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Fotovoltaico: le imprese ci sono, il governo no

Posted in Varie by admin on 11 Maggio 2009

In Italia il mercato dell’energia dal sole cresce a ritmi da capogiro, in netta contro tendenza rispetto alla crisi. Gli acquirenti ci sono. Le imprese italiane ci sono. Il governo manca: all’ultimo momento a Verona hanno dato forfait sia il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, che quello dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo. E’ la fotografia che emerge dalla tre giorni di Solarexpo che alla decima edizione – con 64 mila visitatori, nove padiglioni rispetto ai sei dell’anno passato, oltre mille espositori di cui il 35 per cento provenienti dall’estero – si è confermata come la fiera leader a livello europeo.

Con 340 megawatt nel 2008 l’Italia si attesta al terzo posto nel mondo, dopo Germania e Spagna, per quanto riguarda l’installazione di impianti fotovoltaici, superando così Stati Uniti e Giappone. Ma il dato sorprendente riguarda il biennio 2009-2010: sono previsti 1000 megawatt cumulativi entro la fine del 2009 e ben 2000 megawatt a fine 2010, cifre che consentiranno all’Italia di mantenere un ruolo leader a livello mondiale: nel prossimo biennio, fa notare il direttore del Kyoto club Gianni Silvestrini, ci sarà un vero e proprio boom per il fotovoltaico, tanto che dal 2011 potremmo diventarne esportatori.

Insomma l’Italia ha dimostrato ancora una volta una formidabile capacità di ripresa. Negli anni Ottanta il nostro paese occupava un’invidiabile posizione nel campo delle rinnovabili: aveva un tessuto industriale maturo, ottime performance nel fotovoltaico, una ricerca che, nonostante la drammatica carenza di risorse, stava dando risultati concreti. Fu fatta la scelta di non sostenere il mercato dando la prospettiva di una crescita agevolata dall’interesse pubblico. Venne innalzato un muro di difficoltà burocratiche per la realizzazione degli impianti. Si lasciò il timone della corsa in mano ai più lungimiranti tedeschi e poi ai danesi, agli spagnoli e a tutti gli altri concorrenti che hanno potuto contare su un sistema normativo più certo e affidabile.
Adesso siamo partiti per la seconda volta. Per favore, niente sgambetti.

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