchi, l’ex assessore Carmelo Drago, il segretario provinciale dell’Udc, Giancarlo Floriddia ed altri soggetti vicini alla politica iblea, dipendenti pubblici, giornalisti, imprenditori e singoli cittadini.
Le pattuglie delle fiamme gialle hanno stazionato per alcune ore nelle varie zone della città , in particolare al Quartiere Sorda, suscitando la curiosità della gente. Un breve giro di telefonate e dopo un po’ la notizia era di dominio pubblico. I militari, infatti, hanno “visitatoâ€, in particolare, le abitazioni dell’ex primo cittadino, quella dell’ex assessore, in questo caso anche lo studio legale, e quella di qualche imprenditore. Ovviamente si cercano nuove prove di natura cartacea.
Qualcuno dei legali delle persone coinvolte nell’indagine conferma, altri sono stati avvisati dai loro assistiti che, però, non avevano subito i controlli, altri ancora non ne sono a conoscenza. Proprio qualche giorno fa, la Procura della Repubblica aveva ottenuto un’ulteriore proroga alle indagini(la precedente era scaduta in luglio)fino al 31 ottobre, perché il numero degli indagati era passato da tredici a trentuno, questo perché diverse persone, informate dei fatti, nel corso delle loro deposizioni si sono trasformate da interrogati ad indagati.
L’inchiesta, come si diceva, riguarda una presunta associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio di danaro. Il reato, contestato dal Procuratore di Modica, Domenico Platania, riguarda solo uno degli aspetti dell’inchiesta scaturita dalla denuncia di un imprenditore. L’indagine si è man mano allargata. Secondo l’accusa, grazie a ingenti somme di danaro pagate da imprenditori, sarebbero stati pilotati i meccanismi di assegnazione degli appalti e inoltre, in cambio della rinuncia a una parte dei crediti vantati verso il Comune, alcuni avrebbero ottenuto una corsia preferenziale nel percepire le spettanze.
Le indagini, avviate nel mese di giugno del 2007, avrebbero trovato conferma dei movimenti di danaro sui conti degli indagati o su conti off-shore a loro riconducibili. La Guardia di Finanza, insomma, continua a scavare per avere maggiore contezza su quello che ritiene sia un sistema d’azione.Â