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Ermanno Olmi, e’ la Terra la nostra casa da salvare

Posted in Articoli by admin on 7 Febbraio 2009

“Perché la mamme non la smettono di dare quelle orribili merendine industriali ai loro figli e non gli fanno fare colazione con una fetta di pane, burro e zucchero?”. Per Ermanno Olmi, regista del documentario Terra madre, presentato a Berlino ecco una piccola cosa che si può fare subito per salvare il mondo. Perché quella di slow food è, secondo lui, una rivoluzione anche politica da fare subito tutti prima che sia troppo tardi. “La nostra vita – dice telefonicamente all’ANSA il regista – é legata indissolubilmente al processo che è nella terra. Ci raccontano solo bugie quando parlano di cibi genetici, queste sono cose criminali”. ‘Terra madre’ prodotto da Cineteca di Bologna e ITC Movie, e realizzato con il sostegno del Ministero Beni Culturali è il risultato di un lavoro ispirato alla rete di comunità del cibo creata nel 2004.

Un appuntamento biennale ideato da Carlo Petrini e che raccoglie, come è accaduto nel 2008, rappresentanti di oltre 150 paesi, tra contadini e pescatori, che portano il loro contributo a difesa della biodiversità. E il film di Olmi racconta di questa battaglia non solo con riprese dell’incontro del 2008, ma anche recandosi nei paesi di provenienza di questi contadini e raccontando, con poesia e efficacia, il patrimonio della natura che stiamo sperperando. Comunque Olmi, nonostante tutto, resta ottimista:”si sta facendo della civiltà tecnologica un uso sconsiderato e prima o poi sono convinto che la gente capirà che si debba tornare alla casa madre e che la terra conquisterà più fiducia degli apparati tecnologici”.

A stare meglio sono comunque quei paesi che hanno un minor sviluppo economico:”lì ci sono condizioni migliori del terreno, mentre in Occidente la fertilità non c’é più ed è stata sostituita dalla chimica”. E ancora si chiede il regista de L’albero degli zoccoli che sta attualmente lavorando a un altro documentario sui vini della Valtellina (Rupi del vino):”perché mai le leggi europee continuano a premiare la quantità invece della qualità? Questa, ad esempio, è una cosa inspiegabile”. Tra le cose che invece si stanno facendo e sono da sostenere c’é il progetto Milano 2015, ovvero l’idea di attrezzare aree agricole molto ampie intorno al capoluogo lombardo con una agricoltura controllata e rispettosa della natura:”così la gente di Milano potrà andare direttamente dal suo contadino ad acquistare i suoi prodotti”.

Francesco Gallo

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