LOTTIZZAZIONE ABUSIVA A SCICLI. 18 CONDANNE E 8 ASSOLUZIONI DEL TRIBUNALE DI MODICA
18 condanne e 8 assoluzioni.
Così ha deliberato dopo oltre 10 ore di camera di consiglio, il giudice unico del Tribunale di Modica, Sandra Levanti, a conclusione del processo riguardante la maxi lottizzazione abusiva, su appezzamenti di terreno frazionata in molte parti, a carico di 23 modicani, 2 palermitani ed uno sciclitano, che avevano in “concessione” gli immobili a Sampieri.
Assolti per non avere commesso il fatto: Francesco Gravina Penna, Concetta e Gabriele Alvich, difesi dall’avvocato Giuseppe Giacomia, Giancarlo Iemmolo, Rosa Di Martino, Michele Paolino e Gabriele Moncada, difesi dall’avvocato Fabio Borrometi, e Giuseppa Caruso, difesa da Rinaldo Occhipinti.
Condanne a 6 mesi di arresto ciascuno e pene pecuniarie pari a 32 mila euro a persona per Salvatore Giurdanella, Loredana Alfano, difesi da Occhipinti, Maria Iemmolo, Rosario Arena e Gianfranca Di Martino, difesi da Angelo Iemmolo, Vincenzo Spadaro, difeso da Carmelo Scarso, Carmelo Floridia, Rosario Occhipinti e Vincenzo Selvaggio, difesi da Fabio Borrometi, Giovanni Mallia Abate e Maria Modica Agnello, difesi da Vincenzo Iozzia, Salvatore Belluardo e Luciana Belluardo, difesi da Salvatore Poidomani, Giovanni Carpenzano, difeso da Carmelo Ruta, Giorgio Di Martino e Rosa Nifosì, difesi da Giovanni Giurdanella. Pena più pesante per Emanuele Mormino, difeso dall’avvocato Michele D’Urso, condannato a 9 mesi di arresto e 48 mila euro di ammenda. Concetta Basile, patrocinata da Angelo Iemmolo, è stata condannata a 7 mesi si arresto e 35 mila euro di ammenda. Tutti, ad eccezione degli 8 assolti, sono stati condannati, inoltre, al risarcimento danni in favore della costituita parte civile, ossia il Comune di Scicli, da liquidarsi in separata sede davanti al competente giudice civile, nonché alla rifusione, in favore dello stesso Comune, delle spese processuali, liquidati in 2.250 euro.
Il giudice ha, altresì, ordinato la confisca dei terreni abusivamente lottizzati e delle opere abusivamente costruite nonché, se non altrimenti eseguita, la demolizione delle opere stesse a cura del Comune di Scicli ed a spese degli imputati dichiarati colpevoli. Il pubblico ministero, Veronica Di Grandi, aveva chiesto al termine la pena ad un mese di arresto e 31 mila euro di ammenda ciascuno. Secondo l’accusa, tutti avrebbero realizzato, in concorso tra loro, e senza la prescritta autorizzazione, una lottizzazione abusiva mista, formata cioè da materiale e negoziale, a scopo edilizio in un ampio stacco di terreno che si trova in Contrada Renelle Trippatore a Scicli, esteso oltre 13 mila metri quadrati, e di altre due strisce di suolo, poco più ad est, appartenenti alla stessa particella catastale, rispettivamente di 740 e 2470 metri quadrati, mediante la formazione di 21 lotti di superficie media di 400-800 metri quadrati ciascuno(in qualche caso minore o maggiore)e la costruzione di altrettanti fabbricati in gran parte allo stato rustico, quasi tutti “tamponati” e con gli infissi esterni installati e con caratteristiche costruttive diverse, eccetto alcuni che risultano identici e speculari, nonché attraverso la vendita del terreno in lotti.
Tutto ciò avrebbe comportato una trasformazione urbanistica ed edilizia dell’area interessata, destinata dal vigente Piano Regolatore Generale del Comune di Scicli come zona agricola “E”, in un nuovo insediamento urbano a scopo residenziale, senza la necessaria realizzazione di opere di urbanizzazione primarie e secondarie ed in violazione delle prescrizioni degli strumenti urbanistici. Il tutto eseguito in un’area interessata dal vincolo di inedificabilità della fascia costiera e dal vincolo paesaggistico. I fatti furono accertati nel mese di settembre del 2004.
Fonte: RTM
Si è resa necessaria una camera di consiglio di oltre dieci ore per la sentenza a carico dei 26 imputati nel processo scaturito dalla maxi lottizzazione abusiva su vari appezzamenti di terreno in contrada Renelle – Trippatore, nello Sciclitano. Si tratta di 23 modicani, due palermitani ed uno sciclitano che avevano in «concessione» gli immobili. Il giudice Sandra Levanti ha deciso 18 condanne e 8 assoluzioni.
Sono stati condannati a sei mesi di arresto ciascuno e a 32mila euro di ammenda Salvatore Giurdanella e Loredana Alfano, difesi dall’avvocato Rinaldo Occhipinti; Maria Iemmolo, Rosario Arena e Gianfranca Di Martino, assistiti dal legale Angelo Iemmolo; Vincenzo Spadaro, difeso da Carmelo Scarso; Carmelo Floridia, Rosario Occhipinti e Vincenzo Selvaggio, difesi da Fabio Borrometi; Giovanni Mallia Abate e Maria Modica Agnello, assistiti dall’avvocato Vincenzo Iozzia; Salvatore e Luciana Belluardo, difesi da Salvatore Poidomani; Giovanni Carpenzano, difeso da Carmelo Ruta, Giorgio Di Martino e Rosa Nifosì, difesi da Giovanni Giurdanella. La pena più pesante è stata inflitta ad Emanuele Mormino, difeso dall’avvocato Michele D’Urso e condannato a nove mesi di arresto e 48mila euro di ammenda. Concetta Basile, patrocinata da Angelo Iemmolo, è stata invece condannata a 7 mesi si arresto e 35mila euro di ammenda.
Le assoluzioni per non aver commesso il fatto sono arrivate per Francesco Gravina Penna, Concetta e Gabriele Alvich, difesi dall’avvocato Giuseppe Giacomia; Giancarlo Iemmolo, Rosa Di Martino, Michele Paolino e Gabriele Moncada, difesi dall’avvocato Fabio Borrometi, e Giuseppa Caruso, difesa da Rinaldo Occhipinti.
Tutti gli imputati, ad eccezione degli 8 assolti, sono stati altresì condannati al risarcimento danni da quantificarsi in sede civile in favore del comune di Scicli, parte civile nel procedimento, nonché al pagamento delle spese processuali, pari a duemila 250 euro. Il giudice ha anche stabilito la confisca dei terreni abusivamente lottizzati e delle opere abusivamente costruite nonché, se non altrimenti eseguita, la demolizione delle stesse opere a cura del Comune di Scicli e a spese degli imputati dichiarati colpevoli.
Il pubblico ministero Veronica Di Grandi aveva chiesto complessivamente due anni e due mesi d’arresto e un’ammenda pari a ben 806mila euro. Secondo l’accusa, gli imputati avrebbero realizzato, in concorso tra loro e senza la prescritta autorizzazione, una lottizzazione abusiva mista materiale e negoziale, a fini edilizi, in un ampio stacco di terreno in contrada Renelle Trippatore, dell’estensione di oltre 13 mila metri quadrati.
Fonte: Corriere di Ragusa