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IL DIBATTITO SUL PORTO DI MARINA

Posted in Articoli by admin on 10 Luglio 2002

Battaglia zittisce i Verdi: piena fiducia nelle capacità dei progettisti

«Dal progetto nulla risulta di quanto paventano i Verdi: non se ne vogliano gli ambientalisti, ma ho maggiore fiducia nei tecnici e negli illustri professori universitari che hanno redatto ed avallato il progetto». L’assessore ai Lavori pubblici, Salvatore Battaglia, ha sempre guardato con somma attenzione al molo turistico dello Scalo trapanese, profondendo il massimo impegno per rimuovere le varie impasse che si sono frapposte all’iter burocratico. La sortita del portavoce dei Verdi, Antonio Lacognata, che, in un’intervista al nostro giornale, ha rinnovato l’ostracismo del suo movimento alla realizzazione dello struttura, suggerendo l’alternativa di un porto di dimensioni più ridotte a Punta di Mola, ha ovviamente fatto “inalberare” l’amministratore: «Non so chi sia il signor Lacognata – afferma Battaglia – ma non capisco a quale titolo possa dire “peste e corna” di un progetto redatto da un illustre professionista e che docenti universitari hanno avallato, rilasciando, tra l’altro, il parere d’impatto ambientale. Sconosco, francamente, quale siano sia le conoscenze tecnico-professionali del portavoce dei Verdi che lo portano a cimentarsi in certi giudizi: di sicuro, dalla documentazione agli atti nessuna delle terrificanti “profezie” di Lacognata ha ragione d’essere».
Assessore, indubbiamente, però, il porto cagionerà uno stravolgimento dei luoghi. Cosa accadrà secondo i progettisti? «Non c’è dubbio che verrà meno la spiaggia dello Scalo, ma i timori dei Verdi mi sembrano davvero eccessivi. Non a caso, il progetto è munito della valutazione d’impatto ambientale. Nello specifico, è previsto il ripascimento della costa a levante, mentre il Prg del porto enuclea con minuziosità vie di collegamento, parcheggi e quant’altro legato al nodo viabilità. Sono stati adottati tutti gli accorgimenti tecnici necessari per lenire al minimo l’impatto ambientale e sussiste anche un elaborato per l’impatto “da cantiere”. Viene ridotto al minimo ogni rischio d’inquinamento ed è prevista, ad esempio, la massima sicurezza anche relativamente all’erogazione dei carburanti nella stazione di servizio del porto. Lacognata è forse ancor più esperto di quanti hanno progettato questi interventi? Potrà anche essere, ma da parte mia, credo che, come troppo spesso accade, gli ambientalisti si muovono, da dietro una scrivania, solo per bloccare l’opera. Non posso che ribadire, invece, il mio estremo favore verso il porto e tutti i grandi vantaggi che ne deriveranno per la comunità iblea».

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