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MANIFESTO PER L’INDIPENDENZA DELL’OMS

Posted in Segnalazioni by admin on 16 Marzo 2011

UNA FIRMA PER SMASCHERARE L’IMBROGLIO DI CHERNOBYL
E DI TUTTO IL NUCLEARE

LA STORIA
Il 28 maggio 1959
, all’ inizio del programma “Atomi per la Pace”, l’Assemblea Mondiale per la Sanità adottò un Accordo (legge WHA 12-40) con l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA).L’Accordo OMS/AIEA, in pratica, sottomette l’ OMS alle decisioni dell’AIEA, ovvero alle decisioni del promotore del nucleare commerciale, il cui statuto precisa che l’ obiettivo principale è “ l’ accelerazione e la crescita del contributo dell’ energia atomica in favore della pace, la salute e la prosperità in tutto il mondo”. L’AIEA, in virtù dell’accordo stipulato, resta giudice e parte integrante in tutto ciò che concerne i rischi del nucleare per la salute pubblica, giacchè il suo ruolo principale resta quello di promuovere la costruzione di centrali nucleari.

 

A differenza degli accordi di collaborazione stipulati normalmente tra le Agenzie specializzate dell’ ONU, l’ Accordo OMS-AEIA impedisce all’ OMS di agire liberamente nel settore nucleare, se non dietro preventivo assenso dell’AEIA.
L’ articolo I, comma 3, dell’ accordo prevede, in effetti, che per intraprendere un programma od un’ attività in un settore che presenti un interesse rilevante per l’AIEA, l’OMS debba consultare l’AIEA “allo scopo di regolare la questione di comune accordo”. Questo patto, che diventa vincolante in caso si verifichi un conflitto d’interessi, è in contraddizione flagrante con l’articolo 37 della Costituzione dell’ OMS che invece prescrive che “nell’ esercizio delle loro funzioni, il Direttore generale ed il personale [dell’OMS] non dovranno richiedere o sollecitare istruzioni [……]” da parte di alcuna autorità che non sia parte integrante dell’OMS.

Secondo l’Articolo III, inoltre, “ L’OMS e l’AIEA riconoscono di potere essere chiamate a prendere alcune misure restrittive al fine di salvaguardare il carattere confidenziale di alcuni documenti, la cui divulgazione potrebbe compromettere in un qualunque modo il buon andamento dei suoi lavori”.
Continua l’Articolo VII “ l’AEIA e l’ OMS si impegnano ad evitare, nelle loro rispettive attività, i doppi impieghi inutili, nella raccolta, il controllo e la pubblicazione delle statistiche, ed a consultarsi sulle modalità di utilizzare il più efficacemente possibile le informazioni, le risorse e il personale tecnico nel settore statistico, come anche tutti i lavori statistici relativi a questioni d’ interesse comune”.

Sulla carta i diritti ed i doveri sembrerebbero formulati in maniera reciproca: il testo dell’ accordo non sembra stabilire un potere di un’agenzia dell’ONU che prevalga sull’altra. Di fatto, quest’ accordo conferisce un diritto di veto asimmetrico ed unilaterale all’AIEA: è essa soltanto ad esercitare questo diritto, in quanto soltanto essa minaccia la salute pubblica. In caso di incidente lieve o anche grave, l’AIEA ha interesse ad assumere quelle misure restrittive di cui sopra.

Prima di questo Accordo, nel 1956, l’OMS riuniva un gruppo di brillanti esperti nel settore della genetica, compreso il vincitore del Premio Nobel per la genetica, H.J. Muller.
Questo gruppo ha collettivamente messo in guardia la comunità scientifica, nei confronti del rapido sviluppo dell’ industria nucleare commerciale: “ Il patrimonio genetico è il bene più prezioso dell’ essere umano. Esso determina la vita dei nostri discendenti, lo sviluppo sano ed armonioso delle generazioni future. In qualità di esperti, noi affermiamo che la salute delle future generazioni è minacciata dallo sviluppo crescente dell’ industria nucleare e dalle fonti di irraggiamento nucleari…… Stimiamo ugualmente che le nuove mutazioni che si manifestano negli esseri umani avranno un effetto nefasto su di loro e sulla loro discendenza”.

Quest’avvertimento fu vano, in quanto l’ OMS non indugiò a firmare l’Accordo del 1959, contravvenendo al suo mandato, (articolo 2, punti “q” e “r” dello Statuto), cioè “ fornire tutte le informazioni, dare tutti i consigli necessari e tutta l’ assistenza nel settore della sanità pubblica; aiutare a formare, tra i popoli, un’ opinione pubblica che disponga di tutte le informazioni necessarie per quanto riguarda i provvedimenti da adottare in materia di salute pubblica”.
L’accordo AIEA/OMS rappresenta quindi il peccato originale che ha determinato tutto lo sviluppo del nucleare nel mondo e che ha assunto vere e proprie connotazioni di colpevolezza dopo l’incidente di Chernobyl.

Il potere di veto dell’AEIA è venuto particolarmente alla luce durante la Conferenza Internazionale organizzata dal Dott. Hiroshi Nakajima, a Ginevra nel novembre del 1995 e a cui parteciparono settecento esperti e medici, oltre ai ministri della Sanità dei Paesi più colpiti dalle conseguenze della catastrofe nucleare di Chernobyl (Ucraina, Federazione Russa, Bielorussia). L’argomento della conferenza era: “Le conseguenze di Cernobyl e di altri incidenti radiologici sulla salute”. Gli atti di questo congresso erano attesi per il marzo 1996. A quell’epoca avrebbero costituito un “best seller”. Il loro fine, formulato per iscritto da Hiroshi Nakajima, sarebbe stato quello di fissare delle basi in vista della conferenza dell’AIEA a Vienna nel 1996. Questi documenti furono censurati. Fino ad oggi non sono ancora stati pubblicati . Hiroshi Nakajima, ex direttore generale dell’OMS, puntualizzò, alla televisione svizzera di lingua italiana a Kiev nel 2001, che la sospensione di questa pubblicazione derivava dai vincoli giuridici che legavano l’OMS alla AIEA (titolo del reportage : “ Bugie nucleari”- Mensonges nucléaires/ versione tedesca “Atomare Lügen/Nuclear Controversies- di Vladimir Tchertkoff).

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